the b. site of the moon
sbrodolata finto-casuale di b.cose.
A Stalingrado non passano e, nel suo piccolo, neanche nel b.site. In ogni caso, rimane sempre il piano B.

trivigante.it

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The B. Site of the Moon
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trivigante 2006

ventiquattro

Un morto e la partenza.
Ieri è morto Kapuscinski, che trivigante amava molto, in particolare Imperium.
Anche se trivigante ha la tendenza a dimenticare i libri, il contenuto almeno, ne ha un ricordo molto ricco e appassionato.
Probabilmente perché con Kapuscinski condivide la passione per i resoconti di viaggio e di scoperta, con l'approccio del viaggiatore alla ricerca della sintesi e del racconto, alla Erodoto per fare un nome da poco.
Al di là della tristezza intrinseca, in questi giorni sono molto preso da un lavoro che compio a quattro mani con Bergomazzi, lavoro che non prevede balli demoniaci né stupri di papi, ma una discreta quantità di fatichina per un esito glorioso. Nonostante questo impegno (gradito, ci mancherebbe), trivigante sparirà per cinque giorni perché è stato invitato in visita ufficiale dal sultano del Marocco e dalle sue cinquantadue mogli, soprattutto, per godere della loro splendida ospitalità e dei turbo-cammelli per cui vanno famosi.
Questo per dire che mi assento per qualche giorno, poi il b.site riprenderà come ai bei tempi.
Ma non credo qualcuno avrà crisi di astinenza. Tutt'altro. Orvuar, monamis.

ventitre

Parodia.
Di Second Life si sa tutto, non sarò certo io a dire niente di nuovo.
Invece, molto molto più ganza è la parodia di Get a First Life: prototipo di mondo in 3d senza problemi di ritardo nella risposta del server, lo slogan è: "esci e fatti una vita". Per avere una seconda vita, è il caso di averne una prima.
Sensazionali gli inviti: "fornicate usando i vostri veri genitali", "scopri dove realmente vivi", "accedi al tuo armadio per costruire il tuo look di Prima Vita". Bravo, una delle cose che piacciono molto a trivigante.

ventidue

I materassi negli alberghi.
Hanno sempre una macchia al centro, di solito gialla. Ora: io ho condotto un'indagine approfondita e ho chiesto a tutte le persone degne di fiducia che conosco se abbiano mai sporcato un materasso in albergo, in qualche modo.
Nessuno ha mai sporcato un materasso in un albergo, mai successo.
Ne segue un'evidente conclusione: i materassi degli alberghi vengono prodotti così, con una macchia gialla al centro. E' un fatto.

quindici

Tutti a Sealand.
E' bastato l'annuncio della messa in vendita del Principato di Sealand (cfr. b.site 01/08/06 e 11/01/07) che le cose hanno cominciato a mettersi in moto: The Pirate Bay, noto sito di p2p e aspirante partito politico, ha annunciato il progetto di acquistare il principato extra-territoriale, per impiantarvi un bel po' di servers e darci dentro di brutto con lo scambio di files. Anche Napster, ai tempi, ci aveva pensato, ma non se ne fece nulla. Data la cifra abnorme richiesta per l'acquisto, si sta pensando a una collettona tra utenti della rete. In cambio, p2p libero e cittadinanza.

Inno a Satana.
1863, pubblicato due anni dopo, l'Inno a Satana fa di Giosuè Carducci il nume tutelare di trivigante, bergomazzi, Mr. L. e Mr. A., e tutti quanti i demoniaci imbestemmiati che vagolano dentro queste pagine.
Agramainio, principio del male e della ribellione nella mitologia iranica, Adone, allegoria della primavera e della natura e della natura fiorita, Astarte, dea fenicia del piacere, alchimisti e maghi, insomma, tutto quello che serve. Ecco l'inno:

 

A te, de l’essere
Principio immenso,
Materia e spirito,
Ragione e senso;

Mentre ne’ calici
Il vin scintilla
Sí come l’anima
Ne la pupilla;

Mentre sorridono
La terra e il sole
E si ricambiano
D’amor parole,

E corre un fremito
D’imene arcano
Da’ monti e palpita
Fecondo il piano;

A te disfrenasi
Il verso ardito,
Te invoco, o Satana,
Re del convito.

