inginocchiarsi contro il nazismo (ops)

Prima sì, poi no, poi decidiamo in hotel, poi no al nazismo, poi sì contro il Belgio perché il Belgio ce l’ha chiesto e non lo facciamo per la motivazione (la lotta al nazismo) ma per solidarietà verso il Belgio. L’Austria no, non ce l’ha chiesto. Eh?
Inginocchiatevi, non inginocchiatevi, che lo facciate voi è del tutto irrilevante, come il contrario. Era determinante per Kaepernick, lo è stato per parecchio, c’era Trump, poi c’è stato l’assassinio di Floyd, l’assalto al Congresso, ora siamo alla periferia della periferia dell’impero che discute delle pagnotte della regina due secoli dopo.
Fatelo, non fatelo ma basta rompere i maroni. Escogitare di volta in volta motivazioni al nulla è a dir poco deprimente.

(Alla nazionale italiana di calcio e a Chiellini che confonde nazismo e razzismo).

la musica delle stagioni, primavera 2021

Pochi giorni fa c’è stato l’equistizio per cui dalla primavera siamo piombati in estate e, con il cambio di stagione, è il momento del cambio di pleilista: pubblico quella della primavera, inizio a lavorare a quella dell’estate.
L’avvio, ma son cose che si sanno solo dopo, è intriso di voci femminee e tenui, abbastanza oscillanti tra folk-pop-rock, a seconda, poi tra le nuove uscite e gli umori che variano man mano che la stagione procede, le cose cambiano. Che faccio? Escono un EP dei Counting Crows, il nuovo disco delle Sleater-Kinney, quello di Liz Phair o di Jade Bird, tutti con singoli più che buoni, e faccio finta di nulla e non inserisco? Ovviamente no, quindi la compila prende un po’ una strada sghimbescia rispetto ai rigori iniziali. Beh, funziona così. Non è che poi uno, io, è integro e omogeneo per tutti i tre mesi della stagione.
Spero che, se vi è qualcuno che ascolta, trovi cose buone. Il merito non è ovviamente mio, io assemblo e basta.

Poi ci sono le pleiliste passate, le tredici stagioni precedenti, altro che serie tv finite alla seconda o terza.

Eccole, tutte: inverno 2017 (75 brani, 5 ore) | primavera 2018 (94 brani, 6 ore) | estate 2018 (82 brani, 5 ore) | autunno 2018 (48 brani, 3 ore) | inverno 2018 (133 brani, 9 ore) | primavera 2019 (51 brani, 3 ore) | estate 2019 (107 brani, 6 ore)| autunno 2019 (86 brani, 5 ore)| inverno 2019 (127 brani, 8 ore)| primavera 2020 (102 brani, 6 ore) | estate 2020 (99 brani, 6 ore) | autunno 2020 (153 brani, 10 ore) | inverno 2020 (91 brani, 6 ore) |

Spero qualcuno si diverta, se no io, che già peraltro lo faccio.


L’indice delle compile

niente calcio per i fascisti

Già Leon Goretzka era il mio eroe calcistico per questo, il Woody Guthrie del fobàll:

Ma quando, ieri sera, dopo ottanta minuti di cori offensivi dei tifosi ungheresi, Goretzka ha segnato il gol della qualificazione per la Germania ed è andato sotto la loro curva a esultare così, allora la mia ammirazione è diventata sempiterna.

Come promesso: Ungheria a casa, niente calcio per i fascisti.

vista la deliberazione dell’Assemblea Costituente…

Domani è un anniversario: 75 anni fa l’Assemblea costituente faceva la propria, prima, seduta. Alla fine di quel percorso, il nostro paese ebbe una costituzione repubblicana. E che Costituzione.
Per celebrare l’occasione, l’ANPI organizza parecchie cose per domani in tutta Italia, cosa buona, e la mia amica T. per non essere da meno ha girato un bel video. Eccolo:

Il 2 giugno 1946 si votò per il referendum monarchia/repubblica e, insieme, si votò per la prima volta da più di vent’anni, il 10 furono proclamati i risultati, ufficializzati il 18 dalla Corte di Cassazione. Del 25 ho detto, il 28 giugno l’Assemblea fu riunita per l’elezione effettiva del Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola. Immagino siano stati giorni concitati ed emozionanti, ricchi di cambiamenti e di prospettive luminose, dopo il buio fascista. Bene, dunque, per le celebrazioni.

