minidiario scritto un po’ così di una scampagnata inglese: tre, reggere l’impero, avete qualcosa sui treni?, come stare al mondo

E il motivo per cui sono a Manchester: Natalie Merchant dal vivo. Un teatrone di quelli, per capirci, tipo Ariston a Sanremo, con ventotto spillatrici di birra sul lato opposto al palco e bagni in ogni angolo. Che civiltà. Poiché avevo pochi anni adolescenti quando una ragazza mi parlò dei 10,000 maniacs alla fine degli […]

minidiario scritto un po’ così di una scampagnata inglese: due, i ragazzi ce l’hanno fatta, l’altra città, cosa fare dopo le cinque?

Eh, adesso basta, vi arrangiate. In centro a Liverpool i vecchi magazzini del porto e le case degli operai sono diventati nel tempo un centro commerciale continuo e a fianco delle solite catene sono numerosi gli enormi discount di cibo e cose in cui i prodotti sono appoggiati per terra ancora nei cartoni alla rinfusa […]

minidiario scritto un po’ così di una scampagnata inglese: uno, la non tanto oscura connessione tra porti e musica, quei quattro già visti, a pranzo coi cani in chiesa

Un taxi inglese, di notte, viaggia sulle rive del Mersey e mi porta verso il centro. Per strada non c’è nessuno ma non è così tardi, piove ed è il buio di novembre. Mi viene in mente una canzone magnifica, In Liverpool on Sunday / no traffic on the avenue / the light is pale […]

minidiario scritto un po’ così di un giro balcanico-carpatico: nove, le città ideali, padova non Padova, sulla via del ritorno, ben concludere

Novanta chilometri a sudest di Lublino, raggiungo Zamość con un regionale che ferma continuamente nel nulla. Finalmente, la mia destinazione era un segnalino verde sulla mappa delle cose da vedere ormai da parecchio, in effetti per raggiungere questo angolino di Polonia bisogna proprio averlo deciso. La storia è che Zamość è una di quelle città […]

minidiario scritto un po’ così di un giro balcanico-carpatico: otto, una bella città galiziana, ciò che non si poteva non vedere, un ragazzino e una cosa sensata che si può fare ancora oggi

Lublino. Con la elle. Ci arrivo attraversando un pezzo di Polonia orientale, ancora punteggiata qua e là di bei boschi di conifere e di pianura coltivata. Più su si possono visitare parti ancora intatte della foresta primordiale europea, abitata dal bufalo europeo, e qui, figliolo, nulla di quello che vedi sarà mai tuo: per restare […]

minidiario scritto un po’ così di un giro balcanico-carpatico: sette, Polacchia, le solite poche vocali, dritto verso il confine invalicabile

Sono in stazione a Ostrava chiaramente in preda a un robusto sequestro ematico. Una camminatina di un’ora sotto il sole a picco di Ostrava dopo il pranzo di carnazza è stata un’ottima idea. Mentre bevo acqua a più non posso, il mio vicino sta bevendo un tè caldo. Prendo il treno verso nord e scavallo […]

minidiario scritto un po’ così di un giro balcanico-carpatico: sei, devozioni, bei treni, fabbriche città, il carbone lo portan tutti, altro che befana

La chiesa di San Giovanni Battista e di San Giovanni evangelista a Brno ha una facciata minima e poco appariscente, ha però al suo interno una copia della casa di Maria di Loreto alla stessa scala e, non contenti, una specie di scala santa, più corta di quella di Pilato a Roma, appena dietro. Ogni […]

minidiario scritto un po’ così di un giro balcanico-carpatico: cinque, cose che uno, io, scopre poi, come Bratislava ma meglio, la prigione delle nazioni ma a noi interessano gli italiani

Ah, l’allegria slovacca, ci vado a nozze. A cena in un posto proprio slovacco che per trasmettere compiutamente la bella atmosfera è meglio se accludo una foto. E la macchina del telefono trasforma in festa ciò che già è allegro di suo. Una delle più antiche trattorie tipiche slovacche di Bratislava e in effetti lo […]

minidiario scritto un po’ così di un giro balcanico-carpatico: quattro, troppa conoscenza tutta insieme, dov’è Willendorf?, altro paese, altra lingua, italiani all’estero

Sul cuscino trovo dei semi di zucca, sono sorpreso. Perché sono ignorante, scopro solo adesso che i semi di zucca sono non ‘un’ ma ‘il’ prodotto tipico della Stiria, una vera e propria chiave di ricerca su Amazon. Tergiverso, magari vengono riutilizzati ogni volta, poi me li magno, buonissimi, mica come quelli spagnoli secchi secchi, […]

minidiario scritto un po’ così di un giro balcanico-carpatico: tre, sempre Stiria ma più su, c’è tutto quel che serve, oltre una certa linea di confine, la compagna sindaca

Meritiamoci ‘sto pasto, va’. Salgo su una delle colline attorno a Maribor, ricoperta di splendidi boschi appena sopra le viti. Dopo pochi minuti un cervo, un daino, un bambi con le corna insomma, mi salta davanti e scompare tra le piante inseguito ridicolmente da un cane. Madonna cone lavorano bene, qui, all’ente del turismo. E […]