dodici paia di guanti per un rifiuto

29th

Il 29 febbraio è il cosiddetto leap day o leap year day, ovvero il giorno nel quale, nella cultura anglosassone, si possono fare le cose matte. Per esempio, in parecchi paesi è il giorno nel quale le signorine possono richiedere in marito un signorino e, se lui rifiuta, lui deve dare a lei dei soldi e comprarle un vestito.
Mmm, peccato per ieri.
In alcuni paesi europei questa consuetudine è accompagnata alla fine dall’acquisto non di un vestito ma di dodici paia di guanti, così che non si veda la mancanza dell’anello dal dito. Upper class. In Illinois, il ridente paese dei nazisti dell’I., appunto, le signorine possono arrestare i signorini, i quali saranno liberi dopo aver versato una cauzione di quattro dollari.

vendimi questa penna!

Finalmente l’ha vinto, ne sono contento, anche se io l’oscar gliel’avrei dato in primis per le sue fidanzate e poi, se proprio di recitazione si vuol parlare, per questo:

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Non per il film, The wolf of wall street, solo per la scena accauntriclébb. Gli è che, come sempre, uno accumula i meriti per la vittoria con determinati film e vince solo dopo, con il film sbagliato. Che poi, porello, più che recitare quattro mesi in un fiume ghiacciato che avrebbe dovuto fare per vincere?
Vabbè, complimenti comunque e ora che ci siamo tolti il pensiero andiamo avanti. E metti giù il telefono, perdio.

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ghiacci ospitali

Due strepitose immagini invernali del lago Baikal.

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Il lago Baikal sta più o meno sopra la Mongolia ed è, per volume, grande tanto quanto i cinque grandi laghi americani messi insieme. Mica poco, si parla del 20% dell’acqua dolce del pianeta, per capirsi. I ghiacci delle foto si scioglieranno solamente verso maggio e diventeranno le acque cristalline per cui il lago è famoso.

La cosa trivigantica del lago è che si trova in Buriazia, che è uno stato ex-sovietico interessantissimo dove espatriare, come dicevamo qui. Ricordiamo con piacere il tipico il pasticcio di grano, patate e legna che sempre delizia noi tutti.
Lo scrittore francese Sylvain Tesson ha vissuto per sei mesi in una capanna sulle rive del lago Baikal e ha scritto, per chi volesse, Dans les forêts de Sibérie nel 2011, tradotto poi come Nelle foreste siberiane da Sellerio l’anno dopo.

figli, lui era il vostro vero padre

Confessiamolo ancora una volta: l’Umberto era il papà dei finneghismi che tanta gioja ci diedero tempo addietro e fu lui a dare il fischio di inizio. E allora su i calici, viva l’Umberto!, giojamo di nuovo e raccogliamoli ancora una volta tutti insieme, i nostri, quelli generati da siu, gnappolo, djenzio, s|a, il tombarolo, horus, Gervis, trofimov, scimpanzone, trivigante e altri malati di mente che certo scordo di nominare.
Via, dunque, e teniamo il calicino bello alto:

