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sbrodolata finto-casuale di b.cose.
A Stalingrado non passano e, nel suo piccolo, neanche nel b.site. In ogni caso, rimane sempre il piano B.

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trivigante 2006

diciotto

In sospensione.
Trivigante è alla ricerca di un'occupazione che gli permetta di sfamare i suoi pesci tropicali e i suoi varani spiritosi, ragione per cui è necessario concentrare gli sforzi in maniera più, ahilui, produttiva.
Che bestemmia per chi ha fatto dell'inutile una ragione di vita.
Inoltre, con i creditori alla porta e gli usurai sul balcone, la questione si fa un pochino pressante. T. ha il bizzarro vezzo di voler mantenere intatti i propri pollici.
Per questo motivo, oggi qui si chiude baracca e i burattini del b.site sono stati mandati a confondersi con i piloti Alitalia, nella speranza che riescano a sistemarsi nella veranda degli squali. I babbuini che scrivevano i posts stanno sostenendo, ora, alcuni colloqui alla AIG e, rivelazione, il cosiddetto "Piano B" per Alitalia è in realtà un piano economico e politico per salvare Trivigante a spese del contribuente. Speriamo funzioni.
Un giorno, da qualche parte, in qualche forma ci si rivedrà, una volta che i significati avranno la bontà di riappacificarsi con i significanti. Saluti a tutti e un ringraziamento particolare a coloro che sono passati di qui e hanno interagito. Orvuar.

due

Olimpiadi popolari.
L'estate del 1936, olimpicamente parlando, fu un'estate densa di avvenimenti.
A Berlino fremevano tutti dall'eccitazione, da Goebbels a Speer allo stesso Hitler, badando a organizzare la più sfacciata messa in scena del Reich mai vista, e nessuno in giro per il mondo, da Mosca a Washington a Londra, sentì la necessità di boicottare o dire alcunché contro la prova di forza tedesca.
Anzi no, qualcuno disse no: la Spagna repubblicana, che boicottò e scelse di non partecipare. In Catalogna il movimento operaio era fortissimo, la Confederazione sindacale anarchica (Cnt) e il PCE pure, i cortei, gli scioperi, le occupazioni erano all'ordine del giorno in tutta la Spagna. E i nomi erano quelli di Buenaventura Durruti, García Oliver e di Dolores Ibárruri, i più noti.
Fu proprio la Catalogna a organizzare l'Olimpiada popular, dal 19 al 26 luglio 1936, una settimana di gare sportive aperte e accessibili a tutti, in nome della fratellanza e delle lotte per il lavoro e la libertà, alla faccia di Berlino e dei gerarchi nazisti. Nessun culto della personalità né dei vincitori, nessuna bandiera nazionale, unico inno l'Internazionale e tutti uniti in nome dell'antifascismo. Non solo sport, però, nell'Olimpiada popular ma anche danze, spettacoli teatrali, tornei di scacchi, musica e tutto quanto tiene lontano il fascismo.
Giunsero in Catalogna più di seimila persone per partecipare, un numero incredibile se si pensa che a Pechino 2008 gli atleti iscritti erano circa sedicimila. Vennero i francesi, gli inglesi, i belgi, gli americani, gli olandesi, i cecoslovacchi, i danesi, i norvegesi, gli svedesi, gli israeliani e moltissimi altri. Parteciparono anche tedeschi e italiani, ovverosia gli esiliati. Per non parlare di tutti gli iscritti degli stati africani, finalmente liberi di partecipare sotto la propria bandiera e non sotto quella degli stati colonialisti.
Un evento grandioso, in grado di oscurare almeno un poco le Olimpiadi berlinesi. De Coubertin disse al riguardo: "Lo sport operaio è quello che si avvicina di più ai miei originari ideali competitivi". Tanto non l'ha mai ascoltato nessuno, il barone, nemmeno quella volta. E non fu la prima manifestazione del genere, vi furono prima le Olimpiadi operaie del 1925 a Francoforte, le Spartachiadi del 1928 a Mosca, tra le altre.
Il 19 luglio tutto era pronto, sarebbero stati sette giorni indimenticabili. Ma non furono perché, coincidenza o volontà canaglia, la mattina presto giunse notizia del sollevamento fascista di Franco, sbarcato finalmente dal Marocco. L'Olimpiada fu prontamente annullata e gli iscritti invitati a tornare a casa, poiché la situazione si faceva più dura di ora in ora. Moltissimi decisero di restare, in fin dei conti si poteva combattere il fascismo anche con un fucile da dietro una barricata, non solo danzando e correndo insieme. E così fecero, restarono e si organizzarono, ben prima della formazione delle Brigate Internazionali. Li chiamarono i "turisti rivoluzionari".
Quella mattina cominciò la guerra civile spagnola.

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