DMB: un consiglio musicale, di cuore.
Nonostante Luca Sofri – con quell’aria da so-sempre-tutto-io – sostenga che in Italia non li conosce nessuno tranne (ovvio) lui, eravamo almeno in settemila al concerto della Dave Matthews Band a Lucca domenica sera.
Ed è stato, senza troppa enfasi, uno dei più bei concerti della storia umana.
Dopo due ore solide di musica, e chi conosce sa di che parlo, poiché noi settemila rispondevamo più che a tono, Dave Matthews ha annunciato che “You’re a very good friends, so we roll ‘em on”, piazzando lì un’altra ora e venti di concerto. Record mondiale, quasi, dopo John Cage.
Un rapporto quasi paritario tra palco e pubblico, l’idea che ciascuno deve fare la propria parte per la riuscita collettiva, il desiderio di condivisione e la felicità di fare musica insieme, il rispetto assoluto, ciò che si dà poi torna.
Inutile trattenere l’entusiasmo, ancora ho un’espressione ebetoide che contrassegna soddisfazione suprema, ed è per questo che non posso esimermi da dare un consiglio, con tutto il cuore, a chi non pratica ancora: pigliatevi “Crash” o “Under the table and dreaming” o “Before these crowded streets”, o tutti e tre per cominciare, e lanciate sul piatto. Fatto? Bene, non ringraziate me ma loro.
Ora avete una nuova, intramontabile, insormontabile, meravigliosa passione.
(Dave Matthews Band, Why I am – 090705 Lucca live, il filmato sbilenco l’ho fatto io).
Io che ero lì con voi confermo al 100%. Non riesco a fare altro da tre giorni che non sia ascoltare DMB Live.
E’ stato il davvero più bel concerto della mia vita e condividerlo con voi (e con chi altri c’era e anche, poi, con chi non è venuto suo malgrado) è stato un ulteriore rafforzativo emozionale.
Chiunque avessimo intorno, dopo il concerto aveva quell’espressione sul volto che diceva “Dio, che figataaaa, che fortuna ho avuto, a partecipare a questa cosa qui…” (erano 11 anni che non suonava in Italia, praticamente da sempre).
Ebete ancora oggi, ringrazio e rilancio per chi non mastica DMB: dopo quei 3, provate anche un live! (e se potete, di quelli che si sentono sotto il cielo!).
Anch’io c’ero. E, devo ammetterlo, se non dieci anni era tanto, tanto tempo che non ascoltavo più la DMB, malgrado agli esordi (loro) me ne fossi “nutrito” abbondantemente.
Ma non mi è mancato non ricordare i testi a memoria per rimanere coinvolto nell’euforia generale che ha contagiato tutto il pubblico, anche grazie all’energia sprigionata dal palco.
Io sono quello che non è venuto suo malgrado e, però, sento di riflesso la sensazione di ebete entusiasmo dei fortunelli che c’erano.
Ricordo con affetto che la mia meravigliosa passione per la DMB, che si è un po’ annebbiata dai troppi live ascoltati solamente dallo stereo, cominciò nell’estate del 2000, quella del fortunato incontro con trivigante. Grazie, amico.