  • rimasto di merda: estercofatto
  • annego nella Manica: anglofogo
  • corte della Repubblica che trasferisce i dipendenti pubblici ad altro incarico: Corte Sostituzionale
  • lo segue chi si veste alla moda ma in modo mostruoso: franken-style
  • colui che ti aggiusta poeticamente il lavandino: idraulico
  • persona cara affetta da sinusite: amuco
  • uccello dal verso volgare: fanchiurlo
  • artista in crisi d’ispirazione: artistitico
  • non digerire l’Amore: ruttamare
  • rubare carne congelata: abigelato
  • ingannarsi sul fatto di aver dormito: addormentirsi
  • insegnante che alle medie tiene le lezioni di fisiologia femminile: maestruo
  • sarto precisissimo: esarto
  • barriera costruita nei porti contro i frutti di mare: frangifrutti
  • piatto a base d’uova cucinato troppo velocemente: affrittata
  • pratica del costruire case commestibili: edibilizia
  • polizia avicola internazionale: interpoll
  • forza dell’ordine avicola nazionale: pollizia
  • atto di partigiani spagnoli che si rifugiano in montagna: assierragliarsi
  • contusione in cui i capillari si rompono e formano macchie cutanee di colori sgargianti: arlecchimosi
  • città sonnecchiosa dell’Est: Bradislava
  • arte giapponese della disposizione dei mobili di poco prezzo: Ikeabana
  • locuzione filosofica post sbornia: Vomito ergo rum
  • arte giapponese della piegatura della carta con gli organi sessuali: origasmi
  • rimpicciolire fino ad essere confuso con oggetti di piccola dimensione: minimetizzarsi
  • periodo di circa 25 anni che trascorre mediamente tra un atto sessuale e il successivo:  generezione
  • piccolo volatile circense: equilibrì
  • l’arte giapponese di disporre fiori e frutti gialli ricurvi: ikebanana
  • una pioggia di verdura fritta: tempurale
  • dimenticare che si sta facendo sesso: scorpare
  • misuratore dei brividi da influenza: tremometro
  • lavoratore che in tempi di crisi si divide fra la ristorazione orientale e il lustrar scarpe: sushià.
  • arruolato nella benemerita adibito a mansioni d’ufficio: cartabiniere.
  • patologia conseguente a carenza di vitamina C unita a non specchiata fedeltà della consorte: scornuto.
  • consultazione di pergamene antiche e relativi commenti da parte di dotti ovini: scartabelare.
  • quello che resta sulla navicella e non scende sulla luna: altronauta
  • che decora il sepolcro: urnamentale
  • sovrano che ripartisce equamente la sua passione per lo speciale e per il gigante: Re Slalomone
  • di gusti difficili nello sci: skifiltoso
  • miglioramento estetico degli impianti sciistici: skilifting
  • l’effetto della droga per chi scia: skizzo
  • sostanza organica eruttiva: smagma
  • appartamento open-space di ampia superficie ricavato da impianto di risalita dismesso: skiloft
  • la nuova rivista della sinistra democratica sciatrice: skileft
  • succedaneo dell’arancino di riso: supplinte
  • sulla pista da sci, brunetta: skibass
  • tremonti: skitass
  • rotondi: skicass?
  • il governo berlusconi: skifass.
  • elementi d’arredo siciliani: supplìlettili
  • malattia che colpisce i vecchi pescatori d’acqua dolce: artrote
  • un ritornello capace di non rimanerti in testa: refrenabile
  • uccello acquatico contraffatto: farloca
  • radiatore pauroso: termofifone
  • utensile multiuso per cucina fai-da-te: marterello
  • storico quiz televisivo sassone e vichingo: Ascia o raddoppia
  • protesta sindacale dei maestri di sci: skiopero
  • videogioco in prima persona con protagonista portinaia: Sparlatutto
  • sconto di idee: brainstorn
  • frammento elementare di un mosaico di idiozie: fessera
  • opera d’arte formata accostando volti di diversa natura, forma e colore: Musaico
  • corrente pittorica del Novecento che rappresenta le grandi sciagure in modo non figurativo: Disastrattismo
  • parola segreta che permette di venire al mondo: passworld
  • pietanza tradizionale giapponese a base di petre crude: Sassimi
  • tipico alimento pugliese col buco: tarlallo
  • biglietto d’ingresso per magazzini di mobili a basso prezzo: tikeat
  • commissione governativa per limitare la concorrenza ai ristoranti di lusso: Antitratt
  • preparare la terra al fine di mettere a dimora i Fichi d’India: Ararare
  • margine da cui tutto ha avuto inizio: Bordo primordiale
  • il primo aperitivo: Crodo primordiale
  • intruglio a base di patate: pastone tedesco
  • intruglio a base di carne di pecora: Pastone maremmano
