il ben sperare prima del fondo del precipizio

Me ne rendo conto, e me ne scuso, il mio umore risente del 25 settembre e di tutto il seguito. Non è un caso se tutti i post di questo periodo vanno in ‘nemici‘ e oggi non fa differenza. Repubblica mette in home questo articolo:

Sciapò, davvero, un concentrato di stupidità. Perché deliberatamente ignora il problema vero, quello grosso grosso che porta gli inverni più caldi e i trenta gradi a ottobre, per dare un impudente motivo di ottimismo sulle bollette. Bravi, molto. Viene in mente la storiella di quello che sta precipitando dal grattacielo e a ogni piano che passa si dice finora tutto bene. Ottima prova di obiettività e responsabilità, lunghi mesi ci attendono.

26 Austurvegur, 240

Una delle attrazioni più note in Islanda è la laguna blu, Bláa lónið detta alla loro (si capisce pure il ‘blu’). È una piscinona di acqua termale che viene riscaldata dalla lava di un vulcano vicino, viene incanalata in uno scambiatore di calore per alimentare il riscaldamento islandese e poi rilasciata, appunto, nella laguna blu, a scopo principalmente di ricreazione delle persone, che ci fanno contente il bagno. Il posto è effettivamente notevole ma non è per quello che ne parlo.
La cittadina più vicina è Grindavík, la cui squadra di calcio, che milita nella seconda divisione, è il Knattspyrnudeild Ungmennafélag Grindavíkur. Già. Più nota come UMF Grindavík, te credo. Ma nemmeno questo è il punto, per quanto spassoso.
Ciò che conta è che, se si vuole pernottare nei dintorni della laguna blu, il posto è Grindavík, che ha anche una certa disponibilità di alloggi, anzi di cottages, si trovano anche su Booking. Eccoli.

Ovvero, ahah, e questo è il mio punto, il villaggio dei microonde.
Non vestitevi di stagnola e non portate cd o uova. Benvenuti.

fare la coda è decisamente il primo sport inglese

Questa è la coda per vedere il feretro della regina. Al momento, alcune miglia, trenta ore di coda, a ritroso da Westminster Hall. Tra le tante cose che fatico a capire, questa: come si fanno a fare trenta ore di coda? Cioè a un certo punto ci si addormenta e qualcuno resta sveglio per spostare le persone avanti? Si ha un cambio? Si affittano codisti?
Non farei tre ore di coda nemmeno per vedere Odino in persona o il Re dell’Universo.

Vivi.

podcast: sì e no sulle stragi del ’92

Bene per Mattanza, podcast del Fatto quotidiano, ben documentato, scritto e narrato, indagine sulle stragi di Capaci e di via d’Amelio, esecutori, mandanti e moventi, senza cedere alla drammatizzazione e alla facile resa emotiva. Male per Ferite, pocast di Raiplaysound, scritto da Matteo Billi, Francesca La Mantia e Giuseppe Paternò, che alterna lirismo fuori luogo parlando di stragi («A maggio in Sicilia il profumo della zagara in fiore…») a personalismi altrettanto irritanti («nel maggio 1992 frequentavo il terzo anno di Giurisprudenza a Palermo…»), ne dico due all’inizio.
Stesso argomento, stesso periodo, parer mio, come andrebbero e non andrebbero fatte certe cose.