Via l’aspersorio,
Prete, e il tuo metro!
No, prete, Satana
Non torna in dietro!

Vedi: la ruggine
Rode a Michele
Il brando mistico,
Ed il fedele

Spennato arcangelo
Cade nel vano.
Ghiacciato è il fulmine
A Geova in mano.

Meteore pallide,
Pianeti spenti,
Piovono gli angeli
Da i firmamenti.

Ne la materia
Che mai non dorme,
Re de i fenomeni,
Re de le forme,

Sol vive Satana,
Ei tien l’impero
Nel lampo tremulo
D’un occhio nero,

O ver che languido
Sfugga e resista,
Od acre ed umido
Pròvochi, insista.

Brilla de’ grappoli
Nel lieto sangue,
Per cui la rapida
Gioia non langue,

Che la fuggevole
Vita ristora,
Che il dolor proroga,
Che amor ne incora.

Tu spiri, o Satana,
Nel verso mio,
Se dal sen rompemi
Sfidando il dio

De’ rei pontefici,
De’ re crüenti;
E come fulmine
Scuoti le menti.

A te, Agramainio,
Adone, Astarte,
E marmi vissero
E tele e carte,
Quando le ioniche
Aure serene
Beò la Venere
Anadiomene.

A te del Libano
Fremean le piante,
De l’alma Cipride
Risorto amante:

A te ferveano
Le danze e i cori,
A te i virginei
Candidi amori,

Tra le odorifere
Palme d’Idume,
Dove biancheggiano
Le ciprie spume.

Che val se barbaro
Il nazareno
Furor de l’agapi
Dal rito osceno

Con sacra fiaccola
I templi t’arse
E i segni argolici
A terra sparse?

Te accolse profugo
Tra gli dèi lari
La plebe memore
Ne i casolari.

Quindi un femineo
Sen palpitante
Empiendo, fervido
Nume ed amante,

La strega pallida
D’eterna cura
Volgi a soccorrere
L’egra natura.

Tu a l’occhio immobile
De l’alchimista,
Tu de l’indocile
Mago a la vista,

Del chiostro torpido
Oltre i cancelli,
Riveli i fulgidi
Cieli novelli.

A la Tebaide
Te ne le cose
Fuggendo, il monaco
Triste s’ascose.

O dal tuo tramite
Alma divisa,
Benigno è Satana;
Ecco Eloisa.

In van ti maceri
Ne l’aspro sacco:
Il verso ei mormora
Di Maro e Flacco

Tra la davidica
Nenia ed il pianto;
E, forme delfiche,
A te da canto,

Rosee ne l’orrida
Compagnia nera,
Mena Licoride,
Mena Glicera.

Ma d’altre imagini
D’età piú bella
Talor si popola
L’insonne cella.
Ei, da le pagine
Di Livio, ardenti
Tribuni, consoli,
Turbe frementi

Sveglia; e fantastico
D’italo orgoglio
Te spinge, o monaco,
Su ’l Campidoglio.

E voi, che il rabido
Rogo non strusse,
Voci fatidiche,
Wicleff ed Husse,

A l’aura il vigile
Grido mandate:
S’innova il secolo,
Piena è l’etate.

E già già tremano
Mitre e corone:
Dal chiostro brontola
La ribellione,

E pugna e prèdica
Sotto la stola
Di fra’ Girolamo
Savonarola.

Gittò la tonaca
Martin Lutero;
Gitta i tuoi vincoli,
Uman pensiero,

E splendi e folgora
Di fiamme cinto;
Materia, inalzati;
Satana ha vinto.

Un bello e orribile
Mostro si sferra,
Corre gli oceani,
Corre la terra:

Corusco e fumido
Come i vulcani,
I monti supera,
Divora i piani;

Sorvola i baratri;
Poi si nasconde
Per antri incogniti,
Per vie profonde;

Ed esce; e indomito
Di lido in lido
Come di turbine
Manda il suo grido,

Come di turbine
L’alito spande:
Ei passa, o popoli,
Satana il grande.

Passa benefico
Di loco in loco
Su l’infrenabile
Carro del foco.

Salute, o Satana,
O ribellione,
O forza vindice
De la ragione!