  • libro sacro precedente allo scisma arabo-israeliano: Torahno
  • ondata di applausi: tsumani
  • essere belli con smacco: sberlezza
  • imporre candidata vicepresidente impresentabile e guerrafondaia: impalinare
  • descrizione codificata delle misure che vengono adottate: Metrodologia
  • animale mitologico venuto male: chimerda
  • lo studio delle religioni e delle credenze delle cozze: Mitilogia
  • dispositivo che frena l’invecchiamento delle derrate alimentari: parascadute
  • cecchino aerotrasportato: Sparacadutista
  • attività di volo nel campo dell’arredamento: Aviazzone
  • lettera spedita via razzo: missiliva
  • radiografia toracica fatta per burla: schernografia
  • fa il cascamorto nella stalla: cicisbue
  • accumulazione di idee dopo sessione di gruppo: brainstoring
  • menage quotidiano dell’autoferrotranviere: il solito tram tram
  • ordire qualcosa in modo talmente grossolano che ci passerebbe un autobus: tramare
  • tipica costruzione tardo-medievale italiana per la vendita del pesce: brodetto
  • maggiorata dal fisico dirompente: bomba anatomica
  • mannequin dotata di intelligenza: top nobel
  • dio-fiume sacro della Patria: Pjavè
  • se scrivessimo su trivigante.fi: finnichismi
  • genitrice del coniuge che mette a dura prova il vostro matrimonio: nuocera
  • punizione corporale inflitta a colpi di arancini: supplìzio
  • parte anteriore dell’aeroplano deputata all’approccio della pista: carlingua
  • compagnia low-cost, completamente in “seta artificiale”: rayonair
  • trasmittenti portatili utilizzate da Han Solo per parlare con Chewbecca: wookie talkie
  • latticino arrivato ben oltre il limite di scadenza: scamarza
  • formaggio preferito dagli avvocati: caciocavillo
  • prodotto a base di latte, fermenti e frutta esotica pubblicitariamente associato al fascino dell’interprete di “Casablanca”: bogurt
  • elettrodomestico che vi pianta in asso proprio quando ne avreste più bisogno: lavatruce
  • addetto al metronomo di un gruppo vocale: corologiaio
  • drastico ridimensionamento di progettualità e idealità nell’Italia berlusconiana: i sogni nel cessetto
  • gioco di parole dei redattori Rizzoli: calamBur
  • attore espressivo come un vaso di terracotta: scamorcio
  • tempesta di idee visionarie di un gruppo di ciechi seduti a un tavolo: braillestorming
  • lingua parlata dai sessantottini che si sono trasferiti nell’Artico: eskimese
  • attraccare una nave in preda a sconvolgimenti intestinali: scorrmeggiare
  • popolo che non è mai andato oltre il pareggio senza reti: azeri
  • meretrice destinata ai maggiorenti del paese: prostituta d’altoborgo
  • giornata festiva da passare in cattedrale: duomenica
  • parenti della gleba: servizii
  • bagno nel succo di limone: lavagro
  • che recita principalmente in ruoli di “spia”: delattore
  • stadio riservato alle corse di consumatori di gelato: calippodromo
  • quando giocando la pallina ti casca giù al primo colpo: flopper
  • le ferie di chi non può permettersi il mare: vascanza
  • la maledizione del sodomita: analtema
  • celebre gruppo rock psico-delico: Pink Froyd
  • la torre dei piaceri del castello: masturbastione
  • chi attenta, in senso letterale o figurato, alle terga altrui: crimanale
  • avversione per il disordine: misentropia
  • boyband che predilige il repertorio classico: Bachstreet Boys
  • veleno per luoghi comuni: topoicida
  • ragazzino di piccola taglia alle prese con le prime turbe sessuali: pollucino
  • la segue un colpo completamente fuori bersaglio: traiettroia
  • inaugurazione di una mostra di lombrichi: vermissage
  • piante dalla crescita lenta: calendule greche
  • il primo a sniffare: apripista
  • personalità turbata che fa telefonate minatorie alla Apple: melomane
  • all’entrata delle caserme: portinaja
  • fitto bosco di piante aghiformi: pieneta
  • il giusto riposo delle mucche: vaccanze
  • attributi maschili a sonagli: scrotali
  • dentatura di soggetto cui è stata somministrata una pulitura eccessiva: catarifrandenti
  • roditore scontroso e asociale: misantopo
  • egiziano con contratto a progetto: precairo
  • la minaccia del cuoco indiano al commensale: “ti spezzie in due”
  • eccessiva confidenza nelle proprie capacità seduttive: delirio d’onnipatonza
  • lo fa il medico spergiuro: giuramento di ipocrite
  • premessa sostitutiva di quella originale: iprotesi
  • le balene vi si fermano a mangiare un boccone: Autokrill

