mi no credevo che un omo podessi far questo

Il portiere non ha ancora fatto in tempo a girare la testa che la palla è di là di oltre un metro e lui, Pelè, dall’altra.

17 giugno 1970, Brasile-Uruguay 3-1, curiosamente Pelè stavolta non segnò.
Non è stato il più grande di tutti solo per il talento calcistico – e lo era comunque, destro, sinistro, testa – ma perché lo era nell’animo, partecipe dell’umanità, consapevole del proprio ruolo e artefice in prima persona della ricaduta positiva delle proprie azioni.

bomboane

Ed ecco che un parco pranzo di natale si trasforma in un semidramma gastronomico:

Cioccolatini moldavi dal nome esplicativo dell’effetto (bellissima la traduzione “caramella di meteorite“), basterebbe vederne i valori nutritivi esagerati:

Ahah, ma non basta. Perché li abbiamo accompagnati al liquore adatto, di medesima provenienza, che ha innescato la reazione fatale.
Ed ecco che una domenica normale diventa improvvisamente una lunga domenica di passioni.

un canadiano ha abusato di me

Eh, niente, ieri a notte abbastanza fonda sblocco il telefono e sorpresa: qualcuno lo sta usando e non sono io. Si aprono app, si copiano password, cambiano le schede, volano autorizzazioni. Macello.

Oserei dire, se non è espressione eccessiva, che si è trattato di una forma di stupro informatico. Il senso di violazione, infatti, nel vedere il proprio telefono usato da un misterioso figuro nascosto chissà dove, è stato davvero profondo. Non mi perdo d’animo, tento di spegnere il telefono ma non ci riesco, dato che è una lotta tra me e lui (sì, lo penso maschio e facciadimerda, preferisco), lui tira, io scorro, lui chiude, io apro. Alla fine, riesco a sfruttare un suo rallentamento nell’azione e spengo. Occhei. Aspetto un paio d’ore, sperando che si sia rivolto ad altro, accendo e formatto il telefono. E via, il resto da allora a ora e per un po’, è tutta una reimpostazione del telefono, riassociazione e rimozione dei dispositivi, ovviamente cambio password superesteso.

Chissà da quanto tempo vagolava sereno nel mio telefono, sfruttando il fuso orario: ho infatti capito che si collegava dal Canada – ah, quindi proprio stronzi oltre alla colpa per CelinDion – ed evidentemente ravanava proprio nelle ore in cui il telefono era inattivo ma acceso sul comodino. Qualche segnale era arrivato da google, che mi aveva avvisato di qualche tentativo di intrusione nell’account da luogo inaspettato, avevo cambiato la password e avevo rivolto la mia attenzione ai pc. Cosa invece del tutto inutile, essendo il telefono. Avevo in effetti fatto qualche operazione ardita volendo raggiungere un nas via vpn e scaricando qualche explorer di troppo, fatale.

Mah, vediamo. Ammetto che anche ora ogni tanto sblocco il telefono e lo sto a guardare come un ebete, per vedere se faccia qualcosa da solo. Finora no, non dovrebbe. La cosa mi ha dato da pensare, non tanto alla vicenda, pazienza, ma a ciò che sta nel telefono e cosa il numero telefonico effettivamente significhi oggi, in tempo di autorizzazioni e conferme in due passaggi. Troppa roba in un posto solo, direi, in linea generale. Computo alla fine del tutto o, almeno, fino ad adesso? Mi ha fregato definitivamente un account falso e vuoto di facebook, che mi serviva per lavoro per vedere i profili altrui, che non posso più recuperare essendo un’azienda cretina. Tanto manco avevo amici, sarà deluso. E nient’altro, mi pare. Almeno fino al prossimo estratto conto o volo aereo o prenotazione alberghiera o acquisto su amazon o cancellazione di siti a mio carico.
Ah, ecco, infine: buon natale dal Canada. Ahah, ma benedetto tizio, avevi mica dei parenti con cui mangiare un panettone canadese?

la musica delle stagioni, autunno 2022

Altra tripletta di mesi andata, casca quindi la mia compila dell’autunno 2022. Settantun brani per ingannare le quattro ore e mezza che servono per poter fare il bagno dopo pranzo. O, certo, anche per andare da Khartum a Ad Damer lungo طريق التحدى‎ sentendo buone cose all’autoradio.

