29 ottobre 1943: il calendario della memoria civile

A Bieda (Viterbo) quattordici contadini fucilati dai tedeschi perché sospettati di collaborare con i partigiani della “Buratti”.

solo un pugno?

“Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi contro l’Italia multietnica sono preoccupanti e gravi. Rischiano di spostare la Cdl su un terreno rischioso e sdrucciolevole e dimenticano – ad esempio – che anche all’apertura sull’immigrazione Paesi come gli Stati Uniti devono una parte importante della loro grandezza” (Daniele Capezzone, 2006).

“Da qualunque punto di vista si consideri la delicata questione dell’immigrazione, c’è un aspetto che non può essere messo tra parentesi: l’Italia non può e non deve adottare una linea di cedimento rispetto al fenomeno della clandestinità, a meno di volersi trasformare in una sorta di ventre molle dell’Europa” (Daniele Capezzone, 2009).

Dovevate dargliene di più.

la cosa che mi piace di più di Dalì

a quando la conclusione di Bertolaso?

Segnalo che sul sito governoberlusconi.it è ancora disponibile dal 2009 la bella cartolina qui sotto riprodotta, da inviare con letizia a parenti e amici con il comodo modulino:

Il trafficone vigliacco lurido pieno di malafede a sinistra ha dichiarato l’altro ieri:nessuno ha mai affermato che il problema dei rifiuti in Campania era stato risolto definitivamente”. Il 24 luglio 2010 lo stesso ha dichiarato conclusa anche l’emergenza in Abruzzo. A tale data, risultavano ancora circa trentamila abruzzesi sfollati negli alberghi.
Bertolaso stronzo. Nota ufficiale di trivigante.it: “Nessuno ha mai dato dello stronzo a Bertolaso”. Stronzo. Ops.
(eccheppalle doversi occupare di questi, è come avere perennemente la sabbia nel culo).

l’ora dell’aneddoto: il solfeggio

Per la gioia degli amanti del forsenontuttisannoche, oggi si parla di Guido d’Arezzo, Paolo Diacono, del nome delle le note musicali e, marginalmente, della testa di San Giovanni Battista. Succulento.

Guido Monaco, altresì noto come Guido d’Arezzo, fu monaco benedettino e insegnante di musica nell’abbazia di Pomposa, luogo notevolissimo, e nella cattedrale di Arezzo ed è unanimemente ricordato come colui che innovò radicalmente la notazione musicale, portandola grossomodo a ciò che è oggi.
Il maestro Guido ebbe non poche difficoltà a far imparare i canti gregoriani a quegli zucconi dei monachelli, che tendevano a dimenticare le poche istruzioni musicali ricevute, e fu così che, stremato, adottò un sistema nuovo di notazione e di insegnamento: in sintesi, la solmisazione e il tetragramma.
In pratica, raccolse l’incipit del noto inno a San Giovanni Battista di Paolo Diacono, noto ai monachelli, e ne cavò le note come le conosciamo oggi:

Ut queant laxis
Resonare fibris
Mira gestorum
Famuli tuorum
Solve polluti
Labii reatum
Sancte Iohannes

E vualà: i monachelli se le ricordavano. L’Ut, ancora oggi in uso in francese, per esempio, venne poi sostituito nel Seicento dal Do, su proposta di Giovanni Battista Doni (un altro G.B.), il quale sosteneva che la scelta fosse in splendidissimo onore del Dominus ma i maligni, sempre presenti, non mancano di far tuttora notare il cognome del Doni. Furbetto.
Da tutto ciò, per derivazione all’indietro, deriva il fatto che San Giovanni Battista è il patrono dei cantori, pur nulla sapendone lui. Più corretto, invece, il fatto che sia il patrono degli albergatori, in ricordo del banchetto di Erode che gli costò la testa, di sarti, pellicciai, conciatori di pelli grazie al suo vestito di cammello cucitosi da sé, e dei cardatori di lana per l’agnus dei che rappresentava. Ovvissimo, infine, che sia il patrono di tutte le anime decollate, vista la fine che ha fatto. Per chi volesse farci scappare la gita agiografica, la sua testa è conservata a Roma, qui.

98 sterline per il regalo della cresima

A regalo idiota, risposta idiota. Indimenticabile quando al premier nonché ex-re di Bulgaria regalò un orologio di Bulgari: chissà come si era divertito a pensarla.

25 ottobre 1944: il calendario della memoria civile

A Ponte sul Serio (Ravenna) sette giovani arrestati a Lugo vengono fucilati e i loro corpi gettati nel fiume.

25 ottobre 1943: il calendario della memoria civile

A Guadagnolo (Roma) il parroco viene fucilato con l’accusa di aver fatto segnalazioni agli angloamericani.

A San Paolo dei Cavalieri (Roma) un civile viene fucilato per motivi non noti.

24 ottobre 1944: il calendario della memoria civile

A Pieve di Soligo (Treviso) una bambina di un anno viene uccisa dai tedeschi, senza ragione.

23 ottobre 1943: il calendario della memoria civile

A Pietralata (Roma) per punire la popolazione che ha saccheggiato una caserma, i paracadutisti della Wehrmacht fucilano dieci giovani ostaggi.