Ciao, papà Umberto.
Tutto quanto si trova qui: tregenda, b.site 16 gennaio 2009, b.site aprile 2006.

come riconoscere un film porno

Umberto Eco, una Bustina di Minerva del 1998. Già mi manca molto.

Non so se vi sia mai accaduto di vedere un film pornografico. Non intendo film che contengano elementi di erotismo, sia pure oltraggioso per molti, come per esempio Ultimo tango a Parigi. Intendo film pornografici, il cui vero e unico fine è di sollecitare il desiderio dello spettatore, dal principio alla fine, e in modo che, pur di sollecitare questo desiderio con immagini di accoppiamenti vari e variabili, il resto conti meno che niente.
Molte volte i magistrati debbono decidere se un film sia puramente pornografico o se abbia valore artistico. Non sono di coloro che ritengono che il valore artistico assolva tutto, e talora opere d’arte autentiche sono state più pericolose, per la fede, i costumi, le opinioni correnti, che non opere di minor valore. Inoltre ritengo che adulti consenzienti abbiano il diritto di consumare materiale pornografico, almeno in mancanza di meglio. Ma ammetto che talora in tribunale si debba decidere se un film è stato prodotto allo scopo di esprimere certi concetti o ideali estetici (sia pure per mezzo di scene che offendono il comune senso del pudore), o se è stato fatto al solo e unico scopo di sollecitare gli istinti dello spettatore.
Ebbene, c’è un criterio per decidere se un film è pornografico o no, ed è basato sul calcolo dei tempi morti. Un grande capolavoro del cinema di tutti i tempi, Ombre rosse, si svolge sempre e unicamente (salvo l’inizio, brevi intervalli e il finale) su una diligenza. Ma senza questo viaggio il film non avrebbe senso. L’avventura di Antonioni è fatto unicamente di tempi morti: la gente va, viene, parla, si perde e si ritrova, senza che nulla accada. Ma il film vuole appunto dirci che nulla accade. Ci può piacere o no, ma vuole dirci esattamente questo.
Un film pornografico invece, per giustificare il biglietto di ingresso o l’acquisto della videocassetta, ci dice che alcune persone si accoppiano sessualmente, uomini con donne, uomini con uomini, donne con donne, donne con cani o cavalli (faccio notare che non esistono film pornografici in cui uomini si accoppino con cavalle e cagne: perché?). E questo andrebbe ancora bene: ma esso è pieno di tempi morti
Se Gilberto, per violentare Gilberta, deve andare da piazza Cordusio a corso Buenos Aires, il film vi mostra Gilberto, in macchina, semaforo per semaforo, che compie tutto il tragitto.
I film pornografici sono pieni di gente che sale in macchina e guida per chilometri e chilometri, di coppie che perdono un tempo incredibile per registrarsi negli alberghi, di signori che passano minuti e minuti in ascensore prima di salire in camera, di ragazze che sorbiscono liquori diversi e si gingillano con magliette e merletti prima di confessarsi a vicenda che preferiscono Saffo a Don Giovanni. Detto alla buona e volgarmente, nei film pornografici, prima di vedersi una sana scopata occorre sorbirsi uno spot dell’assessorato ai trasporti.
Le ragioni sono ovvie. Un film in cui Gilberto violentasse sempre Gilberta, davanti, di dietro e di fianco, non sarebbe sostenibile. Nè fisicamente per gli attori, nè economicamente per il produttore. E non lo sarebbe psicologicamente per lo spettatore: perché la trasgressione abbia successo occorre che si disegni su uno sfondo di normalità. Rappresentare la normalità è una delle cose più difficili per qualsiasi artista – mentre rappresentare la deviazione, il delitto, lo stupro, la tortura, è facilissimo.
Pertanto il film pornografico deve rappresentare la normalità essenziale perché possa acquistare interesse la trasgressione – nel modo in cui ciascun spettatore la concepisce. Pertanto se Gilberto deve prendere l’autobus e andare da A a B, si vedrà Gilberto che prende l’autobus e l’autobus che va da A a B.
Questo irrita sovente gli spettatori, perché essi vorrebbero che ci fossero sempre scene innominabili. Ma si tratta di una illusione. Essi non sosterrebbero un’ora e mezzo di scene innominabili. Quindi i tempi morti sono essenziali.
Ripeto dunque. Entrate in una sala cinematografica. Se per andare da A a B i protagonisti ci mettono più di quanto desiderereste, questo significa che il film è pornografico.

umberto, il gigante

Era la persona più spiritosa, più leggera e colta, più varia ed eclettica che io abbia mai avuto il piacere di conoscere attraverso i libri. Gli volevo poi bene per ragioni famigliari, ma questo è un fatto mio. Mancherà molto anche a me.

