il solquizio d’autunno

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Oggi ci sarà il solquizio d’autunno, per cui transiremo dall’estate all’, appunto, autunno. Non sarà il 23, domani, come tutti ci aspetteremmo, ma oggi; e ancor più precisamente oggi alle 14:21 precise, perché solo in quel momento esatto il Sole si troverà allo zenit dell’equatore della Terra. Quindi, occhio all’orologio e buon autunno a chi lo merita.

A margine, cercavo una bella foto autunnale da mettere in testa a questo post e ne cercavo una normale, che non sembrasse presa da un autunno carico di LSD. Ho fatto fatica, perché ormai in rete esistono solo immagini prese in un mondo – letteralmente – immaginario.

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Poi arriva l’autunno e uno rimane deluso per la scarsa saturazione.

finalmente vedo chiaramente il gigantone

Il 2 settembre la sonda Juno ha trasmesso le prime fotografie di Giove, il gigantone gassoso di cui sappiamo così poco.

(NASA/JPL-Caltech/SwRI/ASI/INAF/JIRAM)

(NASA/JPL-Caltech/SwRI/ASI/INAF/JIRAM)

Giove è una gigantesca palla di gas e fu il primo pianeta, quasi certamente, a formarsi nel Sistema solare. Se avesse avuto maggiore massa sarebbe stato un altro sole, essendo composto per lo più da idrogeno ed elio, e noi saremmo in un sistema binario. Oppure chissà.
Giove è percorso da fortissime tempeste e l’occhio di Giove, ovvero la macchia rossa che tutti conosciamo, è una gigantesca tempesta larga all’incirca quarantamila chilometri che dura almeno da tre secoli. Almeno perché la prima volta che un essere umano osservò Giove lei già c’era. Pare, dico pare, che si riduca di mille chilometri all’anno, forse si sta placando.

Se qualcuno è interessato all’argomento, ultimamente ho letto alcuni libri di astronomia e astrofisica di un ottimo divulgatore italiano, Amedeo Balbi. Balbi è molto chiaro e un eccellente spiegatore di cose, è spiritoso e poetico quanto basta, si fa capire anche da me e tra i suoi libri mi sento di consigliare questi due:

  • Amedeo Balbi, Dove sono tutti quanti? Un viaggio tra stelle e pianeti
  • Amedeo Balbi, Il buio oltre le stelle. L’esplorazione dei lati oscuri dell’universo

E poi è un mio coetaneo, folgorato da Angela-padre e dalla fantascienza dei Settanta, il che non guasta. Gli altri due libri che ha scritto non sono di astronomia in senso stretto ma sono una lettura piacevole in ogni caso:

  • Amedeo Balbi, Cercatori di meraviglia. Storie di grandi scienziati curiosi del mondo
  • Amedeo Balbi, Seconda stella a destra. Vite semiserie di astronomi illustri

100 years since Agatha Christie wrote her first crime novel

Molto carucci i francobolli che Royal Mail ha emesso per ricordare Agatha Christie.

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Si riferiscono a scene particolari dei sei romanzi: Murder on the Orient Express, 1934; And Then There Were None, 1939; The Mysterious Affair at Styles, 1920; The Murder of Roger Ackroyd, 1926; The Body in the Library, 1942; A Murder is Announced, 1950.
Il tutto per dire che non è detto che le Poste nazionali di un paese qualunque debbano essere per forza sinonimo di anzianità, code, inefficienza e morte.

la porta Pia era tutta sfracellata

Ripassino di storia patria, proprio dall’inizio: il 20 settembre 1870 le truppe del Re cominciarono l’assedio di Roma. L’attacco fu portato su diversi punti e il cannoneggiamento delle mura aureliane iniziò alle 5 di mattina. Pio IX aveva minacciato di scomunicare chiunque avesse comandato di aprire il fuoco sulla città: non che la cosa fosse un deterrente ma per non saper né leggere né scrivere l’ordine lo diede il capitano d’artiglieria Giacomo Segre, che era ebreo.
Alle nove si aprì una prima breccia sulle mura vicino a Porta Pia, per cui si decise di insistere in quel posto: alle 9:35 riprese il cannoneggiamento e dopo dieci minuti la breccia fu larga abbastanza per far entrare le truppe.

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Entrarono subito due battaglioni, uno di fanteria e uno di bersaglieri, con qualche carabiniere. Alle dieci, dal Vaticano si alzò bandiera bianca. Racconta De Amicis, che c’era: «La porta Pia era tutta sfracellata; la sola immagine della Madonna, che le sorge dietro, era rimasta intatta; le statue a destra e a sinistra non avevano più testa; il suolo intorno era sparso di mucchi di terra; di materasse fumanti, di berretti di Zuavi, d’armi, di travi, di sassi. Per la breccia vicina entravano rapidamente i nostri reggimenti». Alle 17:30 il capo di Stato maggiore vaticano firmava la capitolazione.

Nel 1905, con l’avvento della settima arte, fu girato il cortometraggio La presa di Roma, anche conosciuto come Bandiera bianca e La Breccia di Porta Pia, di Filoteo Alberini. Per dire l’importanza e la considerazione della ricorrenza al tempo, fu la prima pellicola proiettata pubblicamente in Italia.

all’asilo si sta bene

Ma, soprattutto si fanno tante cose: per esempio, imparare i versi degli animali.
Una volta, a parte l’ovvia opzione della fattoria vera, il modo era questo:

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Lo so, questo sopra è lo zoo, ma c’era anche la fattoria, lo so per certo (chiedere a qualche vecchione). Comunque, oggi si fa così: si digita su Google una cosa tipo ‘verso gatto‘ o cane o sarcopedonte (l’alce non è male) e poi si schiaccia e si impara con i comodi pulsanti sotto. Per fortuna c’è Google, verrebbe da dire, che ci insegna le cose. Muuuu.

L’infantilismo impera e mi chiedo: perché mai Google dovrebbe darci qualcosa di diverso da ciò che chiediamo? Fornisce anche ottimi modi per perdere tempo (altra grande richiesta contemporanea) e svagarsi in modo privo di significato (idem), quali per esempio il tris:

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Basta digitare – ovviamente – ‘tris‘ (o ‘tic-tac-toe‘ se uno gli piace fare il sofisticato) e scegliere il grado di difficoltà (gli stavo rompendo il c***, a Gugol, come da immagine qui sopra). Altra cosa è il solitario, che ancora in Italia non è disponibile ma basta aggirare il problema e furbescamente digitare ‘solitaire‘. Arriveranno a breve il lancio della moneta testa-o-croce (‘flip a coin‘) e chissà quali altre, meravigliose, imbecillate per riempire il nostro malaugurato tempo.

oltre l’oceano c’è una città magica in cui…

In cui fanno delle cose nuove. Uoah! che sogno per un italiano: costruire cose nuove e belle, mai visto. A New York, ovvio, è partita ieri la costruzione di ‘Vessel’, una torre di 46 metri e larga 15 su progetto di Thomas Heatherwick.
Una cosa così, per capirci:

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Qualche info in più qui. Lo sviluppo interno della struttura sarà di 1,69 chilometri, ovvero 2.500 scalini e oltre 154 rampe di scale per girarla tutta; l’idea generale è quella di un punto di osservazione-palestra, da qui appunto il nome ‘Vessel’ in riferimento ai vasi sanguigni. Che meraviglia l’interno:

thomas-heatherwick-hudson-yards-vessel-designboom-02

Qui il video di presentazione. Invidia, come sempre, null’altro che invidia per una città che demolisce e costruisce cose nuove, spesso molto molto belle.