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2006 |
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(ténnologia)
FOSStituire il possibile/Puntata 3:
comprimere.
di Gnappolo
Anche oggi che iniziamo a usare
il Terabyte come unità di misura dello
spazio disco è utile saper comprimere i
nostri file. Primo perchè li spediamo o
li scarichiamo e la banda disponibile è
cresciuta in rapporto alle dimensioni
dei file, e il risultato non cambia.
Secondo perchè lo spazio-disco e il
tempo delle persone sono importanti e
ritengo corretto comprimere il più
possibile quando spedisco qualcosa. E'
una forma di correttezza e di cortesia
ancora necessaria e (a quanto vedo)
apprezzata.
/Inizio Pippotto personale/
(saltatelo pure). Io avevo iniziato a
comprimere i file usando ARJ e PKZIP.
Per DOS, a riga di comando. Oggi sembra
preistoria, ma a ripensarci non era
niente di che, anzi, era abbastanza
elementare, semanticamente molto umano
("arj -x(estrai) nomefile.arj"). Poi
arrivò Winzip, che però per anni non
consentiva di splittare file in
multivolume se non ricorrendo ancora a
ARJ. Poi arriva il formato RAR e i
giochi cambiano radicalmente. Più spazio
risparmiato, più potenzialità, insomma,
una mezza rivoluzione che consente di
spedire roba molto più velocemente. Con
il grande inconveniente che solo WinrRAR
permette di creare i rarri (i file
compressi .RAR), ed è a pagamento, e che
anche molti idioti (se siete tra loro
sappiate che non è un insulto, è una
constatazione) non usano winzip o editor
simili ma (lo sto dicendo ma vorrei non
fosse così) le "cartelle compresse" di
Windows (davvero, esiste, tipo nella la
P.A.). Tradotto: scarsa facilità di
condivisione e circolazione dei rarri. /Fine
pippotto/
WinZip
non esiste, non è gratis, e oggi te lo
vendono con tanti optional obbligatori
inutili e fastidiosi, tra cui un
elefante di 4 tonnellate, che non fa il
caffè ma telefona a uno in India che te
lo fa e te lo manda via traco... WinRar
è decisamente ottimo, ma non è gratis
neanche lui. Andiamo sulle alternative
FOSS! Che per fortuna in questo campo
non solo non mancano, ma stanno
crescendo come funghi!
Un primo importante successo del mondo
FOSS lo troviamo proprio nel mondo dei
compressori, perchè qui contano più le
idee che la potenza di fuoco delle
software house commerciali, perchè il
cuore dei programmi sono gli algoritmi
di codifica che fanno ridurre lo spazio
occupato dai file (funzionano ancora a
riga di comando e stanno in pochi Kb), e
il resto sono relativamente poche righe
di codice per mettere insieme
l'interfaccia grafica. Pertanto è un
campo in cui i risultati del software
open source sono più vicini a quelli del
software commerciale. No, mi scuso, sono
migliori.
0.
Il Formato .7z
La prima importante, rivoluzionaria
novità è rappresentata dall'aver
scoperto che esiste un formato
alternativo al RAR e a volte anche più
efficace, che è il ".7z" (seven Zip).
Dati alla mano, il 7z fa risparmiare un
5% rispetto a RAR sui file MP3 (test: da
100Mb in .rar a 95Mb in .7z) e anche un
cazzutissimo 25/30% sui file TXT, giuro
(test: da 1.055 a 830). Pertanto da ora
in poi nonostante la pigrizia e i
fantastici automatismi di WinRAR (mai
provato a usare i profili? sono davvero
utili), si cambia formaggio e si passa
al SevenZip. Non per niente, ma è un
formato aperto e libero oltre che
efficace, pertanto viene letto e scritto
da tutti i compressori (compreso Winzip).
Ora fate un respiro e preparatevi per
iniziare a usare il 7Z: non serve far
niente, eravate già pronti, bastava
accorgersene (e nel caso ringraziare chi
lo creò). Quando tocca a voi USATELO!
Questi i softwarilli FOSS dedicati ed
utili:
IZArc ------------------
http://www.izarc.org/
Bello, skinnabile, leggero e stabile, si
integra benissimo con Windows (tasto dx)
e fa quasi tutto e lo fa molto bene. E'
anche molto veloce e non fa rimpiangere
Winrar (o Winzip). Anche se le icone di
default sono tristi, si possono
scaricare set alternativi e ci pensa lui
a modificare le associazioni ai diversi
formati (utile)... Fra le tante
alternative è molto buono, ma anche lui
i suoi problemi:
1. Crea sì i file multivolume, ma solo
(ahinoi!) appoggiandosi al formato .ZIP
(orrore...) e non al .7z
2. Nella finestra principale non
consente di navigare le cartelle, ma
apre solo file compressi... (cioè se
vuoi arrivare a un certo file zip devi
fare Menu File\Apri...). Peccato, perchè
per il resto è ottimo!
