Pointer pointer è bellissimo:

Funziona anche sul fono ma da pc con il maus è più bello.
Si è pure bloccata la pompa della benzina improvvisamente, ora capisco: all’ultimo centesimo della carta. Molto bene. Qualcuno ha qualche moneta che devo prendere il pullmino per Torre Pedrera? Non mi drogo, giuro, devo prendere il pullmino.
Va al grande Gianclòd Vandàm:
Nemmeno volendolo sarebbe venuto così, sarebbe bastato un carattere in più per fallire.
Il mio nuovo portasquali.
Uno, me, si dà un certo daffare e riesce con un certo sforzo a dare una qual consistenza al proprio tempo e, se possibile, a lavorare ancor meno del solito. Gugol questo lo riconosce e mi accorda tre paesi, alcune città e parecchi luoghi, nuovi pure. Bene, almeno lo sforzo.
Ma tutto ‘sto sforzo per cosa, in dettaglio? Certo, sono stato a Berlino, Amsterdam, Haarlem, Leida, Delft, Bologna e così via, vediamo che dice il sistema-che-tutto-vede:
Ahah, certo, chiaro. Alla fine Berlino è una piccola Rozzano, con un Antonazzi e qualche sparo in meno. Ma chemme movo affà?
Cambiare lo spazzolino, è un imperativo: ora che l’intelligenza artificiale arriva finalmente dove deve, ovvero negli oggetti quotidiani migliorandone finalmente l’utilizzo, è da fare.
Chissà che danni, finora. E il filo? Come faccio senza il filo con A.I.?
Prepararsi, sarà un diluvio di intelligenza ovunque.
Chiaramente stasera sto a casa, perché ho trovato questo film:
La trama in molta sintesi: in Romania, alcuni soldati risvegliano inavvertitamente il servo di Dracula e il suo diabolico cane, Zoltan. Le mostruose creature partono, così, alla volta di Los Angeles, dove vive l’ultimo dei discendenti del conte vampiro.
Bene. Poi mi chiedo: come andranno, le mostruose creature, a Los Angeles? Aereo, immagino. Chiusi nella stiva, però, se no il sole la luce poi è un casino. Allora me li immagino al banco del check in per essere impacchettate, le mostruose creature, Zoltan compreso, e andare in stiva con gli altri cani e valigioni.
Poi però mi fanno notare, giustamente, che il Conte avrà pur un aereo suo di sua proprietà. In effetti. L’avevo valutato disagiato tecnologicamente arretrato ma errore mio, se l’aereo ce l’ha pure Wonder Woman, ben più vecchia, figuriamoci il Conte.
Aggiornamento: ho trovato l’aereo del Conte, anzi l’ha trovato E., grazie.
Quante storie.
Basta restare vagamente nelle dimensioni date.
L’entrata di un condominio, ehm, a Marsiglia.
Quando la parte a destra appartiene a un ente pubblico ricco e quella a sinistra no.
Poi di notte quelli a sinistra escono e fanno le scritte sui muri dei vicini stronzi.
Se non è Torino, che piacere è?
Io lo bevo sempre il caffè Torino, specie all’estero. Mi dà subito quel sapore di casa, quel ricordo di Torino, che bella città, con il duomo, il campanile, che ricordi belli della madrepatria. Un caffè, ragazzo. Ma che sia Torino, non un altro caffè.