panem et motorini

Quando il saggio indica i motorini, lo stolto guarda le puttane:

“Dobbiamo continuare sulla linea Acerra-Bruxelles e insistere sul fatto
che il governo va avanti a lavorare.
Mentre tutti ieri parlavano della battuta sui gay, nessuno si è accorto
che Berlusconi ha messo sul piatto 110 milioni di euro per i nuovi incentivi
per i motorini”.

(Paolo Bonaiuti, 2 novembre 2010, La Repubblica)

Paolo Bonaiuti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria, in Forza Italia dal 1996, una volta era di sinistra. Non genericamente ma intimamente convinto. Nel 1994 da giornalista de Il Messaggero scriveva preoccupato: “Dal pulpito di Rete 4 è stata impartita ieri sera una lezione di intolleranza. Proprio mentre infuria la polemica su quanto sia favorito rispetto ai concorrenti un candidato alle elezioni che possiede tre reti televisive, l’invito di Emilio Fede a cacciare Indro Montanelli perché troppo autonomo è il primo esempio pratico del livello di “indipendenza” che potrebbe crearsi all’interno dell’impero di Berlusconi. Questo episodio moltiplica l’inquietudine, perché lascia capire quanto potrebbe essere forzatamente massiccio e compatto il sostegno al Cavaliere degli organi di informazione del gruppo. Guai a chi si azzardasse a uscire, anche per un attimo, dal coro”. Infatti.
Ogni tanto, con cautela, gli capita di fare una scorreggina. Forse si comprerà un motorino.

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