attentati alla libertà di pensiero dei cattolici

La segreteria di stato vaticana – tutte minuscole volute – interviene nel dibattito politico italiano e chiede la «rimodulazione» del ddl Zan, in discussione, così che «la Chiesa possa continuare a svolgere la sua azione pastorale, educativa e sociale liberamente», questo perché il ddl violerebbe «l’accordo di revisione del Concordato».
I punti in discussione, si scivola nel peggio, sarebbero il fatto che il ddl non esenterebbe le scuole cattoliche dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia – e ci mancherebbe! – e, non contenti, ai vertici della segreteria di stato esprimono timori per la «libertà di pensiero dei cattolici». Magnifica anche questa, grazie.

Ora. Il problema non è la segreteria di stato vaticana, che fa quello che dalla segreteria di stato vaticana ci si aspetta. Il problema non è nemmeno il concordato Stato-Chiesa, prima di Mussolini e poi rivisto da Craxi. Il problema è l’esistenza stessa del vaticano e del papato: nel 1849, con la Repubblica romana, li avevamo (ehm…) finalmente cacciati, avevamo una già allora magnifica Costituzione e tutto sarebbe andato per il meglio, se quei vigliacchi dei Francesi non fossero intervenuti e avessero interrotto l’emozione, riportando Pio IX al soglio e innescando la restaurazione. E con essa, la pena di morte, per dirne una.

Poiché, dunque, allora non andò bene, il problema di oggi è la dirittura della schiena politica, sociale ed etica del nostro Stato. Scarsina. Perché se fosse, allora la risposta agli interventi della segreteria di stato vaticana nelle faccende di un altro Stato sarebbe, se proprio, una sonora pernacchia, una bella risata e, piacendo, un corale vaffanculo.

Qualche parola dai sovranisti per l’ingerenza vaticana nelle nostre cose? Nessuno?

l’estate è la mamma dei poveri (ancora)

Dalle 5:31 di questa mattina, in senso italiano, è estate.
Cioè quella cosa per cui nel nostro emisfero, boreale, il sole raggiunge una declinazione massima lungo l’eclittica e poi luce, caldo, cose, astronomia, segni zodiacali e cose che è inutile spiegare qui.

Non la mia stagione preferita a causa perlopiù di vizi umani – rincoglionire più del solito – che per fatti oggettivi. Anzi, l’estate in sé, in effetti, qualche pregio ce l’ha, eccome. Un augurio favorevole alle persone buone, gli altri ciccia.

almanacco dei sette giorni, per imbiancare (21.23)

✘ Consiglio regionale del Lazio, scoppia un caso per presunte assunzioni in posti chiave della Regione di persone del o vicine al PD. Giusto, si indaghi se necessario. Si parla di ‘parentopoli’. Viene istituita una commissione – eh… – trasparenza che deve indagare sui concorsi e le assunzioni, la presidenza va a Chiara Colosimo, Fratelli d’Italia, e lei come responsabile della segreteria per questo incarico va a pescare tra gli ottantacinquemila dipendenti della Regione tal Arianna Meloni. Ma? Sì. Sorella. «Chi meglio di Arianna Meloni, una precaria che va avanti con contratti annuali e però conosce alla perfezione i meccanismi della Regione Lazio?», dice Colosimo. La Meloni l’altra è anche moglie del deputato Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fdi alla Camera. Diciamo che per indagare su ‘parentopoli’ potevano esserci premesse migliori.
Ah, una nota di colore. Fiorito, er batman der Lazio, lo ricorderete, nel 2012 diceva di Arianna Meloni: «la sorella dell’ex ministro Meloni. Lavora nel gruppo Pdl della Regione Lazio, ma in ufficio non la vediamo da 5 mesi». Così, per dire.

☀ Dopo altre edizioni europee, la casa editrice francese Fayard ha pubblicato un’edizione critica del Mein Kampf di Adolf Hitler dal titolo Historiciser le mal. Fino al 2016 i diritti dell’opera erano del land della Baviera, ora sono scaduti. L’operazione è critica e il titolo ne chiarisce il fine, nel senso che il testo è corredato da un apparato di commenti e descrizioni pari alle dimensioni del testo stesso, allo scopo, tra l’altro, di segnalare affermazioni false o a contestualizzare certi episodi. Il traduttore, Olivier Mannoni, ha definito il testo di Hitler «un minestrone senza nessuna coerenza», considerazione utile visto che certe traduzioni interessate del passato avevano pure migliorato il testo. Spiegare il testo è meglio che proibirlo, specie se in rete ne circolano versioni a casaccio. Infine, bene!, tutti i proventi delle vendite del libro verranno devoluti alla Fondazione Auschwitz-Birkenau.

