gli emeriti

Così scriveva Franco Mauri su Libero il 3 febbraio 2002: “Povera Europa, questa basata sull’euro, una moneta a sua volta fondata da pensatori e filosofi del calibro di Padoa-Schioppa, Prodi e Ciampi. Non, c’è in essa il luccicare dell’utopia e neanche del sogno, ma solo meschina fantasticheria. É in fondo miseria. Pensiamo a un fatto: i tre appena citati hanno adoperato la moneta per guadagnare augusti scranni. La lira ha ben altra storia, così come il marco, e per questo ideale ci morirono persino gente come Cavour e Mazzini. Attenti dunque all’euro. (…) Considero “sterco” la fantasticheria, una forma miserrima di utopia, di sogno, di illusione: l’impotenza travestita da realtà, alimentata dall’errore o dall’inganno, o da entrambi. È per questo che in questi giorni ho paura dell’orgia che impazza in Europa, fra il burlesco della pubblicità e la parodia della scienza da appendice: l’orgia dell’euro!”.
Fossero solo le volgarità di un giornalista di Libero, la cosa non sarebbe comunque passabile ma comprensibile sì. Invece no, perché né Franco Mauri, pubblicista su Libero, né il suo omologo progressista Mauro Franchi, pubblicista su Il Riformista, esistono. Volgarità di furbacchione.

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