I più bravi si pigliano il premio. Ed è anche meno faticoso che entrare nelle case ad aprire cassetti pericolanti (via carabanda).
Mese: Aprile 2009
la lettera aperta di Marco Formigoni
Alcuni giorni fa se ne è andato Marco Formigoni, per molti di noi una voce costante negli anni e, in ogni caso, uno di noi, cui voler bene sempre.
Marco aveva adottato un bambino, poi ragazzo, brasiliano, qualche anno fa. Per lui, suo figlio, quando a Milano per una scatola di biscotti uccisero Abdul William Guibre, Abba, giovane italiano di colore, Marco scrisse una lettera aperta al sindaco di Milano.
Ecco la lettera, cui nessuno mai rispose:
Gentile signor Sindaco,
sono un papà preoccupato. Mio figlio ha 10 anni da pochi giorni. Sono preoccupato come tanti padri per quello che potrebbe succedergli quando tra qualche anno uscirà la sera; l’alcool, la droga, l’auto. Quando torni? Stai attento, non fare stupidaggini. Ti fidi, è tuo figlio…Non puoi mica rinchiuderlo perché hai paura. Ma se diventare grandi non è facile, vederli crescere fa anche un po’ paura.
Ma oggi sono preoccupato perché il mio ragazzo ha la pelle scura.
Guardo le foto di Abdul Guiebre sui giornali e gli occhi si spostano su quelle di mio figlio, qui sulla mia scrivania. Come sarà tra 5 o 6 anni? Ma soprattutto cosa avranno già sentito le sue orecchie? Comincia a succedere già oggi. Quest’estate in spiaggia, mentre lui giocava con altri bambini, un signore scocciato gli ha detto negro di merda. Ha fatto finta di non sentirlo; ma solo finta, perché poi me ne ha parlato e mi ha detto che ha pensato che quel signore fosse uno stupido ignorante. La cosa che mi ha fatto più male è che ho capito che si sta abituando alla stupidità, all’ignoranza. La prima volta che era successo che qualcuno lo apostrofasse con riferimenti al suo colore era stato un bambino: “Sei marrone come la cacca”. Erano stati pianti e lacrime. Qualche anno prima un tale l’aveva chiamato Bin Laden, ma per lui appena arrivato dal Brasile era una delle tante cose nuove e incomprensibili che gli stavano capitando per la prima volta, come la neve, gli spaghetti e o mia bela madunina.
Stasera tornerò a casa e gli racconterò di Abdul, leggeremo insieme il giornale e cercherò di spiegargli che cosa è successo. Ma non sono tanto sicuro di riuscirci. Perché dovrei dirgli che oggi ci sono persone che hanno paura di quelli con la pelle scura come la sua. Ma la colpa, amore mio, non è del colore della pelle, piuttosto di quello che quelle persone hanno nella testa e nel cuore. E a quelle persone bisogna spiegare che il colore della pelle non c’entra. Ma non basta che glielo spieghiamo noi, il compito è soprattutto di chi ci governa. E a quel punto mi chiederà perché non lo hanno ancora fatto. Se lo avessero fatto, forse quel ragazzo sarebbe ancora vivo.
Sindaco Moratti, le giro questa domanda di mio figlio. Perché non lo avete fatto?
Marco Formigoni
“la peggiore tragedia del millennio”.
L’ha detto Bertolaso, volendo dire – immagino – del terzo millennio appena iniziato. Anche circostanziata, la frase è una stronzata, poiché presuppone che i morti di altri paesi siano in sostanza bestioline schiacciate dai sassi. Ed è in malafede.
Lo spiega molto bene Sanfello in questo post.
L’Aquila 6 aprile ore 3.32
A ora, la Protezione civile dichiara che la rete di soccorso sta funzionando e invita a non muoversi autonomamente. Piuttosto, per chi volesse mettersi a disposizione o – abitando in prossimità delle zone terremotate – può ospitare qualcuno, si metta in contatto con la sede della Protezione Civile della propria città.
Chi desiderasse, invece, contribuire al sostegno materiale, può utilizzare uno dei conti correnti aperti per questo scopo, a seconda:
– Croce Rossa Italiana: Iban: IT66 C010 0503 3820 0000 0218020.
Causale “pro terremoto Abruzzo”;
– Rifondazione Comunista di Pescara: Iban: IT32 J031 2703 201C C034 0001497. Qui.
Causale: “Rifondazione per l’Abruzzo”;
– Legambiente: Iban: IT79 IO50 1803 2000 0000 0511440.
