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estasi trivigantismi

pleiliste: cinque canzoni che è fottutamente primavera!

Mi scrive Mr. J. cinque minuti fa: “Benzina nel serbatoio ce n’è (ce n’è sempre stata), quindi spolverate le selle, accendete i motori, che è fottutamente primavera! Arriva la pleilista Spring12” e mi cadauna un cinque-pezzi-cinque per celebrare questa primavera estiva.
E infatti, è tempo di pleiliste di primavera, non siate timidi, uscite dalla grotta che qui fuori c’è caldo!

Avanti allora, e questo giro – per soddisfare tutti – si parla di canzoni e non di dischi:

gnappolo
Wilco – Black Moon
Cake – Opera Singer
Offlaga Disco Pax – Tulipani
Frank Black & The Catholics – Changing of the Guards (The Peel Sessions)
Dave Matthews Band – Exodus (The Complete Weekend on the Rocks Vol.8)

trivigante
Kaiser Chiefs – Little Shocks
Billy Cobham – Stratus
Hoodoo Gurus – Out That Door
Franco Micalizzi & The Big Bubbling Band – Hot Spots
Talking Heads – And She Was

Non siate timidi, ce l’abbiamo fatta anche quest’anno.

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memoria

23 marzo 1944

Ancora una volta è l’anniversario dell’attacco di via Rasella. E domani lo sarà dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
E ancora una volta è il caso di ricordare.  Che poi, tocca ogni anno ricordare le stesse cose, ripetere le stesse cose a chi non ha nessuna voglia di saperlo o di essere giusto, tocca ripetersi ancora e ancora, senza capire bene perché sia il caso di ripetersi. O meglio: tocca fare i conti con l’insistenza “che è tipica di chi sa che mente e che la menzogna a furia di battere può passare per verità“, per citare Carla Capponi.

E allora, se bisogna ripetersi, tanto vale farlo davvero: ripropongo anche quest’anno una bellissima intervista del 1994 a una delle protagoniste dell’attacco, Carla Capponi appunto, per rifare il punto, sempre quello, sulla questione di via Rasella e sulla rappresaglia nazista. Vale la pena rileggersela, a parer mio. Almeno una volta l’anno. Eccola qui.

Resto basito, come ogni anno, dalla sfrontatezza di alcuni e dalla assoluta mancanza di senso in chi, e non sono pochi, punta il dito contro l’attacco partigiano e non si accorge della mostruosità dell’idea stessa di rappresaglia, per non parlare della rappresaglia in concreto. Ma tant’è. Tocca farci i conti quasi tutti i giorni.


Aggiuntina delle 18.55
Domanda: ma perché Napolitano e tutti gli amici belli commemorano l’eccidio delle Fosse oggi? E’ perché domani è sabato e hanno da fare? E’ perché le scuole il sabato non ci vengono? O forse ha a che vedere con shabbat? Come che sia, non afferro.

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politicona

roma non perdona

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trivigantismi

gli olandesi lo fanno peggio

Dopo la cattedrale di Salamanca, che offre golosa un astronauta e un drago con il cono, e quella di Washington con Darth Vader, che ci eravamo divertiti parecchio, ci si sono messi anche gli olandesi:

E’ che le cose bisogna saperle fare. Primo, manca la poesia. Secondo, la statua è proprio miseranda. Terzo, che piccolezza mettere un cellulare.
Non contenti, però, alla chiesa di San Giovanni di ‘s Hertogenbosch, terra olandesica, hanno pure comprato una scheda telefonica, così il fedele deturpato nel cervello chiama l’angelo e risponde un centro di ascolto sul cristianesimo. E uno sta sulla piazza ad aspettare che quello risponda, guardando in su. Eh no, brutto brutto brutto, pare non manchi nemmeno l’account di twitter, te pareva.
Non ce n’è, le cose bisogna saperle fare.

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estasi trivigantismi

munuocchin’ uorldbag men: pòso pasàree???

Proseguono le imprese dell’uomo che tenta di fare moonwalking nel mondo sempre con la stessa borsa (munuocchin’ uorldbag men) e su superfici diverse: questa volta, il m.u.m. danza in onore del sommo Quirico Filopanti, della costituzione della Repubblica Romana e dei fusi orari, unendo arte, storia e metafe simbolismiche.

E, finalmente, il m.u.m. trova un’ammiratrice all’altezza, che si arresta di fronte all’estasi e riconosce la bellezza per le vie della sua città.

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nemici

il senso civico delle persone

Ancora con il cuore dolorante per il furto della mia bici nello scorso luglio, continuo tuttora a chiedermi come possa essere successo.
Ovvero: non capisco come possano esistere mostri che rubano le biciclette. Proprio non capisco.

Ora, ho un nuovo interrogativo: e se non fosse solo un problema di ladri?

Casey Neistat, che è un filmaker di NY, per estasi della performance e per testare il senso civico dei suoi concittadini, ha provato a rubarsi la bici.
Prima ci ha provato lui, peraltro con ottimi risultati, poi ha chiesto al suo amico Malik, che come dice lui “aimblack” e quindi più a rischio, di rubargliela. Poi, non contento, si è messo a segare la catena con una bella sega rumorosa. Il tutto senza mai nascondersi.

Ecco i risultati (il link è sull’immagine oppure cliccando qui):

Ora so, ora so perché.

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estasi

maledetta foce a delta

A trent’anni dall’ultimo, mi sono comprato un album di figurine.

D’accordo, non vado a dirlo in giro nelle cene eleganti, ma tutto sommato sono piuttosto soddisfatto.
La storia del Risorgimento, le figurine di Pisacane, del Volturno, di Giacomo Medici e dei fratelli Dandolo, porta San Pancrazio e il Vascello. Che goduria. E in un attimo, la gloriosa sensazione di aprire i pacchetti delle figurine, il rituale mantrico del celocelomanca, e le carte sparse dappertutto che poi ti giri e rigiri l’album immaginando come possano essere le figure che ancora mancano. Sensazionale. Era dal 1983 suppergiù che non praticavo, da quando scoprii che non ce l’avrei mai fatta a trovare la figurina 56, la foce a delta, maledetta lei e tutti i fiumi della terra.

Ora che sono adulto, fisicamente diciamo, ho finalmente provato l’estasi suprema del figurinismo quando si è ricchi: andare dall’edicolante, chiedere quanti pacchetti di figurine ha e – momento sommo – dire: “dammele tutte”. Uoah, il sogno di quando ero nano. Tornare a casa con, che so, quaranta pacchetti di figurine in un colpo solo. Non sono bastate per finire? Edicolante (un altro): “dammele tutte”. L’ho sognato un milione di volte.
Cazzarola, però, nonostante io sia ricco da far schifo ho commesso dilapidazione di danari. Paniniugualeladri. Ma le devo avere tutte lo stesso.
E poi, da adulto, nonostante io rifiuti la cosa, puoi fare ciò che è proibito da ragazzetti: compilare il modulo dentro e comprarti direttamente le figurine che mancano. E finire. Bum! Un po’ sporca, lo so, non lo farò.

L’albume di figurine ha portato ancor più gaiezza nella mia casa, il tempo è tornato indietro e certe cose, nella testa, non cambiano.
Anzi sì, una sì, una cosa è cambiata. E non ci avevo pensato e un poco mi ha fatto male scoprirlo: non ho più nessuno con cui scambiarle.
Il tempo se ne è davvero andato.