Secondo me è complessivamente buona, questa compila, i toni predominanti sono autunnali e pacati, devono esserlo, con punte qua e là a sorpresa, perché mica sono costante nei novanta giorni e certi giorni ho quella voglia di disco. Vediamo come viene la prossima.

Eccole tutte: inverno 2017 (75 brani, 5 ore) | primavera 2018 (94 brani, 6 ore) | estate 2018 (82 brani, 5 ore) | autunno 2018 (48 brani, 3 ore) | inverno 2018 (133 brani, 9 ore) | primavera 2019 (51 brani, 3 ore) | estate 2019 (107 brani, 6 ore)| autunno 2019 (86 brani, 5 ore)| inverno 2019 (127 brani, 8 ore)| primavera 2020 (102 brani, 6 ore) | estate 2020 (99 brani, 6 ore) | autunno 2020 (153 brani, 10 ore) | inverno 2020 (91 brani, 6 ore) | primavera 2021 (90 brani, 5,5 ore) | estate 2021 (54 brani, 3,25 ore) | autunno 2021 (92 brani, 5,8 ore) | inverno 2021 (64 brani, 3,5 ore) | primavera 2022 (74 brani, 4,46 ore) | estate 2022 (42 brani, 2,33 ore) | autunno 2022 (71 brani, 4,5 ore) |

Le copertine, certo, così come le ripiglia wordpress:

Fa impressione: tre mesi per copertina, son diciannove, il calcolo facile fa cinquantasette. Oh, mesi. Prossimo giro festeggio i cinque anni, la legislatura delle compile. Fortuna che son costante.
Com’è venuta? Io penso abbastanza bene ma è ovvio che io non conto, l’ho fatta io per me, ci mancherebbe non mi soddisfacesse. Che segnalo? Scoperte che sono andate oltre un singolo, come i Dry cleaner, War on drugs, Pomplamoose, alcuni classici recuperati sull’onda, Kate Bush, Billy Joel, Tricky, Kula Shaker, alcuni che non escono mai dai miei ascolti, gli Shins, Jen Cloher, Pretty reckless, Strokes, Sinéad O’Connor eccetera, e un sacco sacco di musica nuova, per me e in assoluto. Che è la cosa che faccio più volentieri, ascoltare cose nuove. Se vi va, fatelo anche voi, è pappa pronta.

chi ha spostato l’emendamento che avevo sulla mia scrivania?

Per citare alcuni tra i tanti dietrofront del governo degli ultimi giorni, il ministro Giorgetti che spiega candidamente che hanno accolto alcune indicazioni marginali dell’UE sulla questione soglia dei pagamenti con il POS – da 60 euro come voleva il governo a zero – e che per un errore della ragioneria la soglia dei contanti per i pagamenti è scesa un pochino – da cinque/diecimila come voleva il governo a mille come è ora, cioè niente di fatto -, la sensazione del cane che ha mangiato il compito si fa sempre più forte.
Poi arriva questo e il cane passa nel dimenticatoio, vince il crescendo emotivo:

Ma, naturalmente, sono piccoli aggiustamenti, contentini, accomodamenti per andare d’accordo. Cosine. Perché è finita la pacchia, la nostra voce in Europa è più tonante che mai, ora sì che ciò che diciamo è tenuto nel giusto conto. Finalmente, grazie a questa destra piagnucolosa che riesce a fare la voce grossa quanto il più timido dei PD. E io dico bene: per ogni pezzo in più di sovranità amministrativa, politica, sociale che perdiamo a favore dell’UE io mi rallegro e mi rassicuro.
E, magari per esempio, avere una cazzo di legge sul fine vita, maledetti.