Sacri a te salgano
Gl’incensi e i vóti!
Hai vinto il Geova
De i sacerdoti.

undici

Collocazione politica.
Tempo fa, sotto elezioni, avevo segnalato un test per stabilire la propria posizione topografica rispetto alle collocazioni presunte dei partiti politici italiani (qui). Oggi ne ho trovato uno che prescinde dalle posizioni dei partiti e offre la misura della posizione politica personale su due assi di valutazione: economia (socialismo - liberismo) e libertà civili (libertarismo - autoritarismo). Eccolo. Dovrebbe dire quello che già sapete, in teoria. E qui uno similare più utile se dentro di voi vive un sudamericano o un gringo latino.

Amenità e cacchiate.
Fare le moltiplicazioni senza saper fare le moltiplicazioni e senza la macchina per fare le moltiplicazioni: ecco il metodo. Nel frattempo, Boato e Spini presentano proposte di legge sulla libertà religiosa e sui rapporti Stato-Chiesa; il Ministro Ferrero, valdese e rifondarolo, commenta; la Chiesa si incazza; Ferrero e la CEI litigano e si graffiano tutti. Un tizio freddoloso, intanto, suggerisce un metodo per riscaldare il bagno in pochi secondi, rischiando moderatamente di dare fuoco alla casa. Suo fratello, o analogo buffoncello, disquisisce largamente sull'utilizzo dei bagni pubblici e spiega come sopravvivere alle contaminazioni. Poi c'è stata la sentenza definitiva su Ustica e Paolo Guzzanti ha proposto il suo sempre reazionario e sconclusionato commento (non l'ho letto, l'ha fatto Mr. L. per me, chissà come mai va a ravanare nel sito di Guzzanti?); per riequilibrare la cosa, qui sono disponibili le registrazioni audio e le trascrizioni delle telefonate tra le diverse basi militari che avevano sullo schermo il DC9 Itavia il 27 giugno 1980. Passando a cose più amene, il b.site del 1 agosto 2006 riportava un sagace pezzullo sul Principato di Sealand: bene, ora è in vendita, paradiso fiscale e agevolazioni comprese. Non sempre nuovo è meglio: sito bellissimo che raccoglie le versioni passate dei principali softuerini, scaricabili tranquillamente, per tornare, in qualche caso, sui propri passi. Va per la maggiore, in ambito "pubblicazione di romanzi del secolo rimasti nei cassetti di aspiranti scrittori", il print-on-demand, vale a dire si stampa una copia di un libro solo quando viene richiesta da un cliente interessato, abbattendo i costi di distribuzione e produzione. Merceologicamente discutibile, letterariamente pure, informaticamente perfetto. Un po' di Scozzari per stemperare questa tremenda tensione che ci avviluppa. Bene, ora possiamo passare al meglio del web 2.0, eccolo. Se non sapete cosa sia il web 2.0, è probabile che siate un filino poco aggiornati sugli ultimi sviluppi della rete e sulle piattaforme Apache: niente di grave, direi, aggiornatevi qui. Esempio pratico: un motorino di ricerca visuale. Per oggi, credo possa bastare. O, almeno, basta a me.

