22 giugno 1944: il calendario della memoria civile

A Gubbio (Perugia) per la morte di due soldati tedeschi la rappresaglia fa quaranta vittime.

A Montegiovi (Arezzo) sei civili fucilati e numerose fattorie bruciate dai tedeschi.

vi presento il nuovo ministro

Da venerdì la Repubblica italiana ha un ministero per l’Attuazione del Federalismo, e il titolare dello stesso è il signor Aldo Brancher.
Naturale che, fedele alle mie funzioni di servizio, proponga una breve ed equilibrata presentazione: ex prete e correo nella ideazione e pubblicazione di Famiglia Cristiana, nel 1982 trova lavoro alla Fininvest. Seguendo il naturale corso delle cose, nel 2001 è entrato alla Camera (indovinare il partito), seguendo la scia come tante altre ochette bramose. Rieletto nel 2006 e nel 2008, da tre giorni è ministro.
Ne sentivamo la mancanza.

Ed ecco, ora, la parte saliente della presentazione: si fece tre mesi di custodia cautelare nel carcere di San Vittore ai tempi di “Mani pulite”, fu scarcerato per decorrenza dei termini e – attenzione! – è stato condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al PSI. Si salvò grazie alla depenalizzazione del primo reato (cadò del suo datore di lavoro) e in Cassazione grazie alla prescrizione, ma guarda te che culo ha certa gente.
Il tizio è però recidivo: viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Fiorani all’istituto creditizio; la Procura ha infatti rintracciato, presso la Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni. E questo è male.
Sentiti ringraziamenti, dunque, a chi di dovere per averci cadaunato l’ennesimo esemplare sub-umano dalla prestanza etica azzerata e per averlo pure piazzato sullo scranno di un ministero che al confronto quello dei rapporti con il Parlamento è alta scuola istituzionale. E così sono quattro i ministri con competenze federaliste, non vedo l’ora di assistere alla rissa.
Grazie, sentitamente fanculo al datore e allo schiavo, con tanta tanta simpatia.

21 giugno 1944: il calendario della memoria civile

Ad Acquaviva (Pisa) il paese viene incendiato, molti abitanti vengono fatti prigionieri e quattro di essi fucilati.

A Cascina (Pisa) le SS vedono un bracciante seduto sui gradini di casa e gli sparano.

20 giugno 1944: il calendario della memoria civile

A Pontassieve (Firenze) tredici civili, tra cui un bambino di quattro anni, vengono uccisi per rappresaglia dopo la morte di un soldato tedesco.

A Montemignaio (Arezzo) i tedeschi durante un rastrellamento radunano quattordici uomini e sotto gli occhi dei famigliari li fucilano sulla piazza del castello.

anche su trivigante.it foto di gnugne ignude

La Eizo produce macchine e schermi con funzione medicale, radiografie nello specifico.
E hanno fatto anche loro il calendario con le modelle ignude. Eccolo:

sì, sto parlando con te

Qualcuno a Udine si dev’essere divertito (e io con lui):

Questo, tra l’altro, mi fa venire in mente una vecchia idea: impadronirsi di forza dei pannelli autostradali a messaggio variabile e invece degli inutili “Non metterti alla guida se hai mangiato lo zampone” e “Ti sei allacciato la cintura delle braghe?” suscitare zizzania nel mondo della mobilità. Per esempio, una lunga coda sulla A4, tutti fermi, e a un certo punto sui pannelli appare la scritta: “Sei felice?”. Che bellezza, migliaia di persone che escono dalle automobili e se ne vanno a piedi per i campi, verso futuri eccitanti e pieni di sorprese, e fanculo il resto.
Oppure, che so, procedere per bizzarrie: “Tra due km eruzione vulcanica”; “Hai chiuso il gas?”; “Sarai mica così stronzo da aver votato Berlusconi, vero?”; “7×8?”. Oppure, oppure, i miei preferiti che uno rimane con il punto di domanda sulla testa: “Vesti un palo che bel t’appare, “I padri han mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”, “Non c’è muschio sul sasso che rotola” e soprattutto “Va con chi è meglio di te e pagagli le spese”.  Dio, starei ore al ciglio dell’autostrada…

vaccini, professoroni, multinazionali: qualche nome

Prima tre nomi, ben chiari:

I tre professori furono, tra gli altri, i redattori delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) per la prevenzione e la diffusione dei vaccini contro la cosiddetta influenza suina (swine flu), tra il 2001 e il 2004. Il rapporto, dettagliato e a tratti catastrofico, caldeggiava l’acquisto da parte dei governi di corpose scorte di antivirali per fronteggiare la pandemia, che si sarebbe di certo rivelata devastante: in Inghilterra, per fare un esempio, i tre prevedevano almeno sessantacinquemila morti e il governo inglese acquistò medicinali per circa un miliardo di sterline, in previsione.

