se cerchi, non trovi e finisci da me (settimana 42/10)

Un’altra puntata della faconda rubrica sulle ricerche improbabili, ossia: le chiavi di ricerca migliori che qualche incauto ha digitato nei motori di ricerca e per le quali è finito su trivigante. Grazie, cercatori di cose.

in estrema sintesi:
la legge dei motori di ricerca prescrive che più sono le parole immesse nella ricerca e più è probabile trovare ciò che si cerca. Va da sé che meno si cerca meno si trova. I campioni di categoria, questa settimana, sono “1h“, “0h” e l’imprendibile “f“. Che hanno la secchezza della tastiera.

non riesco a diventar barzotto:
con il tempo, questa sta diventando una categoria fissa: cialis, viagra, insomma tutto ciò che serve agli organi erettili che fanno di un uomo un vero uomo. Si va dunque da chi ha cercato “a milano chi vende il cialis“, facendo come al solito l’inutile domanda al motore di ricerca, a chi cerca invece uno spaccio aziendale, “nome dellindustria che produce il cialis per le farmacie” (sic!): buona fortuna, cari.

porno:
la categoria principe delle ricerche, in senso piuttosto generale: l’accoppiata “piciu porno” promette faville; invece un signore non dovrebbe fare giochi erotici con i dvd o, peggio, le videocassette, cercando “video porno non entra“; in campo letterario, forse, la ricerca “paal porno d“, bella tronca; un giovane dallo slang spigliato, invece, desidererebbe sapere di più sui “gamez di culo“; la pruderie, invece, talvolta, sconfina nella cronaca nera e nel grottesco sgrammaticato, come nel caso di chi ha cercato “cronaca incesto faminiliare a narzole“. Narzole è vicino a Cuneo, per chi se lo fosse chiesto. Il vincitore, comunque, resta colui che cerca ciò che ha già: “culona che balla sul mio desctop“.

avril lavigne:
lateralmente al porno, una categoria che riscuote discreto successo: qualcuno vuole sapere proprio tutto su “il buco del culo di avril lavigne” e qualcun altro, non da meno ma più sofisticato, vorrebbe informazioni su “avril lavigne baffetti“. Ignote le motivazioni.

date:
Domani avvenne” era una bellissima e oltremodo utile rubrica dell'”Almanacco del giorno dopo” RAI, che raccontava gli accadimenti del giorno, oltre alla doverosa agiografia. Perduta quella, tocca cercare in internet: l’assurdo cronologico di “30 settembre 1944 news“, il misterioso “21 settembre 1943… va in scena“, l’inquietante “pontevico 24 settembre 2010 e la droga“, molto localizzato nel tempo e nello spazio, lo spaesato “calendario 21 settembre“, porello, e il desiderevole di conoscenza “la calabria nel 1943“, compagno di “himmler a bergamo 1944“. Allo sbando.

avrei una curiosità:
checché se ne dica, la gente vuole sapere. Il che è un bene, finché non si indaga su cosa voglia in realtà sapere. Ed ecco una bella teoria di saperi non ancora trovati: so esattamente cosa voglio (“giocatore calcio rumeno carro armato ceausescu foto“); quante erano che non ricordo? (“gatto a due code“); vorrei mangiare bene (“osteria dello schifoso“); non so scegliere il colore dell’auto (“rosso sfrontato fiat arzillo“); prima di provare, vorrei sapere bene (“necrofilia casi accertati“); non dentro ma sopra (“puttane sull autogrill“); ci piacciono gli opossum degli ottentotti (“opossum tedesco” e “libro degli ottentotti“); come mi devo vestire? (“vestito fascista“); aere perennius (“aere abbandonati“); fornisco descrizione dettagliata (“enel cane nero lanciafiamme“); sono molto confuso (“vdrift per mac merda“); vado a scuola ma sono figo (“gelmini winston smith“); non ho molto tempo (“la chimica spiegata brevemente“); vorrei sapere cosa dire quando mi capiterà (“aneddoti per quando si è ubriachi“).
Ma l’eroe assoluto, preciso e diretto, è: “la formalita e disciplina nella flotta stellare di star trek“. Uscirà saggio a breve.

incompresi:
i migliori, talmente al di fuori dalle regole da risultare solitari eroi incompresi nelle lande della ricerca. Quarto classificato l’uomo della zeta: “because change happenz traduzione“. Terzo classificato ma meritevole di secondo, il clamoroso cinefilo di “film laos calmo“. E qui è un pezzo che me la rido. Secondo, l’uomo che ha sentito dire qualcosa ma non è sicuro di avere afferrato: “film dove cera un muro parlante“. Ed è ancora lì a chiedersi che cosa significhi un muro parlante. Primo assoluto, perché sintetico e geniale, l’uomo che ha rischiato una volta di morire in Inghilterra: “anglofogo“. Giù i cappelli, signori, in presenza del genio (vedere finneghismi).