dieci

Gli uomini sono dei maiali.
Sono alcuni giorni che la tensione demoniaca e imbestemmiata è decisamente in calo e così, tanto per riqualificare il tono delle nostre giornate, io e Bergomazzi abbiamo deciso di fare qualche incursione in rete a seminare zizzania e raccogliere tempesta.
Ieri, per sollazzo, ci siamo iscritti alla ciàt di Libero, luogo sufficientemente generico e nazional-popolare per i nostri turpi scopi. Abbiamo stabilito un copione di massima (dopo un po' di convenevoli, uno dei due avrebbe cominciato a dare di matto, trattenuto a fatica dall'altro) e abbiamo assunto le nostre mascherate identità: io busarella e lui laura.k. Ebbene sì, identità femminacee per entrambi, per il semplice fatto che ci dà molte più possibilità di interazione, essendo le ciàt frequentate per lo più da maschi adolescenti. La mia, poi, suggerisce abitudini perverse. Lasciamo le considerazioni etiche e moralistiche ai pretuncoli e ad altri luoghi, noi siamo indemoniati e imbestemmiati, facciamo cose turpi senza remore.
Scelta una stanza più o meno a caso, entro in ciàt in attesa di laura.k. Sto osservando - senza nulla scrivere - cosa succede nella stanza, sempre in attesa del Bergomazzi-in-versione-gnugna-indemoniata, quando cominciano ad aprirsi sei o sette pop-up di ciattatori che vogliono parlare con me in privato.
Cazzuola, neanche il tempo di presentarmi... mi sa che è il nick che genera l'effetto-miele. Prima domanda invariabile di tutti i mosconi che mi insidiano: "sei maschio o femmina?". Con qualcuno faccio la sostenuta: "che differenza fa?" (lo so che fa una differenza bestiale, lo so, ma sto cercando di entrare nella parte). Seconda domanda invariabile da parte dei maschioni: "quanti anni hai?". Sono sotto osservazione: genere, età, chiaro che stanno valutando anche la mia disponibilità e la mia maialaggine.
Nel frattempo si aprono almeno altre dieci ciàt private. Decido di chiuderle tutte e di tenerne solo due: marchetto00 e ziopitale, un po' a caso. Questi me li lavoro, tutti gli altri li rifiuto (e giuro che è un continuo, sono tantissimi, e non ho ancora scritto nulla in ciàt...). Laura.k, nel frattempo, non riesce a collegarsi e mi lascia da sola a zoccoleggiare tra i maschioni.
Dai, Bergomazzi, non mi mollare qui in preda alle jene, su. Ho paura, sento tanto freddo. Sono sola.
Scelgo la linea della sincerità con ziopitale, tiro un sospirone, e dichiaro la mia età, trentatre. E cosa fa lo stronzo maiale porco maschio? Chiude la ciàt. Maccazzo, gli uomini sono tutti uguali, tutti maiali, basta che superi i trenta e ti trattano come una scarpa vecchia, sono umiliata.
Sono in ciàt da sei minuti e già non ho più voglia di avere un figlio da un uomo.
E laura.k non arriva. Proseguo con marchetto00, mentre attendo. Lui sonda il terreno, mi chiede di dove sono esattamente (siamo in una stanza per utenti della stessa provincia) e poi mi chiede che lavoro faccio. Io mi ero preparata alla domanda, e sono un'estetista. Lui ha un negozio di vernici sul lago. Pare molto interessato alla mia professione e non resiste più di due righe: "ma va ancora rasarsi la patatina?".
Occazzo, ma avete il chiodo fisso? Patatina? Ma come ciatta, questo? Fingo professionalità senza avere alcuna idea di ciò di cui sto parlando: "Noooo, sei matto? Adesso va la depilazione alla brasiliana, con il triangolino, oppure va per la maggiore l'epilazione inguinale Klaidermann, cioè lasciando una piccola rosellina con il gambo e una piccola stellina". Invento. Sembra affascinato, è evidente che l'argomento lo interessa. A me molto meno, devo dire, ma lo assecondo. Mi vede spigliata e sgamata e lui tracima: "è bellissimo parlare con te, tu non sei come le altre fighe di legno (?!) tu sei gentile e mi capisci". Sono basita. "Non ho mai incontrato in chat una come te". Testuale, e ciattiamo da otto, dico otto, minuti.
Che non abbia mai incontrato una come me è probabile, ma di certo questo ci ha il superlativo praecox.
Bergomazzi, porcocane, se non arrivi entro cinque secondi giuro che gliela dò.
Improvvisamente, ho voglia di qualcosa di dolce, oggi mi sento bella.
Mentre continuano ad aprirsi pop-up di ciàt private, che rifiuto (ma siete assatanati?), marchetto00 mette in campo le sue tecniche di seduzione: denigrazione del luogo ("qui sono tutti volgari e poco interessanti"), dimostrazione di competenza tecnica ("graficamente, poi, questa chat fa schifo"), invito ad appartarsi ("usi mica msn? potremmo vederci di là").
Io non abbocco ("è la prima volta che ciatto, non me ne intendo, non ho msn, non so cosa sia"), lo so cosa vuole da me. E laura.k non arriva. Per oggi basta, lo saluto cordialmente, gli dico che devo scappare a lavorare (pelare patatine) e lui rompe gli argini: "come farò senza di te? promettimi che domani ci sarai, ho bisogno di parlare con te, non ho mai incontrato una come te...".
Piano, tizio, vacci piano. Saluto e chiudo.
Prima considerazione: se sei marchetto00 e stai leggendo questa, scusami, ti ho ingannato. Per farmi perdonare, hai diritto a una seduta di depilazione gratuita dalla mia collega laura.k (io no, sono troppo emotivamente coinvolta).
Seconda considerazione: è rimandato l'esperimento iniziale di seminare il panico in ciàt, forse a oggi, chissà, queste conversazioni mi hanno però spalancato baratri che immaginavo solo da lontano e che potrebbero essere utilizzati in qualche modo. Ci penserò. Di sicuro, non mi stupisce che le donne latitino dalle ciàt, con certi maiali in giro.
Terza considerazione: se sei ziopitale e stai leggendo questa, mi auguro che ti si rattrappisca il pinolo e ti si riempia la scatola cranica di sugna bavosa, che tua nonna ti vomiti addosso e che ti graffi tutta la tua gran faccia di cacca, cafone che non sei altro. Uff, l'ho detto.

