Andreotti: «L’avvocato Ambrosoli se l’è cercata»
Andreotti è un grandissimo stronzo.
Oh, scusate, sono stato frainteso.
(molto bello l’articolo di Umberto Ambrosoli di oggi)
Andreotti è un grandissimo stronzo.
Oh, scusate, sono stato frainteso.
(molto bello l’articolo di Umberto Ambrosoli di oggi)
A Maschio (Savona) un portuale accusato di aver gettato una bomba a mano contro un automezzo viene fucilato.
A Castellaneta (Taranto) venticinque civili restano uccisi negli scontri tra tedeschi e inglesi.
A Nettuno (Roma) un civile viene fucilato, senza apparente ragione.
Già questa cosa dei film dal vero, il “teatro”, mi ha sconvolto, adesso ci mancava pure questa.
Consultato l’orario dei treni e persa la carta d’argento, Vittorio Emanuele III decise che a Brindisi era meglio andarci in macchina.
Visto il successo (?) che riscuote la rubrica e in attesa di coordinamento del succulento materiale con i miei amici, oggi ripropongo un intramontabile svago: le chiavi di ricerca. Ossia, le parole migliori che qualche incauto ha digitato nei motori di ricerca e per le quali è finito su trivigante. Via.
– significati e istruzioni:
impossibile non aprire con il solitario ispanico che ha digitato “significado patacosa”, farlo seguire da “cosa vuol dire tregenda di colori”, e la domanda resterà inevasa, per giungere finalmente al vincitore della sezione: “come si usano segnali ferroviari”. Sperando, ovvio, che non si tratti di un dipendente FF.SS., che allora meglio la macchina.
– porno (in senso ampio):
inutile far finta di nulla, la rete si muove alla ricerca del porno, e come diceva qualcuno se chiudessero tutti i siti porno in internet resterebbe un solo sito internet, ridateci il porno. E così le ricerche, di conseguenza, bisogna rassegnarsi e cogliere gli spunti. Eccone un po’, presi alla larga: c’è chi si documenta prima di un viaggio, “prostitute milano stazione centrale 2010”, chi si interessa anche di religione, “ebrei ortodossi prostitute russe” e chi, memore forse dei finneghismi, mi dà gioia cercando “masturbastione”. Grazie. Vincitore della sezione è senza dubbio il generalista toscano “ignude”, che ci basta che si veda la carne, mica che respirino. Restano in classifica anche questa settimana i sempreverdi (e recidivi) “russia terra di puttane”, “video porno nel granaio”, “porno incesto 1986” (chissà perché), e l’ormai leggendario “porno vomito”.
– culo (sottosezione):
il navigatore solitario che insiste pervicace nella programmazione del “viaggio al centro del buco del culo” non è più solo, ha ora un degno compagno in colui che si interroga sul “record buco del culo enorme”, con attitudine e gergo da scienziato.
– numeri:
se “1” è al 24% delle ricerche, il nove per cento ha cercato “2” e solo pochi cercano “24” o “35”, per quella che a questo punto definirei la legge dei piccoli numeri. Il significato e l’intento restano davvero reconditi. Nessuno mai che cerchi a cinque cifre.
– le belle lettere:
un fine conoscitore, “nabokov bello leggere sensazioni piacevoli coricarsi fonte”, cercava probabilmente la citazione “Sapere che si ha qualcosa di bello da leggere prima di coricarsi è una delle sensazioni più piacevoli della vita” e la fonte è nientedimeno che il Reader’s Digest, e un suo meno esimio collega, invece, vuole della poesia: “poesia sedia”. Vuota resta la sedia / riposta in ultima missiva / lì poneva flaccide membra, / lì ascoltava fiabe di vita / ora giace sul palco immobile / celando per sempre il suo dire (Giovanni Monopoli, il poeta della sedia).
– voglio sapere:
ultima sezione della settimana, coloro che necessitano di informazioni: a volte vaghe, “pianeta satellite aneddoti”, a volte più specifiche, “cantineocatecumenali” (sic!), a volte talmente dettagliate da sconfinare nel lato oscuro della religione, “santi pietro e paolo dart fener” (ma so dove voleva arrivare). Infine, e qui si vince, esistono coloro che cercano, cercano ma mai trovano e proprio non sanno spiegarsi il perché: otto persone l’ultima settimana hanno cercato e non hanno trovato il sublime “undefined”, concetto talmente definito da causare difetti al labirinto.
Utilizzare con cautela.
A Moggiona (Arezzo) diciotto civili fucilati da un plotone comandato da un ufficiale italiano.
A Russi (Ravenna) nove civili vengono impiccati in rappresaglia per la morte di un soldato tedesco (che poi si scoprirà essere stato ucciso da un commilitone).
A Camaiore (Lucca) dieci civili vengono impiccati in rappresaglia per la morte di un soldato tedesco.
Per la rassegna dei monumenti ai patrii caduti cui arrise la mano felice dello scultore, oggi è il turno di Mulazzo.
Grazioso borgo della Lunigiana, fu feudo dei Malaspina e, più che altro, baciato dalla presenza di Dante nell’aprile del 1306, che vi vide il cosmo e ci pensò su, scrivendone.
Meno splendido, anche Arturo Dazzi vi trascorse del tempo, dopo i fasti del Bigio e delle testone di Ciano che, ora, giacciono rispettivamente in un magazzino e in una cava; essendo scultore, qualche indizio ci avvicina al responsabile, forse, del monumento locale.
Alla composizione, dunque: l’uomo di spalle a sinistra che pare contare per il nascondarello in realtà è combattente che dona, o riceve?, una pagnuchina da una madre triste con bimbo aggrappato, mentre alle sue spalle e dietro il monolite si svolge l’azione: un uomo, parmi lo scultore con martello e scalpello, o pugnale e bomba a mano chissà, visto che ha in testa un cappello che pare infelicemente elmetto germanico, con lo scalpello cava fuori dalla muta pietra il ricordo e le fattezze dei poveri caduti, piuttosto deformi. Ricorda invero una certa scena di “Alien”, che se dico: “uccidimi” alcuni sanno ciò che dico.
Inquietante è la concatenazione di moti da luogo alla base, sangue>libertà>pace, che vien male a pensarci, data la categorica ineluttabilità del testo. Ma così non è, caro il mio scultore elmettato: dal sangue dei buoni vien, talvolta, la libertà ma, e sottolineo il ma, è solo con molto molto sangue dei cattivi che vien la libertà per davvero. Riscrivere, dunque: “Dal sangue dei cattivi la libertà per i buoni, dalla libertà per i buoni la pace per tutti”. Innegabile.
(grazie a mg).
A Ponte Castellina e Pieve Cesato (Ravenna) nove civili vengono impiccati dai tedeschi in rappresaglia all’uccisione di due soldati.
A Gaggio Montano (Bologna) settantuno civili vengono uccisi per rappresaglia a un attacco a una colonna tedesca.
A Premosello Chiovenda (Novara) in rappresaglia alla morte di un soldato tedesco quattro civili vengono uccisi, venti case fatte saltare e cinque stalle bruciate con dentro il bestiame.
A Ospitaletto (Modena) sei giovani vengono impiccati dai tedeschi.