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senza fare di necessità virtù

Il comandante Paolo se n’è andato.
Novant’anni vissuti dal primo all’ultimo, ne ho parlato tante volte, ora non c’è più per davvero. E con lui non solo se ne va un altro partigiano, uno dei pochi rimasti in grado di raccontare in prima persona, la cosa peggiore è che restano i Belpietro e i Feltri, mistificatori senza coraggio e senza dignità. Io ho ricevuto molto da Rosario Bentivegna, leggendolo e incontrandolo una volta, ho appreso il concetto di ‘integrità’ nella sua pienezza, ho sempre considerato una fortuna ascoltarlo e vederlo ergersi a baluardo della verità dei fatti con la semplicità delle persone corrette.
In un altro paese, quasi uno qualsiasi, sarebbe stato considerato un eroe e celebrato fino alla fine. Qui no, perché siamo sempre speciali, noi. E la prossima volta che qualcuno parlerà a vanvera di bambini morti, di manifesti dei nazisti prima dell’eccidio delle Fosse, di inopportunità delle azioni partigiane, noi saremo sempre qui, tutti, a rispondere. Ma ci mancherà, Rosario.

Quasi due anni fa ebbi la fortuna di ascoltarlo raccontare la nostra storia, lucido e coerente, oggi mi sembra doveroso riproporre il video di quell’incontro. E’ quello che ci resta: i racconti di come siamo arrivati, oggi, a essere liberi. Pare poco?

Una risposta su “senza fare di necessità virtù”

Altro che poco. E’ qualcosa che di colpo toglie la patina del luogo comune ad espressioni come inestimabile valore, e non avere prezzo.

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