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memoria

uniti nel disastro

2015-01-11.16.05.10

E’ stato bello ritrovarsi tutti in piazza, Parigi o no, per vedersi e contarsi nel momento del bisogno. E ancor più bello è che ci fossero rappresentanti di tutte le comunità della città piccola dove sono io, che è piccola, sì, ma supermultietnica. C’erano tutti, o quasi, e la protesta contro il terrorismo era più che diffusa.
Sia per contarsi, appunto, sia per scongiurare eventuali casini nel futuro a breve. Meglio esserci e farsi vedere, vale per tutti.
Ed è stato molto rassicurante e commovente: siamo una comunità molto molto grande di persone civili, il mondo, e ogni tanto è bene vedersi tra di noi.

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commovente

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Decisamente il twit più commovente in tutta questa brutta faccenda.

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brutte notizie di inizio anno

E’ mancata questa mattina Elena Bentivegna, figlia di Carla Capponi e Rosario Bentivegna, nonché fiera custode dei valori della Resistenza.
Cominciò la sua lotta da ragazzina quando suo padre la portava con sé in motoscafo per far scappare i dissidenti dalla Grecia dei colonnelli, per proseguire poi per tutta la vita senza mai darsi pausa.
Ti ricorderò.

Cose scritte qui su Carla Capponi e Rosario Bentivegna:
una storia che non finisce: via rasella
Carla Capponi
Carla Capponi – intervista
Rosario Bentivegna
senza fare di necessità virtù

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il quarantacinquesimo dodici dicembre

(Mi ripeto, come si ripetono gli anniversari, ormai senza più notizie)
La parte importante è in basso, il resto è retorica e sconfitta.

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ancora Bologna, ancora il quattro agosto

1974, alle ore 1.30 del 4 agosto, una bomba esplose nel secondo scompartimento della quinta carrozza del treno Italicus, Roma-Monaco di Baviera, mentre transitava all’interno della galleria della Direttissima a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna.
Morirono dodici persone: Nunzio Russo di Merano, tornitore delle ferrovie, la moglie Maria Santina Carraro e Marco, il figlio quattordicenne. Nicola Buffi, 51 anni, segretario della Dc di San Gervaso (Fi) ed Elena Donatini rappresentante Cisl dell’Istituto Biochimico di Firenze. E poi Herbert Kontriner, 35 anni, Fukada Tsugufumi 31 anni, e Jacobus Wilhelmus Haneman, 19 anni. La bomba uccise anche Elena Celli, 67 anni e Raffaella Garosi, di Grosseto, 22 anni. Silver Sirotti, invece, non era stato coinvolto nell’esplosione. Aveva 24 anni ed era stato assunto dalle Ferrovie da dieci mesi, stava svolgendo servizio sul treno quella notte e, quando vide le fiamme in galleria, impugnò un estintore e incominciò a estrarre i feriti. Rimase anche lui bloccato tra le fiamme. Fu decorato con la medaglia d’oro al valor civile. L’incendio rese irriconoscibili molti corpi, tra cui quello di Antidio Medaglia, 70 anni, che venne riconosciuto dalla fede al dito.

L’attentato fu subito rivendicato. Fu fatto ritrovare un volantino di Ordine nero che proclamava: “Giancarlo Esposti è stato vendicato. Abbiamo voluto dimostrare alla nazione che siamo in grado di mettere le bombe dove vogliamo, in qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, dove e come ci pare. Vi diamo appuntamento per l’autunno; seppelliremo la democrazia sotto una montagna di morti“.
Poi qualcuno fece il nome di Tuti, qualche pista portò poi a Gelli (Arezzo è vicina), al SISMI e così via. Facile indovinarne la conclusione: nessun colpevole individuato.

Questo è un post di sette anni fa. E la cosa tragica è che non fa nessuna differenza.

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ancora Bologna, ancora il due agosto (e son trentaquattro)

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Posso dirlo? Che due maroni. Siamo ancora qui a ricordare, a raccontare, e ancora ci sentiamo dire che sì, gli archivi verranno aperti, verranno tolti i segreti, che si saprà, che si conoscerà, che stavolta è diverso. Oh, sia chiaro: se succede sono il primo a esserne contento, ma ormai siamo avvezzi a questo tipo di chiacchiericcio e sappiamo riconoscere la fuffa dalla sostanza. Dal 22 aprile 2014 tutti i fascicoli relativi a questa strage non sono più coperti dal segreto di Stato e sono perciò liberamente consultabili. Meglio non avere aspettative: i documenti che contano non stanno lì.
Nel frattempo, facciamo una cosa che sappiamo fare benissimo: ricordare e stringerci tra noi.

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memoria

28 maggio: aggiornamento

Dietro al pilastro, dove c’era il cestino in cui fu posata la bomba, qualcuno come ogni anno ha depositato dei fiori, per la quarantesima volta.
Ma quest’anno c’era qualcosa di più.

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Ci credo anch’io e come noi tanti altri.

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memoria

quaranta

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Eccoci, ora la memoria è ufficialmente entrata nella crisi dei quaranta.
Grazie a tutti quelli che saranno in piazza oggi e a quelli che ci hanno pensato.

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estasi memoria

sessantanove

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Buon venticinque aprile a tutti.
E chi domani non va fuori a dar fastidio ai fassisti è una persona bruttabruttabrutta.
(Noi si va a trovare i fratelli Cervi).

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memoria

gli elenchi fanno sempre più impressione

140411.timezoneSegnalo una trasmissione di Radio Popolare, Time Zone, da ascoltare e conservare per chi avesse voglia di ripercorrere anno per anno le nostre sturielle comuni.
Per esempio, sentire il 1992 o il 1994 in rapida sequenza fa a dir poco accapponare la pelle. Ma anche, che so, gli anni meno memorabili, il 1997 per dire, sentiti così fanno una certa impressione.
Potere degli elenchi.

Qui i poddocasti passati e futuri.