Causale “Emergenza terremoto Abruzzo”.
la crisi politica magiara
Prosegue la crisi di governo in Ungheria, a seguito delle dimissioni del primo ministro Ferenc Gyurcsany. Gyurcsany, premier dal 2006, si è dimesso il 21 marzo scorso a seguito dello scandalo sollevato dalle rivelazioni di trivigante.it riguardo la pasticceria Gerbeaud: infatti, detta pasticceria non offre affatto quaranta tipi di torta, come invece sostiene la vulgata popolare per attirare i golosi d’Europa.
Qui il reportage. A destra, una fotografia di Gyurcsany in un momento di svago.
Gordon Bajnai, il possibile successore al governo, ha presentato ieri al Partito socialista (Mszp) e all’Alleanza dei liberi democratici (Szdsz) il proprio programma. Che non comprende il progetto di aggiungere almeno trenta torte al banco della pasticceria Gerbeaud.
Faremo cadere anche questo.
Due scienziatoni o, meglio, due istitutoni geofisici, russo e bielorusso, si sono armati di goniometro, compasso, cartellina gigante di plastica e squadra a trenta e quarantacinque gradi, e dieci mesi fa hanno stabilito con certezza il centro geografico dell’Europa. Un momento di suspance.
Il centro geografico dell’Europa sta alla longitudine di 55’30 e alla latitudine di 28’48 che, tramutati in parametri umani, significano qui. Ovvero a Polotsk (o Polatsk), in Bielorussia. Bisognerebbe anche intendersi, invero, su quali siano i confini a est, perché a me, misero profano, pare sia un po’ tutto spostato a destra, direi, ma taccio di fronte agli istituti geofisici, russo e bielorusso.
Erano 60.710 nel 2006, prima che un indulto rendesse evidente che le carceri stavano scoppiando e che non fosse disponibile alcun tipo di idea su come arginare la faccenda, e ora – a indulto avvenuto – i carcerati sono 61.003 (27 marzo, ultimo rilevamento). Ed è record: nella storia repubblicana mai così tanti ospiti nelle nostre carceri, accoglienti come certi sottopassi abbandonati. Quindi, indulto compreso, 25.000 nuovi detenuti negli ultimi trenta mesi: a Genova la densità è di sette persone in dodici metri quadri, a Bolzano dieci persone nella stessa metratura (e senza riscaldamento), a Bari cinque in nove metri quadrati, in Campania i carcerati in sovrannumero sono duemila, di cui 1.200 soltanto a Poggioreale (ovvero il cento per cento in più della capienza), in Basilicata hanno chiesto alla direzione penitenziaria di non inviare più nessuno. In sintesi, 17.826 persone sono recluse in carceri che, al massimo, ne conterrebbero 17.826 in meno. Il che significa che, al ritmo attuale, ai primi di giugno il sistema carcerario collasserà, perché i numeri faranno scoppiare i muri. E, stranamente, l’Emilia Romagna capeggia la speciale classifica dei sovrannumeri, con il 187% di detenuti in più rispetto alla capienza.
61.003 su sessanta milioni, è proprio il caso di dire che uno su mille ce la fa (e senza nulla dire sulla composizione della popolazione carceraria, perché qualche sospetto viene).
dilemma sulla fine della settimana
Uhm, che dire?, difficile scegliere tra proposte sì allettanti: meglio andare a prendere il sole con i compagni di ogni parte lottando per i propri diritti sabato, oppure scendere nelle fogne di una città governata da stupidi per rullare di cartoni una quantità indegna di fascisti caccolosi, domenica? Si potrebbero fare entrambi, vero, è che in quest’ordine a uno, poi, gli resta il nervoso addosso…
gente che la faccia e il culo
Lui è:
Calogero Bongiovanni
Data di Nascita: 28/04/1958 – luogo: Mazzarino (CL)
Data Elezione: 13/06/2004 (nomina: 01/07/2004)
Partito: Alleanza Nazionale
Titolo di Studio: Licenza di Scuola Media Superiore
fa il consigliere comunale a Cinisello Balsamo e si candida alle europee.
Ultimamente gli si è modificata la faccia.
Oggi Obama a Londra per il G20. A margine ma non troppo, visto che gli inglesi si abbeverano tuttora ai riti della formalità ufficiale, è ancora aperto il caso dei doni di Stato tra Gran Bretagna e Stati Uniti: infatti, all’insediamento di Obama Gordon Brown si presentò tutto galante con un calamaio inciso nel legno di una nave schiavista di metà Settecento, il che – immagino – stesse a richiamare anche le origini del padrone di casa. Cafoone.
Poco elegante, magari pacchiano, mi immagino l’oggetto come semplicemente orrendo, ma il casus belli non è il calamaio. Motivo del contendere è il regalo di Obama all’impettito Brown: un bel cofanetto di dieci dvd con i capolavori del cinema hollywoodiano.
Apriti cielo, ih ih.