prima ero solo una mamma lavoratrice

Sopravvolando sul sentimento tra il riso e lo scoramento quando si sente il fascistume vario lamentarsi della ‘dittatura’, se terrorismo è – o volete che sia – allora sia trattato come tale. E a sinistra si è stati capaci di far pulizia, chiudere il discorso, individuare e isolare le aree di congiunzione tra il mondo operaio e quello delle varie sigle eversive. Avanti, forza, chiudiamo il discorso anche di qua. Poi, siccome non basterebbe, una bella registrata a tutti quei mondi che strizzano l’occhio ai fascistelli veri e pucciosi a destra, una volta no-green pass, una volta forconi, una volta gilet gialli e così via, giornali, Meloni e Salvini (memorabile la cretinata di lei ieri: «Sicuramente è violenza e squadrismo, poi la matrice non la conosco», gliela si mostri, presto), sottobosco politico, imprenditoriale, culturale che occhieggia continuamente e poi tira indietro la mano. Ma duri, santoddio, per una volta. Se c’è da rompere qualche altra Testa, io ci sono.

ottanta per cento (con distinguo)

Oggi le persone vaccinate in Italia sono l’80%. Attenzione, però: l’ottanta per cento degli italiani al di sopra dei dodici anni, quindi 43.229.551, hanno completato il ciclo vaccinale. Un bel risultato, innegabilmente. Oltre a ciò, tale percentuale riduce drasticamente la diffusione del virus e l’ospedalizzazione delle persone. Bisogna dirlo, bravo Figliuolo, fossimo ancora in mano alla Regione Lombardia, guarda giù o Signore.
Non bisogna fermarsi, il prossimo obbiettivo è l’ottanta per cento del totale, permettere al sistema sanitario di concentrarsi nuovamente sulle patologie non-covid è essenziale e la ripresa economica del paese passa necessariamente dal superamento della situazione di emergenza dovuta alla pandemia. I morti, a oggi, sono stati 131.274, una cifra molto alta che ci pone solo dietro alla Gran Bretagna tra le nazioni europee e al nono posto al mondo per numero di decessi.
Sempre oggi, il Portogallo ha raggiunto e superato la notevole percentuale dell’85% di cittadini vaccinati, primo paese al mondo. Numeri più piccoli, certo, ma anche mezzi più ridotti, quindi ben fatto.
Io, ora, resto seduto e mi godo lo spettacolo che ci aspetta dal 15 in poi.

Ecco le altre percentuali in Europa, comprendendo anche le sole prime dosi.

persone che decidono di non vaccinarsi e vanno in posti meno sicuri

Per quanto riguarda il nostro paese o, almeno, il pezzetto che ne vedo io, c’è una diffidenza spinta e diffusa verso i vaccini tra le persone provenienti dai paesi dell’est, Romania, Moldavia, Ucraina, Russia e così via. Tale diffidenza io me la spiego, e non pretendo di essere esaustivo, con l’esperienza maturata sotto l’URSS, ovvero quando non c’era molto da fidarsi di ciò che veniva detto da Mosca. Nessun problema, tutto bene, e nel frattempo, magari, era esplosa una centrale nucleare in Ucraina e bruciava rischiando di rendere inabitabile mezza Europa.
Le persone provenienti dall’est che conosco io svolgono perlopiù lavori come badanti, assistenti, collaboratrici domestiche, e i loro compiti professionali richiederebbero, eccome, la vaccinazione, per tutelare i loro assistiti e per svolgere il proprio lavoro in maniera sicura. E, invece, partecipano a gruppi su whatsapp e telegram che parlano di placente, embrioni umani, 5g, complotti e non so cosa, e buonanotte vaccino. Ne conosco personalmente due che, piuttosto che iniettarsi il vaccino del demonio, hanno deciso di tornare nei propri paesi d’origine, Ucraina e Moldavia, invalidando in qualche modo le intenzioni espresse negli ultimi anni qui.
Tale diffidenza dev’essere ampiamente diffusa anche nei loro paesi d’origine se i dati dei morti negli ultimi sette giorni sono questi qui sotto.