nove

Borat? Mahir, piuttosto.
Se ci pigliamo la Turchia in Europa, uno dei possibili vantaggi potrebbe essere che ci pigliamo anche il sommo e funesto Mahir Cagri, parodia di sé stesso e Borat d'antan. Dopo essersi inventato il motto personale I kiss you, utilizza un accorto inglese da squilibrato e propone un portfolio fotografico degno di un cantante portoricano che ha vinto alla lotteria televisiva di capodanno. Ma qual'è lo scopo, davvero, del tenero Mahir da Izmir, Turchia? Non la notorietà, non assumere la guida spirituale del popolo turco, bensì - con evidenza - conquistare gnugne in tutte le forme e colori disponibili.
Prima di tutto si fa una bella homepage (qui la vecchia versione), in cui si descrive: gli piace la musica e suona "many many music enstrumans", ama la vita sana e pratica "sport, swiming, basketball, tenis, volayball, walk" scansando scientificamente le doppie (chi non ama la palavoilo?), e la sua professione è "jurnalist, music and sport teacher, I make psycolojy doctora". E fin qui le credenziali, tutte ottime, uomo sportivo, colto e di sani principi. Ora si scopre: gli piace "to take foto-camera (amima
ls, towns, nice nude models and peoples)", chiaro, a chi piace fotografare le modelle brutte e vestite? Informa che è alto e in forma, ha "eyes green" e, importante "I live alone!!!!!!!!!". Colto l'ammiccamento? Poi si accorge di avere esagerato, forse, e butta lì un sobrio e svenevole "I like to be friendship from different country ..", spiegando che se qualcuno vuole andare a trovarlo "She can stay my home ........".
Chiaro il pronome?
Il tenero Mahir, per fare nuove amichevoli conoscenze (me lo immagino nella sua stanzetta che sogna di essere assalito da orde di vichinghe bionde vestite da casalinga porcona), ha messo anche il suo numero di telefono sul sito (+90 535 293 00 04, +90 232 461 13 81). Come forse sperava, è diventato qualche tempo fa un fenomeno della rete e il suo sito ha ricevuto trecentoventimila visite in un giorno solo.
Va da sé che ha dovuto cambiare numero di telefono.
E ora, in ordine sparso: attestazione di amore per Mahir, Mahir sull'Enterprise e Mr. T. arrabbiato con Mahir. Sono in attesa di "Mahir contro Ali Agca", "La città delle donne di Mahir" e di "Dolmen e Mahir".
Nell'attesa spasmodica, io e Bergomazzi ci consoliamo con un tipico sotto-prodotto della nostra cultura: Super Greg, da uonderful diggei. Yap! Plei da SupaGreg gheim!

