trentacinque

090528piazza_loggia

Aggiornamento delle ore 10.12:
Alle ore 10.12 di trentacinque anni fa scoppiò la bomba in piazza della Loggia. Oggi, esattamente alla stessa ora, il che un pochino mi fa pensare, escono due articoli sul Corriere della Sera online, riguardanti la strage di piazza Fontana. Questi due articoli (uno e due) sono a corredo dell’uscita, sempre oggi, del libro «I segreti di Piazza Fontana» di Paolo Cucchiarelli, nel quale è esposta la tesi della doppia bomba, una di matrice neofascista e una anarchica, nella Banca dell’Agricoltura.
La tesi non è nuova e, anzi va detto, è stata la preferita dai servizi segreti e dai rimestatori di ogni genere a partire da quando diventò impossibile sostenere la sola pista anarchica. Peccato che non sia suffragata da alcunché, non abbia alcun riscontro documentale o materiale, peccato riprenda una serie di improbabili farneticazioni riguardo Valpreda e Pinelli che sono le stesse identiche dei giorni successivi al 12 dicembre 1969. Ricapitolando la tesi, le bombe sarebbero due, una messa dagli anarchici “pilotati” in qualche modo dai neofascisti (che li avrebbero convinti a fare un gesto dimostrativo senza vittime), e l’altra dai neofascisti stessi, allo scopo di potenziare l’effetto della prima bomba e far ricadere la colpa sui primi. Questa tesi, ovviamente, riporta in auge tutte le scemenze sentite riguardo il tassista che avrebbe riconosciuto Valpreda, il cappotto, il viaggio da Roma, l’influenza, il manifesto dell’OAS, la caduta di Pinelli, la partecipazione dei due alla strage e così via.
Il che, va da sé, riporta il discorso indietro di quarant’anni esatti. Che tutti i processi abbiano del tutto escluso la pista anarchica, precostituita, non importa a nessuno: a Cucchiarelli, al Corriere e ai bastardi di ogni sorta.
La conclusione è con evidenza una bomba di qua, una di là, pari e patta e le responsabilità si dividono in parti uguali. Tanto Valpreda e Pinelli sono morti, i processi chiusi e buonanotte al secchio. E mi colpisce il fatto che uno dei due articoli di oggi sia scritto da Cazzullo, solitamente uno storico avveduto e oggi, invece, protagonista di un articolo vergognoso.
Il processo di piazza della Loggia, invece, è più che aperto, è ora in corso e lo sarà per ancora almeno un anno, e poiché la strage bresciana condivide con la strage milanese pressoché ogni aspetto, la coincidenza di oggi assume contorni preoccupanti, ovvero un tentativo – l’ennesimo – di rimescolamento delle carte, la volontà di aumentare la confusione e di screditare e nascondere ciò che le sentenze di numerosi processi hanno stabilito. Il fatto è preoccupante perché ancora oggi c’è qualcuno che ha interesse a ostacolare una ricerca della verità storica e giudiziaria che dire difficoltosa è dire poco. Nulla accade per caso e i fatti di oggi non sono davvero coincidenze.
Oggi dovrebbe essere un giorno di silenzio e di memoria, almeno uno. E invece no. Poco meno della metà dei ragazzi milanesi nati dopo il 1980 è convinto che la bomba di piazza Fontana sia stata messa dalle brigate rosse, come da indagine di qualche mese fa dell’Istituto Storico della Resistenza: è chiaro come operazioni di disinformazione come quella di oggi, di fatto, abbiano una funzione precisa.
Errore mio, madornale, pensare che quarant’anni fossero sufficienti a riportare un minimo di dignità e di pudore in queste vicende spaventose. Così non è, e miglior dimostrazione non si poteva avere. Mai mollare, mai recedere, nonostante la tristezza sia davvero tanta.

  • iltombarolo
    Mag 28th, 2009 at 12:17 | #1

    Anch’io ho letto con lieve(?!) disgusto l’articolo del Corriere.
    Che poi in redazione non abbiano molto le idee chiare è confermato anche da questa breve di qualche giorno fa:
    http://archiviostorico.corriere.it/2009/maggio/19/Incontro_leader_Bossi_jr_co_9_090519019.shtml
    Delle due l’una, o sono trascurati, inesatti e ignoranti
    (1980? a Brescia?). Oppure in malafede. O tutte queste cose.
    Tralascio peraltro i commenti sui differenti motivi che abbiano spinto a Brescia i protagonisti del fugace incontro.

  • siu
    Mag 28th, 2009 at 13:41 | #2

    Forse oltre a non avere le idee molto chiare, e a rimestare nel già torbido tanto per assicurarsi che sia sempre più torbido, banalmente da par loro gli piaceva l’idea che non c’è due senza tre, visto che già sono del 1980 la strage di Ustica e quella di Bologna.
    Comunque in effetti il tempismo dell’uscita dei due articoli è abbastanza disgustosa, mentre si fa sempre più sottile la speranza di chi vorrebbe si arrivasse, un decennio o l’altro, alla verità e alla giustizia.
    No, non dimentichiamo questa Piazza; sia inteso un po’ all’indicativo presente e un po’ all’imperativo.
    E ringraziamo Trivigante, che come sempre ci sta di vedetta.

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