La Romania è al 30% dei vaccinati, l’Armenia al 9, Lituania e Bulgaria al 70%, dichiarano, ma sono perlopiù giovani e in salute, gli anziani rifiutano in massa. Il che rafforzerebbe ciò che dicevo prima ma non prenderei troppo per buone le dichiarazioni dei governi di quei paesi su questa materia. Anzi, storicamente ci si sarebbe aspettati di ricevere pochi dati da loro, confusi, magari modificati, un po’ come è sempre stato all’inizio di ogni nuova ondata: i paesi nell’Europa occidentale rossi per i contagi e tutti quelli orientali verdi con dati molto bassi. Ciò nonostante, fossero anche comunicati al ribasso (vedi Bielorussia), i dati sono evidenti. Scrive una persona dalla Bielorussia con cui sono in contatto: «I beg you not to believe in 9 deaths [parla del dato di settimana scorsa]. Hospital are over-crowded and if you see the data about previous year, you will see that every day we have 9-10 death. No more, no less. Our fascist dictator hides true numbers in order to hide how big his fuck-up is», credibile. Se è così, va anche peggio, di là.
Quindi, non solo alcune persone decidono di non vaccinarsi qui ma, saggiamente, decidono pure di fare ritorno ai propri paesi in cui, con evidenza, i dati di contagio e il rischio di contagiarsi sono di molto superiori. Bene, ottima idea.
Che dire? Niente. Ingenuamente avrei pensato che avremmo affrontato una pandemia con la forza della scienza e degli elementi oggettivi di cui disponiamo, senza pensare – errore mio, è chiaro – che invece i fattori culturali sarebbero stati predominanti nelle scelte di persone e governi. E che gli individui, almeno finora, avrebbero avuto così ampi margini di scelta. Andiamo avanti, è solo questione di tempo per cui molti debbano capitolare di fronte alle evidenze ma tutto sarà più lento e faticoso di quanto, che bello sarebbe stato, avrebbe potuto essere.

Texas Senate Bill 8, maledizione

Proseguono le proteste in Texas e in molti altri stati americani contro la legge, assurda, contro l’aborto entrata in vigore nello stato. Basti dire, qui ora, che la legge ricompensa con denaro i delatori che denunciano donne che hanno abortito o vogliono farlo o medici che li praticano o chiunque altro lo faccia, oltre alle persone che accompagnano, che pagano eccetera eccetera. Pura follia.

L’unico commento possibile è quello della signora qui sotto.

Attenzione, in Italia non siamo messi molto meglio. E della cosa bisognerebbe parlarne seriamente.

addio, Virgì

Cinque anni per togliersela dai piedi, madonna, cinque anni.
E cinque anni di cretinate Cinque Stelle a Roma, riunioni sul tetto, diffidenza patologica, collaboratori silurati, cose che prendono fuoco, assunzioni assurde, assicurazioni a propria insaputa, si potrebbe andare avanti.
La chiusura con il ponte dell’Industria che brucia e il deposito Atac, ieri, con trenta autobus a fuoco è una conclusione umiliante per tutti.

ah, che meraviglia l’assennatezza

Già Tucidide, alla vigilia della guerra del Peloponneso, individuava nell’uso ingannevole della parola il sovvertimento della vita civile: «pretesero persino di cambiare la consueta accezione delle parole in rapporto ai fatti, sulla base di ciò che ritenevano giustificato. La temerarietà sconsiderata fu ritenuta coraggiosa solidarietà di partito; la prudente cautela, speciosa vigliaccheria; l’equilibrio, ammantata codardìa; l’assennatezza in tutto, inerzia verso tutto; l’impetuosa impulsività fu accreditata a un temperamento virile; il riflettere con calma, in nome della sicurezza, a suadente, pretestuosa riluttanza» (La guerra del Peloponneso 3, 82, 4).

Da un ottimo librino di Ivano Dionigi, Osa sapere, che mi sento di consigliare caldamente, una boccata d’aria in questi tempi di pochi pensamenti.