otto

Paolo Braccini, partigiano.
Di anni 36, docente universitario, nato a Canepina (Víterbo) il 16 maggio 1907. Incaricato della cattedra di zootecnia generale e speciale all'università di Torino, specializzato nelle ricerche sulla fecondazione artificiale degli animali presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte e della Liguria, nel 1931 allontanato dal corso allievi ufficiali per professione di idee antifasciste; all'indomani dell'8 settembre 1943 abbandona ogni attività privata ed entra nel movimento clandestino di Torino; è designato a far parte del I° Comitato Militare Regionale Piemontese quale rappresentante dei Partito d'Azione; pur essendo braccato dalla polizia fascista, per quattro mesi dirige l'organizzazione delle formazioni GL. Arrestato il 31 marzo 1944 da elementi della Federazione dei Fasci Repubblicani di Torino, mentre partecipa ad una riunione del CMRP nella sacrestia di San Giovanni in Torino. Processato nei giorni 2-3 aprile 1944, insieme ai membri del CMRP, dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Fucilato il 5 aprile 1944 al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino, da plotone di militi della GNR, con Franco Baibís ed altri sei membri del CMRP. Medaglia d'Oro al Valor Militare.
3 aprile 1944
Gianna, figlia mia adorata,
è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te.
Sarò fucilato all'alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno. Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morrà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l'infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre. So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa.
Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascierà il mio cuore.
Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto.
Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre.

Giordano Cavestro (Mirko), diciotto anni, partigiano.
Di anni 18, studente di scuola media, nato a Parma il 30 novembre 1925. Nel 1940 dà vita, di sua iniziativa, ad un bollettino antifascista attorno al quale si mobilitano numerosi militanti; dopo l'8 settembre 1943 lo stesso nucleo diventa centro organizzativo e propulsore delle prime attività partigiane nella zona di Parma. Catturato il 7 aprile 1944 a Montagnana (Parma), nel corso di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti, tradotto nelle carceri di Parma. Processato il 14 aprile 1944 dal Tribunale Militare di Parma, condannato a morte, quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Raimondo Pelinghelli, Vito Salmi, Nello Venturini ed Erasmo Venusti.
Parma, 4-5-1944
Cari compagni, ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.

Vito Salmi (Nino), diciannove anni, partigiano.
Di anni 19, tornitore, nato a Monteveglio (Bologna) il 15 ottobre 1924. Dal Febbraio 1944 partigiano della 142^ Brigata d'Assalto Garibaldi, prende parte ai combattimenti di Montagnana (Parma). Catturato a Montagnana nella seconda metà dell'aprile 1944, per opera di fascisti e tedeschi che, guidati da un delatore a conoscenza della parola d'ordine, lo sorprendevano nel sonno insieme ad una cinquantina di partigiani; tradotto nelle carceri di Parma. Condannato a morte dal Tribunale Militare di Parma e quindi graziato condizionalmente e trattenuto come ostaggio. Fucilato il 4 maggio 1944 nei pressi di Bardi (Parma), in rappresaglia all'uccisione di quattro militi, con Giordano Cavestro ed altri tre partigiani.
Caro babbo,
vado alla morte con orgoglio, sii forte come lo sono stato io fino all'ultimo e cerca di vendicarmi. Per lutto porta un garofano rosso. Ricevi gli ultimi bacioni da chi sempre ti ricorda. Tuo figlio
Vito.
Saluti a tutti quelli che mi ricordano.
Vendicatemi.

cinque

Un trivigantista in Uruguay.
Mr. L., trivigantista della prima ora, è andato in Uruguay qualche tempo fa, e ha portato con sé la sacra sindone di trivigante per la conversione delle popolazioni sudamericane. Ha fatto qualche foto e ne ha fatto un album interessante, che trovate qui. Ecco la presentazione, sua:
"Stretto com'è tra Argentina e Brasile, l'Uruguay  mai prima d'ora aveva attirato la mia attenzione tanto da entrare nel novero dei "luoghi che vorrei visitare".
Nella mia profonda ignoranza, poi,  era finora a me noto solo per:
- aver dato i natali ad Alvaro "Il Chino" Recoba, (più) croce (ch)e delizia del tifo nerazzurro;
- aver battuto i Brasiliani al Maracanà nella finale dei mondiali di Brasile 1950.
Per ovviare a questa mia ignoranza e per il naturale fascino che ispira il poter recarsi nell'altro emisfero, al grido di "Quando ma mi ricapiterà", mi sono aggregato al gruppo di over-cestisti che colà si recavano per disputare un torneo internazionale di Maxi-Basket a Punta del Este.
Di seguito, il resoconto fotografico del mio, purtroppo, limitato nel tempo (12 giorni in tutto, viaggio compreso) e nello spazio (costa atlantica e Rio de la Plata) soggiorno uruguagio.
Mr. L.
Per onestà intellettuale, trattasi più che altro di una cernita di tutto il materiale prodotto: sono compresi gli scatti anche degli altri cesto-turisti".
Noi auspichiamo, appena possibile, qualche riga di descrizione delle immagini, tanto per afferrare qualcosina di più. Nel frattempo, apprezziamo molto (e sopravvoliamo sulla rivelazione dell'identità del finora fantomatico mr. L.).