Sappiamo come andò, come per Antrace, Sars, Aviaria, Ebola etc. Il punto è che ora, bella scoperta dell’acqua calda, sono saltati fuori i contratti dei tre con Roche e GlaxoSmithKline (GSK) proprio tra 2001 e 2004 e il bello è che almeno uno di loro (Monto) aveva dichiarato pubblicamente il proprio rapporto di lavoro. Non che lo avesse esattamente sbandierato ai quattro venti, ma non ne aveva fatto mistero a chi glielo chiedesse. Naturalmente ciò non aveva pregiudicato il loro ruolo di consulenti dell’OMS e quando, come accade sempre quando si lavora per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si erano visti recapitare una dichiarazione di assenza di conflitto di interessi, nessuno dei tre avvertì un qualche motivo per non firmare. E fu così che i giornali diffusero la pandemia e i governi di mezzo mondo – non sono stupidi, sia chiaro, è evidente che la partita di giro arriva fin lì – fecero scorte copiose, ridendo della Polonia che, invece, rifiutò l’affarone.
Facendo anche finta di ignorare i danni non materiali di questo genere di faccende, è piuttosto evidente che vicende di questo genere si tramutano in uno sperpero senza fine di soldi pubblici dei contribuenti, senza alcuno scopo se non quello di arricchire tutti gli intermediari. I destinatari, invece, no: candidati a morte certa, noi, abbiamo pagato i vaccini una prima volta con le casse dello Stato e, alcuni improvvidi, pure una seconda in farmacia. Cornuti e mazziati. Il governo francese, notizia del novembre scorso, accortosi del fastidioso accumulo di vaccini anti-A H1N1 inutilizzati ne ha rifilato una parte ai paesi africani, inserendo la fornitura in contratti di aiuto allo sviluppo. E per venire a noi, basterà ricordare che sui contratti con le aziende per l’acquisto dei vaccini il governo italiano mise il segreto di Stato, per cui a oggi nessuno sa con precisione quante dosi siano state acquistate e a quale prezzo.

E’ di dieci giorni fa un rapporto di Paul Flynn per il Consiglio Europeo che mette in luce alcuni aspetti interessanti: “waste of huge sums of public money, provocation of unjustified fear amongst Europeans, creation of health risks through vaccines and medications which might not have been sufficiently tested before being authorised in fast-track procedures and distortion of priorities of public health services all over Europe” (qui il memorandum completo, qui la documentazione in italiano). E il soggetto di tutto questo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, da cui discende tutta la filiera. Criminali. E pure stronzi.

in zimbabwe hanno qualche problema

E di sghimbescio, il miglior doppio strafalcione mai sentito: in Tarzania gli animali vivono allo stato ebraico.

15 giugno 1944: il calendario della memoria civile

A Bevagna (Perugia) i tedeschi uccidono il parroco perché sta per attraversare una zona interdetta ai civili.

Rosario Bentivegna

Ieri sera, festa dell’ANPI, il privilegio di ascoltare i racconti del comandante Paolo, Rosario Bentivegna. Perché non di aneddoti si tratta ma di ciò che siamo e ciò che abbiamo ora. E si tratta di verità, storica e giuridica, che ancora oggi qualche vigliacco osa negare.
Un eroe, instancabile allora come oggi, visto che a ottantotto anni gira l’Italia per raccontare ciò che ancora non è condiviso e pacifico, come ho già scritto qui. Incredibile, pensare alla storia, alla libertà, alla Resistenza, sentirla raccontare e associarla a una persona viva, presente, coerente.
E’ stato un onore per me e desidero condividere qui i racconti di ieri sera.