almanacco dei sette giorni, per monolitare (20.50)

✘ Il Radiotelescopio di Arecibo, un’antennona del diametro di 305 metri costruita per captare i segnali dallo spazio (seriamente: radioastronomia, fisica atmosferica, osservazione radar di oggetti del sistema solare), dal 1963 faceva egregiamente il proprio compito. Poi, un po’ l’usura, un po’ i costi, un po’ i cinesi che ne hanno costruita una da 500 metri e, infine, un po’ il terremoto del 2020, l’impianto è stato disattivato.

Spiace, quando le cose vengono abbandonate. Spiace ancor di più quando crollano, anche se è affascinante vederle andar giù. Almeno per me. Ed ecco il video, triste, delle ottocento tonnellate del telescopio che crollano senza più speranza.

✘ In Namibia Adolf Hitler ha vinto le elezioni. Per fortuna ha dichiarato: «Non ambisco al dominio globale». Grazie, caro.

Il signore qui sopra è Uunona Adolf Hitler, è un attivista per i diritti civili e ha vinto le elezioni nella regione settentrionale di Oshana, in Namibia. Che è stata una colonia tedesca e fino al 1915 parte del Reich, giova dirlo per la comprensione. Hitler (lo so, lo faccio apposta) ha desiderato tranquillizzarci: «Solo quando sono diventato adulto ho capito che quell’uomo intendeva sottomettere tutto il mondo: ma io non ho niente a che vedere con queste cose». Ovviamente il colpo di genio è dei genitori, suo padre «probabilmente non aveva assolutamente capito cosa significasse il nome di Adolf Hitler. Ma ora è troppo tardi per cambiarlo. Sta in tutti i miei documenti ufficiali».

☀ Quando si prenota un volo con Japan Airlines, al momento di scegliere il posto la compagnia segnala i posti già acquistati e non più disponibili. Bene, questo però lo fanno tutti. Ma Japan Airlines segnala con un’icona diversa i posti in cui presumibilmente siederanno bambini. Molti di voi, là, fuori, come me capiscono subito cosa significhi, specie per i voli intercontinentali o, comunque, superiori ai cinquanta minuti. Segnalatemi anche i superciccioni e volerò per sempre solo con voi, promesso.

☀ Quando i difensori omofobi della famiglia tradizionale e dell’unione tra un uomo e una donna vengono beccati a scappare da un’orgia con pressoché totale prevalenza di uomini, attaccati a una grondaia in mutande, con le ginocchia insanguinate per le sgrappate, colti nell’atto di esibire il documento di parlamentare europeo ungherese farfugliando cose sull’immunità e con una borsa piena di ecstasy, ecco… beh… io vado in sollucchero. Ma godo godo, tanto tanto. Come molti, immagino. Perché accade ciò che già so. E quando salta fuori che nell’orgia c’erano anche i sovranisti omofobi polacchi, beh allora la goduria è davvero totale.
[Legenda per fare qualche sacrosanto nome: difensore omofobo della famiglia tradizionale e dell’unione tra un uomo e una donna = Jzsef Szájer; attaccati a una grondaia = grondaia di Bruxelles; parlamentare europeo ungherese = fedelissimo del partito di Orban].
Certo, poi mi viene la tristezza perché vorrei vivere in un mondo con meno ipocriti ma tant’è, almeno la scena non me la sono persa. E mi piace pensare al culo che la moglie di Szájer, noto magistrato, gli farà a casa.

☀? Sharon Barak è un’ingegnere chimico israeliano che, con felicissima intuizione, ha creato una specie di plastica, cioè un materiale molto simile con una resistenza comparabile che, però, si dissolve in acqua in pochi minuti. E l’acqua si può anche bere, tanto è innocuo il materiale che ha creato. Bingo! Forse cominciamo a esserci, per risolvere il maledetto problema della plastica. Lei, Barak, pare abbia lasciato tutto per far nascere la startup “Solutum”, cui se tutto è vero auguro grande fortuna.
La cosa che però mi ha lasciato perplesso è che nel video di presentazione si dice a un certo punto che il materiale è talmente soddisfacente che si può utilizzare per moltissime cose, tra cui «le bottiglie d’acqua». Ehi, mister, ecco la sua acqua, magari non la tenga in borsa. Sì, a 1:55.

◼ Negli Stati Uniti una commissione dei Centers for Disease Control and Prevention ha consigliato che residenti e dipendenti di case di cura siano i primi a ricevere i vaccini contro il coronavirus. Io sono qui, perché non mi telefonate mai prima?

Dai, non male questa settimana.


L’indice degli altri almanacchi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *