Ma guarda te cosa salta fuori, di tanto in tanto. Impacchettato.

Potrei aprirci un bancomat, a questo punto.
Ma guarda te cosa salta fuori, di tanto in tanto. Impacchettato.
Potrei aprirci un bancomat, a questo punto.
Un mese fa in libreria gli altarini erano due:
Con prevalenza della regina.
Credo l’idea fosse quella, trattandosi di un cimitero.
Monumentale di Torino, foto mia, machelodicoaffare? Son tutte mie, o quasi, qui.
Yoa, Chansons Tristes, 2022, una copertina non esattamente riuscita.
Attrice nata.
Eh sì, va’ via, non distrubare.
E fra Cazzo da Velletri, mi si conceda.
Il correttore di google talvolta le azzecca proprio.
L’avevamo detto, Ferragni trema, ed eccoci finiti in televisione:
Le nostre calamille hanno riscosso l’interesse del sistema, ora la fama, il denaro, la riconoscibilità ci sono piovute addosso e da domani non saremo più gli stessi. Ora tutto cambia, vi saluto, mi aspetta una vita di eccessi in cui arriverò a toccare il fondo, sperperare tutto il capitale economico e di notorietà per tornare, alla fine, a riscoprire i valori veri della vita, l’amicizia, la solidarietà. Ma solo alla fine fine.
Ora, gli eccessi sfrenati, il trapianto di capelli, i denti d’oro, l’auto con le sospensioni rimbalzelle, pellicce e catene, femmine vistose, degrado e irriconoscenza. Adieu, gente normale, ci vediamo, prima o poi.
E non sono °F, sono °C. Un numero a caso, tra l’altro.
Eccone un bel po’ interessanti.
Era su tutti i giornali tre anni fa, ora ci siamo: arriva anche l’idrogeno.
La parte più bella erano le schede tecniche. Sempre lo stesso giornale e articolista, due anni prima: «La scheda tecnica fa impressione: zero emissioni, autonomia variabile da 800 a 1200 km, 15 minuti per fare un pieno». Quindici minuti. E poi, per dire: «più di 1.000 CV e 2.712 Nm di coppia, ossia – per capirci – il doppio della potenza di qualsiasi semirimorchio in circolazione. Le batterie sono da 320 kWh e tanta meraviglia, battezzata ufficialmente “autocarro elettrico a lunga percorrenza” è stata appena presentata dalla Nikola Motor Company e dalla Bosch». E nessuno che facesse la domanda giusta. Che è sempre un po’ la solita: «che cazzo dici?».
Per chi volesse approfondire, un bel podcast: Mele marce. E l’istruttiva puntata proprio su Nikola e il cattivone Trevor Milton, ottima storia contemporanea che tante cose belle insegna. Perché se si muove con l’elettrico, allora il riferimento d’obbligo è Nikola Tesla, non si scappa.
Anche per il raggio della morte, in effetti. Che anche quello servirebbe assai.