7Zip ------------------
http://www.7-zip.org/
L'interfaccia è bulgara, così come le
icone. Fa un po' specie, e all'inizio ti
senti imbarazzato a usare una cosa così
poverella, senza sfumature di alcun
tipo, cinque colori in tutto e menu solo
testuali (davvero!). Ma le funzioni che
ha 7-Zip non si trovano in nessun altro
programma. Niente di trascendentale,
intendiamoci, ma è comunque un programma
COMPLETO. Ad esempio consente di creare,
appunto, file multi-volue in formato
.7z. E' poi, semplicemente, velocissimo.
Davvero. Impareggiabile
Pea-ZIP ----------------
E'
molto carino per la grafica ed è pieno
di funzioni ed è un progetto abbastanza
maturo. Non è proprio il massimo in
quanto a semplicità d'uso, anche se
molto completissimo. Ad esempio quando
decidi di creare un archivio compresso
la finestra delle opzioni (in cui
banalmente si sceglie anche il formato)
sta in una scheda (tab) separata. Non è
immediato da capire, ma può essere
utile. Purtroppo quanto segue va detto:
Se all'apparenza 7-zip e IZarc sembrano
i fratelli piccoli e geek di winrar, Pea
sembra più il fratello ingegnere (non è
un complimento, è nerd). C'è tutto, ma
non dove lo cercherebbe il fratello
sveglio dell'utente medio. Ecco il
problema. Però è figo, vagamente
skinnabile, e soprattutto è velocissimo.
Vale la pena provarlo, sono sincero.
JZip -------------------
Sarebbe
perfetto anche solo per il nome. Ma
sembra anche lui il cugino "voglio ma
non posso", non ce la fa. Poche,
pochissime opzioni, e poi non consente
di navigare le cartelle ma apre solo
file compressi... Se proprio devo usare
questo genere, meglio IZ. |
Li ho usati e testati
lungamente tutti, saltellando di qua e
di la, ma la mia scelta, lo avrete già
intuito, per cuore e per funzionalità,
non poteva che ricadere su
7-Zip. |
Giampaolo Dossena.
Tre giorni fa è morto
Giampaolo Dossena,
esperto di giochi verbali e non,
studioso originale di letteratura varia
e scrittore accattivante. Inutile dire
che gli sono stato e gli sono molto
affezionato e, grazie a lui, ho scoperto
cose bellissime e ho potuto inventare
nuove applicazioni dello sguardo
laterale alle cose. In fin dei conti, se
giochiamo con i finneghismi lo dobbiamo
anche a lui. Chi, infatti, se non lui,
si inventò tra i tanti il meraviglioso
gioco dell'inversione degli aggettivi e
dei sostantivi? Per fare un esempio
poetico, "T'amo pio bove" diventa
"T'odio empia vacca". Bellissimo.
Se qualcuno gli pigliasse la voglia,
suggerisco la lettura della sua
strepitosa "Storia
confidenziale della letteratura italiana"
che, già dal titolo, la dice lunga sulla
meraviglia di persona che era, oppure
qualunque dei suoli libri. Qualche mese
fa avevo letto il suo ultimo, "Mangiare
banane", una raccolta di
piccole note di memoria divertenti,
malinconiche, curiose, sempre
accattivanti. Mi era piaciuto
moltissimo; eccone un pezzettino, per
spiegare anche il titolo del libro:
"Mangiare
banane era un atto patriottico;
dimostrava fiducia nei prodotti delle
nostre colonie e nelle attività
commerciali connesse. Due
navi-frigorifero facevano la spola fra
Italia e Corno d’Africa: Ramb-1 e
Ramb-2, sigla di Regia Azienda Monopolio
Banane. Credo che la somiglianza col
nome del successivo eroe cinematografico
Rambo sia casuale.
Alla mattina ricevevo una moneta, e
compravo una banana nel negozio che era
a metà strada fra casa e scuola. Si
chiamava «Casa della Banana - Banane»;
c’è ancora, con la stessa insegna. Così
facevano altri bambini. I poveri e gli
antifascisti non mangiavano banane;
ciascuno di noialtri mangiava la sua
banana durante la ricreazione". |
In uno dei testi, Dossena
- quasi ottantenne - raccontava di aver
visto alla televisione, la sera prima,
Johnny Mnemonic
con Keanu Reeves. Il tizio,
spiegava Dossena, dovendo diventare
corriere di informazioni, si fa
cancellare una parte della memoria per
potervi installare i dati che deve
trasportare; dovendo scegliere quale
parte eliminare, decide di farsi
cancellare i ricordi dell'infanzia.