Il cambio di ufficio.
Capita, talvolta, di cambiare ufficio. Non lavoro, cambiare proprio ufficio, vale a dire scatoloni e tutto quanto connesso. A me è successo ieri e sono ancora nel bel mezzo del teletrasporto dei faldoni.
Al di là di qualche trascurabile inconveniente, come una visita improvvisa di una delegazione della Polacchia, che io ho trattato con un po' di celerità ("Salve, benvenuti, ecco come funzioniamo: questo che potete vedere qui è uno che lavora, questa è una pianta ornamentale, questo noi lo chiamiamo 'compiuter' e ci serve principalmente per fare il b.site. Tornate presto, eh!"), oppure il fatto di dover montare un numero inumano di stronzissime e caccolose Billy contemporaneamente, direi con certezza che il fatto più rilevante della cosa è la compresenza nel nuovo ufficio di esseri umani nuovi che occupano il mio spazio vitale minimo. Una di queste, ha l'allegria di una discarica di lavatrici abbandonate al ciglio della statale.
Sarà un anno durissimo.

tre

Agenda 2007.
Il primo gennaio di quest'anno sono già successe alcune cose (l'Italia è entrata a far parte, come membro non permanente, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Slovenia ha adottato l'Euro, la Romania e la Bulgaria sono entrate nell'Unione Europea, Sibiu in Romania è la città europea della cultura, la Germania ha assunto la presidenza di turno dell'Unione Europea, la Svizzera ha aderito al trattato di Schengen, il sudcoreano Ban Ki-Moon è subentrato al ghanese Kofi Annan come Segretario Generale dell'ONU).
Quest'anno succederanno alcune cose più o meno interessanti. Quelle meno: chi se ne impippa dell'Universiade invernale a Torino (dal 17 gennaio al 27 gennaio), non so bene nemmeno cosa sia, o dei Mondiali di sci nordico a Sapporo (22 febbraio - 4 marzo), o che l'8 aprile è Pasqua, o che dal 18 aprile al 12 giugno c'è quella scemenza per cui dei ricconi in barca si disputano una gigantesca insalatiera d'argento, o che il 4 maggio esce Spiderman 3, o che il 25 maggio c'è la conclusione del IV centenario della morte di santa Maria Maddalena de' Pazzi (?), o che il 4 luglio è il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi (straziamarroni per eccellenza), o che dal 7 settembre al 20 ottobre c'è la Coppa del Mondo di rugby in Francia. Più interessanti, magari da segnare: il 3 marzo ci sarà un'eclissi lunare totale e il 19 marzo un'eclissi solare parziale, anche se non so da dove saranno visibili; anche l'11 settembre ci sarà un'eclissi solare parziale. Per gli appassionati, comprate il biglietto per tempo, a luglio ci sarà la XV edizione dei Giochi panamericani a Rio de Janeiro in Brasile, oppure - per fanatici - partirà la missione Planck dell'ESA per lo studio della radiazione cosmica di fondo, congiuntamente al lancio dell'osservatorio spaziale Kepler per l'indagine sui pianeti extrasolari.
Ripensandoci, per tutti coloro che non sono affascinati dalla radiazione comica di sfondo dell'universo e dai pianeti estrasistole, le premesse non sono delle migliori, in effetti. Ma può sempre migliorare.
Altri appuntamenti: l'11 febbraio c'è il referendum sull'aborto in Portogallo, il 18 comincia l'anno del maiale secondo il calendario cinese (anno 4705), il 4 marzo ci saranno le appassionanti elezioni in Estonia (fiato sospeso...), il 14 maggio elezioni nelle Filippine (ancora fiato sospeso), dal 6 all'8 giugno si terrà il trentatreesimo G8 in Germania, il 28 agosto un'altra eclisse totale di luna e così via.
Ultima notizia appassionante: il 2007, secondo il nostro calendario gregoriano, è anche l'anno 2760 dalla fondazione di Roma, il 1456 nel calendario armeno, il 1999 nel calendario etiope, il 5768 in quello ebraico, il 1386 in quello iraniano, il 1429 in quello islamico, il 2667 nel calendario imperiale giapponese, il 2052 in quello giuliano. E, secondo il calendario trivigantesco, siamo nell'anno secondo ab sito condito. Letizia.