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In una delle ultime bustine di Minerva, il suo genere che preferisco, Eco parlava dell’insulto, arrivando a suggerire un nutrito elenco di possibilità a uso giovanile, per schivare la banalità e ravvivare la polemica generazionale. Ditemi voi se par l’approccio di un ottantenne:

Una volta gli adulti evitavano le parolacce, se non all’osteria o in caserma, mentre i giovani le usavano per provocazione, e le scrivevano sulle pareti dei gabinetti della scuola. Oggi le nonne dicono “cazzo” invece di perdirindindina; i giovani potrebbero distinguersi dicendo perdirindindina, ma non sanno più che questa esclamazione esistesse. Che tipo di parolacce può usare oggi un giovane, per sentirsi appunto in polemica coi suoi genitori, quando i suoi genitori e i suoi nonni non gli lasciano più alcuno spazio per una inventiva scurrilità?
Avevo quindi ripreso una vecchia “Bustina”, consigliando ai giovani parole desuete ma efficaci come pistola dell’ostrega, papaciugo, imbolsito, crapapelata, piffero, marocchino, morlacco, badalucco, pischimpirola, tarabuso, balengu, piciu, cacasotto, malmostoso, lavativo, magnasapone, tonto, allocco, magnavongole, zanzibar, bidone, ciocco, bartolomeo, mona, tapiro, belinone, tamarro, burino, lucco, lingera, bernardo, lasagnone, vincenzo, babbiasso, saletabacchi, fregnone, lenza, scricchianespuli, cagone, giocondo, asinone, impiastro, ciarlatano, cecè, salame, testadirapa, farfallone, tanghero, cazzone, magnafregna, pulcinella, zozzone, scassapalle, mangiapaneatradimento, gonzo, bestione, buzzicone, cacacammisa, sfrappolato, puzzone, coatto, gandùla, brighella, pituano, pisquano, carampana, farlocco, flanellone, flippato, fricchettone, gabolista, gaglioffo, bietolone, e tanti altri termini bellissimi che lo spazio mi obbliga a tagliare.
Speriamo bene, per la riscoperta dell’idioma gentile.

la ruota di legno, non di bronzo

Mi sono chiesto spesso, come immagino facciano tutti, l’aspetto che hanno le cose che io vedo nei musei quando vengono ritrovate. Con le statue, per esempio, è bellissimo vederle spuntare dal terreno magari con una mano, o la fronte, e poi ritrovarle o coricate o inclinate stranamente.
Chissà se davvero volevano essere ritrovate…
Una domanda, possibile finora, era: che aspetto ha una ruota dell’età del bronzo (3500 a.C. al 1200 a.C. circa) appena dissepolta? Questo:

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Con tanto di mozzo. Il posto è Peterborough, GB, e più precisamente Flag Fen, un sito dell’età del bronzo ricchissimo di ritrovamenti (qui).

you step to the left on your dancing pizza, now

Esce oggi il nuovo disco dei Wolfmother, al ghetto blaster, presto.

160219.wolfmother

Il genere richiede poca variazione sul tema, o per dirla con saggezza: la stessa cosa. E così è, visto che lo fanno (lo fa, alla fine è uno, dominante) bene. Dissento ovviamente dal signor Patton, che disse: «In che anno siamo? Gesù! Scusate, ma… Wolfmother fate schifo!» (qui).
Non raggiunte le vette di Cosmic Egg o Wolfmother ma il suono pestazza c’è (segnalo tra le altre Eye Of The Beholder). Resta in ogni caso insuperata la mia preferenza per White feather:

Dancing pizza, I compete now with your dancing pizza now

Giuro, basta ascoltare.