E qui Dossena è magistrale e si chiede:
ve lo immaginate se lo venisse a sapere
Proust? Cancellare i ricordi
dell'infanzia? La prenderebbe malissimo.
E prosegue con tono divertito e
divertente con considerazioni critiche
su Proust: un bravo scrittore diligente,
capace, comprensibile. Ma, dice Dossena,
la vera intelligenza stava altrove,
Kafka per esempio. Un gigante, al
confronto, non c'è paragone, sto con lui
(Dossena, non Proust). Tutto questo per
dire che volevo molto bene a Giampaolo
Dossena.
|
Anche i divi piangono.
Sono stanco degli insulti al
signor Englaro, degli insulti alla
nostra Costituzione, a tutti noi che
prima di violare una regola democratica
ci faremmo spellare, degli insulti
all'intelligenza e a ciò che dovremmo
essere e, invece, non siamo. Sono stanco
di un'opposizione che, nella persona di
Luigi Zanda, vicepresidente del PD al
Senato, non trova di meglio che
dichiarare che in fondo si tratta solo
di "cafonate istituzionali".
E non ho voglia di parlarne, meglio una
foto, oggi, che parli da sé.
E ho anche un titolo:
Andreotti che
imita Servillo che fa Andreotti.
Bel paese.
|
Attacco all'informazione/2: Genesi 3; 19.
Alcune
persone ignote, profittando
dell'anonimato e dell'oscurità, hanno
oggi profanato la sede dell'Avvenire
a Milano, cambiando la targa stradale da
Piazza Carbonari in via
Englaro,
scrivendo sui muri del palazzo la frase
"Merda eri... e merda resterai
(Genesi 3; 19)" e imbrattando
l'entrata con non ben specificati
liquami. A parte il fatto che
conoscere la natura esatta dei liquami
sarebbe di qualche aiuto nella corretta
interpretazione del gesto (fanghi di
bellezza? letame dal quale spunteranno i
fiori? cacca umana?), urge biasimare con
decisione un fatto del genere. Eh no,
queste cose non si fanno, sono dispetti
molto brutti e molto offensivi. Di certo
son stati dei bruti, dei selvaggi
teppisti o, come dice la mia mamma, di
certo dei balordi. E non si dica che
so' regazzi, queste son cose che
fanno dispiacere e che provocano le
lagrime alle madonnine nelle santelle. E
a noi, tutti noi, non piace no vedere le
madonnine lagrimare, proprio no. E
nemmeno i vescovoni, che diventan tristi
se noi piangiamo, come diceva un saggio.
Quindi, dico: bruti! E diciamolo tutti
in coro: bruti!
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Attacco all'informazione.
La vicenda è banale ed era
nell'aria: arrestato oggi Angelucci
figlio, il padre al momento si salva
perché parlamentare, per una vicenda di
malasanità (170 milioni di euro di
truffa al sistema sanitario, non
bricioline). Era nell'aria, dico, tant'è
che dei traffici della famiglia ne
parlavo anch'io parecchio tempo fa (b.site
16/11/07): esponenti del
trasversalismo spinto, gli Angelucci
trafficano in sanità, editoria, settore
immobiliare e speculativo e avanti
tutta. Amici di tutti e finanziatori di
ciascuno, usciranno puliti da questo
giro di accuse, perché molti sono
interessati direttamente al loro destino
e hanno troppi debiti di riconoscenza.
Ad esempio, da sinistra zona PD vogliono
molto bene alla famiglia Angelucci, fin
dai tempi in cui comprarono a prezzo
sostanzioso il palazzo di Botteghe
Oscure e quello di Frattocchie dai DS
che non sapevano a che santo votarsi,
oppure perché editori del Riformista e a
un passo dall'acquisto dell'Unità pochi
mesi fa (era un regalo, non
un'operazione finanziaria), oppure
perché hanno largheggiato nelle mance
per garantirsi un posto al sole delle
sanità regionali (Del Turco, per dirne
uno). Da destra li amano, Geronzi sopra
tutti per ragioni di pecunia, altri
perché danno lavoro agli amici (il
fratello di Fini), tengono in vita le
testate di riferimento (Libero) e hanno
anche qui finanziato la sopravvivenza
delle proprie cliniche convenzionate
nelle regioni governate dalla destra
(Fitto). Quindi, dicevo, ne usciranno
belli puliti o, al massimo con qualche
macchiolina decorosa.
Ma
che dicono le testate della famiglia?
