gli olandesi lo fanno peggio

Dopo la cattedrale di Salamanca, che offre golosa un astronauta e un drago con il cono, e quella di Washington con Darth Vader, che ci eravamo divertiti parecchio, ci si sono messi anche gli olandesi:

E’ che le cose bisogna saperle fare. Primo, manca la poesia. Secondo, la statua è proprio miseranda. Terzo, che piccolezza mettere un cellulare.
Non contenti, però, alla chiesa di San Giovanni di ‘s Hertogenbosch, terra olandesica, hanno pure comprato una scheda telefonica, così il fedele deturpato nel cervello chiama l’angelo e risponde un centro di ascolto sul cristianesimo. E uno sta sulla piazza ad aspettare che quello risponda, guardando in su. Eh no, brutto brutto brutto, pare non manchi nemmeno l’account di twitter, te pareva.
Non ce n’è, le cose bisogna saperle fare.

munuocchin’ uorldbag men: pòso pasàree???

Proseguono le imprese dell’uomo che tenta di fare moonwalking nel mondo sempre con la stessa borsa (munuocchin’ uorldbag men) e su superfici diverse: questa volta, il m.u.m. danza in onore del sommo Quirico Filopanti, della costituzione della Repubblica Romana e dei fusi orari, unendo arte, storia e metafe simbolismiche.

E, finalmente, il m.u.m. trova un’ammiratrice all’altezza, che si arresta di fronte all’estasi e riconosce la bellezza per le vie della sua città.

il senso civico delle persone

Ancora con il cuore dolorante per il furto della mia bici nello scorso luglio, continuo tuttora a chiedermi come possa essere successo.
Ovvero: non capisco come possano esistere mostri che rubano le biciclette. Proprio non capisco.

Ora, ho un nuovo interrogativo: e se non fosse solo un problema di ladri?

Casey Neistat, che è un filmaker di NY, per estasi della performance e per testare il senso civico dei suoi concittadini, ha provato a rubarsi la bici.
Prima ci ha provato lui, peraltro con ottimi risultati, poi ha chiesto al suo amico Malik, che come dice lui “aimblack” e quindi più a rischio, di rubargliela. Poi, non contento, si è messo a segare la catena con una bella sega rumorosa. Il tutto senza mai nascondersi.

Ecco i risultati (il link è sull’immagine oppure cliccando qui):

Ora so, ora so perché.

maledetta foce a delta

A trent’anni dall’ultimo, mi sono comprato un album di figurine.

D’accordo, non vado a dirlo in giro nelle cene eleganti, ma tutto sommato sono piuttosto soddisfatto.
La storia del Risorgimento, le figurine di Pisacane, del Volturno, di Giacomo Medici e dei fratelli Dandolo, porta San Pancrazio e il Vascello. Che goduria. E in un attimo, la gloriosa sensazione di aprire i pacchetti delle figurine, il rituale mantrico del celocelomanca, e le carte sparse dappertutto che poi ti giri e rigiri l’album immaginando come possano essere le figure che ancora mancano. Sensazionale. Era dal 1983 suppergiù che non praticavo, da quando scoprii che non ce l’avrei mai fatta a trovare la figurina 56, la foce a delta, maledetta lei e tutti i fiumi della terra.

Ora che sono adulto, fisicamente diciamo, ho finalmente provato l’estasi suprema del figurinismo quando si è ricchi: andare dall’edicolante, chiedere quanti pacchetti di figurine ha e – momento sommo – dire: “dammele tutte”. Uoah, il sogno di quando ero nano. Tornare a casa con, che so, quaranta pacchetti di figurine in un colpo solo. Non sono bastate per finire? Edicolante (un altro): “dammele tutte”. L’ho sognato un milione di volte.
Cazzarola, però, nonostante io sia ricco da far schifo ho commesso dilapidazione di danari. Paniniugualeladri. Ma le devo avere tutte lo stesso.
E poi, da adulto, nonostante io rifiuti la cosa, puoi fare ciò che è proibito da ragazzetti: compilare il modulo dentro e comprarti direttamente le figurine che mancano. E finire. Bum! Un po’ sporca, lo so, non lo farò.

L’albume di figurine ha portato ancor più gaiezza nella mia casa, il tempo è tornato indietro e certe cose, nella testa, non cambiano.
Anzi sì, una sì, una cosa è cambiata. E non ci avevo pensato e un poco mi ha fatto male scoprirlo: non ho più nessuno con cui scambiarle.
Il tempo se ne è davvero andato.

don’t judge a girl by her cover

Nonostante non l’abbia letto, la signorina ne ha tratto ispirazione a suo modo:

Perfetta.