◼ I coniugi Krafft, Katia e Maurice, ripresero immagini spettacolari e irripetibili di quasi 175 eruzioni vulcaniche. Spettacolari perché andavano vicino come nessuno mai. Troppo vicini, come fu chiaro quando morirono trent’anni fa.

✘ Di ItsArt ne ho già detto, una comparazione minima e sommaria. Non essendo possibile abbonarsi, ammesso che uno lo voglia, tocca o noleggiare o acquistare ciò che si vuole vedere. Per fare due esempi, Che strano chiamarsi Federico, documentario di Scola su Fellini, bisogna pagare 3 o 6 euro, e per Roma città aperta 2 o 5. Nota di colore: il primo è gratuito su RaiPlay. Comunque, ecco la comparazione: l’abbonamento a Netflix costa 7,99 al mese. Non serve, direi, un analista finanziario per fare una scelta.

☀ Tutti i sabati e le domeniche a partire dal 26 giugno e fino al 10 ottobre sarà possibile prendere il treno di Dante, un trenino storico messo apposta da Regione Emilia-Romagna e Trenitalia per andare da Firenze a Ravenna. Passa per parecchi luoghi danteschi, ferma a Borgo San Lorenzo e Marradi, Brisighella e Faenza, si può scendere e visitare. No, non passa da Verona.

✘ Il parlamento aveva approvato un decreto per non far passare più le grandi navi da Venezia, lo dicevo qualche almanacco fa. Solo che poi nessuno ha proposto un’alternativa, nessuno ci ha pensato e, quindi, le navi continuano a passare.

Una MSC il 5 giugno scorso.

◼ Pubblicati i dati delle dichiarazioni Irpef 2020 sul sito del Ministero. Se ne possono fare delle belle mappette, volendo, o brillanti deduzioni.

☀ I suoni dei film, c’è qualcuno che li fa e quasi sempre in modo artigianale e molto molto creativo. Un breve e bel documentario di Jeremy Benning nei Footsteps Studio di Uxbridge, in Ontario. In inglese questi rumoristi si chiamano “foley artist” e il nome deriva da Jack Donovan Foley, capostipite della professione.

◼ Il 23 giugno c’è l’asta delle cose di Fanfani e moglie. Quadri, vestiti, dediche, medaglie, ricordi di famiglia, ritratti, caricature politiche – sì, si dilettava – e cose così. Con quattrocento euro ci si posta a casa una Gran Croce dell’Ordine di Leopoldo, non so bene per farsene cosa. Io Fanfani non lo sopportavo allora e nemmeno oggi. Mi piace ricordarlo quando non riuscì a farsi eleggere a presidente della Repubblica – fortuna nostra – e un ignoto parlamentare annullò le schede di ogni votazione scrivendoci “nano maledetto, non sarai mai eletto”, per concludere alla fine con un “te l’avevo detto, nano maledetto”. Bei ricordi quelli (lo raccontavo alcuni anni fa), mica questi in asta.

Tra le nuove date di Pio e Amedeo, l’imbrattamento del murale di Mourinho aggiornato con Sarri, il pranzo affettuoso tra Fini e Storace che si dichiarano amicizia (solo uno lo dice, in realtà), le bombe d’acqua romane, i candidati sindaci di terza categoria, due italiani su tre che escono dal Roland Garros con buon gioco e pessimo modo di stare al mondo (Musetti e Berrettini), pare che se non altro Keiko Fujimori abbia perso, per fortuna, tifo arresto. Daje.
E per chiudere in bellezza, un tweet di Luca Bizzarri, per aggiungere sconcerto allo sconcerto:

Anzi no, non basta. Davide Barillari è un consigliere regionale del Lazio eletto dal movimento 5 stelle (e più che altro dai voti di chi li ha votati, ricordarselo).

E no, ripetiamo, Eriksen non è stato vaccinato. Ma a Barillari, chiaro, importa sega.
#NessunaCorrelazione #Vaccini #Barillaripezzodistronzo.


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