Il Riformista ci va cauto, augura il
bene agli editori ma rileva la propria
estraneità e indipendenza, smarcandosi
al volo che non si sa mai.
LIbero, invece, interpreta così la
vicenda: "Attacco all'informazione:
Obiettivo, zittire Libero" a
caratteri maiuscoloni. Io dico:
magari! Segue editoriale del
direttore realista il cui succo è:
siamo voce scomoda, diamo fastidio e
quindi ci attaccano. Egocentrico che
trascura i passaggi logici. E i lettori
a ruota: nei commenti, tal Ercole Bravi
dice di sé che "seguo il direttore
fedelmente come un carabiniere
dell'ottocento(in senso positivo)"
(sic!). Una bella combriccola, Feltri e
il carabiniere dell'Ottocento (si scrive
maiuscolo, caro), tutti rossi di
indignazione, non fosse che la vicenda è
molto molto più ampia. Attenzione,
dunque, agli sviluppi dei prossimi
giorni e, soprattutto, alle
dichiarazioni sibilline da destra e, in
particolare, dalla sinistra PD. Attendo
curioso.
|
Zittire Libero.
No, dico, lo vogliono zittire,
possiamo restare inermi di fronte
all'attacco alla libera informazione di
Libero?
|
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C'è la
crisi.
C'è la crisi. Che brutta cosa, la
crisi. Infatti, questa mattina ho dovuto
ridurre lo stipendio alla colf
cingalese, le ho detto: "Giava, mi
dispiace ma c'è la crisi, bisogna
stringere la cinghia". Era da almeno
un anno che pensavo di ridurle lo
stipendio, l'ho fatto ora perché c'è la
crisi. E poi lei è una grassona,
stringere un po' non le farà che bene.
Poi, in azienda, ho licenziato il
quaranta per cento degli operai. Perché
c'è la crisi. Gli ho detto che li
terrei, figuriamoci, ma c'è la crisi. Ho
licenziato quelli sindacalizzati per
primi ma è solo un caso, la colpa è
della crisi, mica mia. La cassa
integrazione? Un palliativo, non serve a
niente, visto che la crisi andrà avanti
almeno fino al 2010, meglio dirsi le
cose chiare fin da ora. Poi sono andato
dal concessionario e ho prenotato una
macchina nuova. Non ne ho davvero
bisogno ma c'è la crisi nel settore
auto. Quindi, se non consumiamo il
settore auto resta in crisi. Allora ne
ho presa una bella grossa.
Alla
pausa pranzo sono andato in banca e ho
parlato con il mio consulente: ci siamo
detti che bisogna investire in borsa,
che altrimenti mi si deprime e poi
crolla. Quindi abbiamo comprato un bel
po' di titoli che ora costano poco,
perché c'è la crisi. Bisogna consumare,
l'ha detto anche il governo. Poi ho
chiamato mia moglie che, al negozio, ha
aumentato un po' i prezzi. Lo so,
dispiace anche a noi, ma c'è la crisi e
bisogna pur campare, no? Poi sono andato
dal fruttivendolo e ci ho litigato. Ma
perdio, è mai possibile che metta fuori
gli asparagi a quattro euro?
Maledizione, gli ho detto, c'è la crisi.
"Come cazzo pensi che facciamo a
tirare avanti noi, se tu fai questi
prezzi?". Allora sono andato in
gastronomia a prendere qualcosa di
pronto, per colpa sua. Poi ho incontrato
due impiegati della mia azienda e gli ho
spiegato che, nonostante lavorino con
noi da cinque anni, per ora devono
restare con contratto a progetto, perché
non li posso assumere. C'è la crisi e
probabilmente gli dovrò pure ridurre lo
stipendio nei prossimi mesi. Oh, non
hanno detto nulla. Poi sono andato a
prendere la bambina a scuola, che fa
l'orario continuato dalle suore: la
scuola mi costa un sacco di soldi, io
non so davvero come faremo a tirare
avanti con la retta mensile delle
orsoline. Poi sono andato a prendere
l'aperitivo con gli amici ed eravamo
proprio tutti d'accordo: c'è la crisi.
Un mio amico ha avuto un'idea per
affrontarla, nel nostro piccolo: abbiamo
comprato tutti dei biglietti Alitalia
per i tropici quest'estate, così
rimettiamo in moto l'economia e aiutiamo
l'Alitalia, che per fortuna è ancora
italiana. Poi sono tornato a casa, ho
raccontato la mia giornata a mia moglie
e abbiamo guardato un bel film sul
digitale terrestre. Nel nostro piccolo,
facciamo quello che possiamo per
combattere la crisi.
Se tutti facessero come noi, allora sì
che il paese ripartirebbe.
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