20 ottobre 1943: il calendario della memoria civile

A Roccaraso (L’Aquila) in località Pietransieri, in rappresaglia all’uccisione di due soldati tedeschi, vengono fucilati centoventotto civili nel corso di dieci giorni, tra cui cinquanta donne e trentuno bambini minori di quattordici anni.

improvvisamente in testa alla mia hitparéid

Mr. E., di cui mi sfregio di essere amico, ha fatto un disco.
Oh, un disco vero, cioè che lo puoi tenere in mano mentre lo ascolti, un disco vero che va nei negozi e in tutti i lettori cd compatibili con i cd, un disco vero come i Jefferson Airplane o i Rotten Christ, insomma: sono molto fiero di lui e sono molto fiero di me che sono amico di lui.
Fate anche voi di lui un uomo di vostra fiducia, se lo credete, cliccando sulla copertina. Io credolo.

l’africa vera

Neppure tutti insieme battiamo l’Africa:

Ma a noi non hanno messo la Sardegna, se no ciao Africa.

Antigua, la costa smeralda due

Per chi se lo fosse perso e non avesse un conto alla Arner:

17 ottobre 1944: il calendario della memoria civile

A Massa Lombarda (Ravenna) cinque giovani, di cui quattro fratelli, uccisi dai tedeschi nel corso di un rastrellamento notturno. Un uomo novantenne inveisce contro i tedeschi, per questo viene colpito con un forcone e gettato vivo in un pagliaio in fiamme.

14 ottobre 1944: il calendario della memoria civile

A Traverselle (Torino) due civili fucilati e cinquantaquattro case bruciate da reparti della Wehrmacht misti a mercenari russi.

14 ottobre 1943: il calendario della memoria civile

A Roccaraso (L’Aquila) diciassette civili uccisi in quattro giorni per la mancata collaborazione della popolazione alla costruzione di appostamenti difensivi.

subminus habens al potere: Angelo Di Paolo

Il signore è assessore regionale ai lavori pubblici della Regione Abruzzo, democristo in quota PDL, e ha evidentemente un problema, oltre ai suoi propri – numerosi – di comportamento e di buon senso minimo: le puttane.
Ce l’ha con le puttane, circa seicento, che stanno lungo la strada Bonifica del Tronto, che dalla costa adriatica costeggia il fiume Tronto per una decina di chilometri. Prima ha mandato i vigili, poi ha messo le telecamere, poi ha emesso ordinanze ma nulla da fare: i suoi compaesani continuano a preferire la compagnia delle prostitute alla sua.
Nonostante le sue deleghe (Servizio idrico integrato, Gestione integrata dei bacini idrografici, Difesa del suolo, Acque e demanio idrico; Genio civile regionale; Opere idriche, gestione dei fiumi, dighe e unificazione procedimenti sulle acque; Edilizia residenziale; Normativa, contenzioso, contratti; Ciclo idrico integrato e reti tecnologiche; Infrastrutture e servizi; Interventi opere pubbliche di interesse locale; Opere marittime e qualità delle acque marine; Idrografico e Mareografico) non comprendano il meretricio (forse “Difesa del suolo”?), il bellimbusto ritardato ne ha fatto una crociata, e iddio – il suo dio! – ci scampi. Cos’ha pensato, il genio?
Ha pensato, chissà lo sforzo, di abbattere tutta la vegetazione attorno al fiume, risolvendo così la questione alla – letteralmente – radice. Ventotto ettari di verde pubblico, dello scempio ne parla persino il Guardian. Ma perché, dico io, vista la gravità del problema mignotte, non sparare a vista? O tagliare i testicoli a tutti gli abruzzesi? O minare il terreno lungo la strada?
Letteralmente puttanate, ovvio che basterebbe una cosa sola: restituire il nefasto assessore, più nocivo di mille e mille schiere di puttanieri (i quali preferiscono – è chiaro – le bagasce all’assessore), alla sua modesta nonché adatta professione di leccatore di buste, liberandoci così in un colpo solo di un fastidio fatto uomo e delle conseguenze dei suoi atti stronzi.

popolazione della terra, veniamo in pace

I cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2010 sono 4.235.059 pari al 7,0% del totale dei residenti.
Nel corso dell’anno 2009 il numero di stranieri è aumentato di 343.764 unità (+8,8%), un incremento ancora molto elevato, sebbene inferiore a quello dei due anni precedenti (494 mila nel 2007 e 459 mila nel 2008, rispettivamente +16,8% e +13,4%), principalmente per effetto della diminuzione degli ingressi dalla Romania.

Sono usciti i dati Istat ufficiali 2010 sull’immigrazione in Italia, qui il report completo e qui grafici e tabelle. Al di là del fatto che io, di mio, più ci si mescola e più son contento (fanculo a tutti i leghisti, incordialmente), consiglio una lettura per sapere esattamente di cosa si stia parlando e, magari, non sparare cazzate seduti nel salottino buono prendendo il the.