FPF sulla Binetti

D’accordo, non è bello né gentile.
Che goduria.

vostro onore, mi oppongo (lo stalking al telefono)

Le nove di sera di un giorno qualsiasi, o le otto e mezza di sabato mattina.

NONIO: Pronto, buonasera (buongiorno) sono Raffaella (Pasquale, Cosimo, la Fata Turchina etc.) di Telecom Italia (Vodafone, Wind, Teletu etc.), vorrei proporle la nostra nuova offerta per ADSL a soli 19,90 euro (18,90, 19,84, 19,22 etc.) al mese comprensiva di tutte le telefonate urbane e interurbane senza canone e senza scatto alla risposta

IO: Salve, capisco la sua posizione lavorativa e solidarizzo con lei, ma le sembra l’ora di chiamare? Mia mamma non vuole che si telefoni a casa delle persone dopo le otto di sera…

NONIO: Vedo che lei non ha l’ADSL…

IO: no, infatti non mi serve.

NONIO: Telecom (Vodafone, Wind, Teletu etc.) questo mese ha una promozione a lei riservata a solo 19,38 euro (19,26, 19,88, 19,10 etc.) che comprende ADSL ventiquattro ore al giorno ed elimina il canone del telefono…

IO: la ringrazio, sono onorato, ma come le dicevo non voglio l’ADSL.

NONIO: lei utilizza molto il telefono? quanto spende al mese?

IO: guardi, facciamo pochissime telefonate, quindi spendo sì e no quindici euro al mese, quasi tutti di canone.
(Calcolo mentalmente se siamo arrivati a una soglia che gli/le permetta di ricevere qualche spicciolo per la telefonata)

NONIO: allora fa per lei la nostra offerta “You and me and us and them and vattelapesca”, solo diciannove euro al mese e telefonate illimitate urbane e interurbane, senza canone.

IO: eh, mi scusi, però così spenderei di più…

NONIO: …

IO: pronto?
(dev’essere passata la soglia di minutaggio)

NONIO: Vabbè, arrivederci.

Dieci minuti dopo, di solito, chiama Marina (Corrado, Capitan Uncino) con proposta analoga, se non identica.
Capita a tutti, o quasi, e per la modalità tipica in Italia di autorizzazione al contrario (se non dico nulla è sì, il che dovrebbe valere per la sola donazione degli organi) bisogna esplicitare molto chiaramente che non si è disposti a ricevere pubblicità o contatti di qualsiasi tipo via telefono. Cosa che ovviamente avevo fatto, ai tempi del contratto. Uno prova, chiama di qua e di là e di solito non accade assolutamente nulla. Altra peculiarità italica.

Oggi, però, mi sono iscritto al ‘Registro Pubblico delle Opposizioni‘, e questa è l’unica parte utile di questo post. Non so come andrà, magari di telefonate da Urbano (Maristella, Gemmazio, Stefano II) ne riceverò addirittura di più, chissà, se però la cosa fosse utile a qualcuno ne sarei decisamente contentone.

la cicca che t’imbarzotta

A costo infinitamente minore degli analoghi sul mercato, legale e non, queste ciclessVigorsol Air Action – paiono fare miracoli sul fronte della virilità masculina, ridonando vigore anche ai meno avvezzi. Per averne contezza, si pronunci di seguito il nome: Vigorsol (pausa) Air-Action.
Visto? Son già tutto un fervore. Uomini, accorrete.
(grazie ad A. per la segnalatszja) 

l’informazione del Corriere

Approssimativi a dir poco, fosse anche solo nel titolo contratto:

E il sommo Gagarin, o sciocchini?
Lo disse chiaramente anche Johnny Mondo, ‘Adamo è stato il primo uomo quaggiù / E Yuri Gagarin il primo lassù‘. Vergogna.

l’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica

Ovvero quando la riproduzione impone di nuovo la contemplazione, la copia riporta al centro dell’attenzione l’originale e, in questo caso, mi fa ridere non poco:

Il pompelmo è colpo di genio, oltre che un frutto molto buono. Ingres avrebbe da ridire, forse, sulle proporzioni anatomiche o, più probabilmente, ne sarebbe contento: un altro duro colpo al neoclassicismo. Sebbene il termine remake non sia del tutto appropriato, a parer mio, viene un sacco di voglia di giocarci: qui.
Il “Luncheon on the Grass” speculare di Ileana Reyes è altrettanto irresistibile, perché poi te li immagini una domenica mattina che escono con tutto l’armamentario per andare in un boschetto a ricreare l’ambientazione, magari prima di andare a pranzo dalla suocera. Uno spasso.