Lovely SPAM.
In un bar, un tavolo è occupato da un gruppo di vichinghi con i loro elmi cornuti. Un uomo e sua moglie entrano nel locale e vengono accolti dalla cameriera.
Cominciava più o meno così questo dialogo:
Uomo: Siedi qui, cara.
Moglie: Va bene.
Uomo: Buongiorno!
Cameriera: Buongiorno!
Uomo: Bene, cosa avete?
Cameriera: Beh, abbiamo uova e pancetta; uova salsiccia e pancetta; uova e spam; uova pancetta e spam; uova pancetta salsiccia e spam; spam pancetta salsiccia e spam; spam uova spam spam pancetta e spam; spam salsiccia spam spam pancetta spam pomodoro e spam;
Vichinghi (iniziano a cantare): Spam spam spam spam...
Cameriera: ...spam spam spam uova e spam; spam spam spam spam spam spam fagioli abbrustoliti spam spam spam...
Vichinghi (cantando sempre più in coro): Spam! Stupendo spam! Bellissimo spam!
Cameriera: ...o Aragosta Termidoro alla Crevette con salsa servita alla Provenzale con scalogno e melanzane guarnite con pate' di tartufo, brandy e con uova fritte e spam.
Moglie: Avete nulla senza spam?
Cameriera: Beh, abbiamo spam uova salsiccia e spam, dove non c'e' molto spam.
Moglie: Non voglio AFFATTO lo spam!
Uomo: Perche' non prendi uova pancetta spam e salsiccia?
Moglie: Perche' dentro C'E' LO SPAM!
Uomo: Non c'e' molto spam come in spam uova salsiccia e spam, vero?
Vichinghi (cantando): Spam spam spam spam... (aumenta il tono della canzone...)
Moglie: Potreste fare uova pancetta spam e salsiccia senza metterci lo spam?
Cameriera: Urgghh!
Moglie: Che significa 'Urgghh'? Non mi piace lo spam!
Vichinghi (cantando sempre piu' forte): Stupendo spam! Bellissimo spam!
Cameriera: Silenzio!
Vichinghi: Stupendo spam! Meraviglioso spam!
Cameriera: SILENZIO! (I vichinghi smettono) Vichinghi del cavolo... Non potete avere uova pancetta spam e salsiccia senza spam.
Moglie: NON MI PIACE LO SPAM!
Uomo: Sshh, cara, non fare trambusto. Mangerò io il tuo spam. Lo adoro! Io prendo spam spam spam spam spam spam spam fagioli abbrustoliti spam spam spam e spam!
Vichinghi (ricominciano a cantare...): Spam spam spam spam. Stupendo spam! Bellissimo spam!
Cameriera: Silenzio!! I fagioli abbrustoliti sono finiti.
Uomo: Beh, potrei avere dello spam al posto dei fagioli abbrustoliti?
Cameriera: Intende dire spam spam spam spam spam spam... (i vichinghi ormai sovrastano le altre voci con la loro canzone)
Vichinghi: (cantando in modo sempre più elaborato...) Spam spam spam spam. Stupendo spam! Magnifico spam! Spam spa-a-a-a-a-am spam spa-a-a-a-a-am spam. Stupendo spam! Stupendo spam! Stupendo spam! Stupendo spam! Stupendo spam! Spam spam spam spam!

Era il 1972, la carne SPAM esisteva davvero e i Monty Python davano il meglio di sè.
L'insistenza nel proporre lo (la?) SPAM diede poi il nome alla nota pratica attuale di funestare le caselle di posta con messaggi indesiderati (increase your penis?). Qui la scena del Flying Circus originale. Puro genio.

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