Onorina Brambilla Pesce

Nori, come la chiamano tutti, o “Sandra”, il suo nome da staffetta partigiana, se n’è andata ieri mattina. Il 25 aprile di due anni fa la sentii raccontare un pezzetto della sua storia, della deportazione, delle torture, della guerra e del comandante Visone. Lo ripropongo oggi, per ricordarla e salutarla:

Fino all’ultimo in prima persona, senza tregua. Mi mancherai.

la Cina incotra la Spagnia e s|a fa forza4

Batman si fonde con Superman e diventa Sbatman e s|a tocca livelli sublimi sull’espansione cinese e sul futuro prossimo: qui.

Mourir Auprès de Toi

Il nuovo cortometraggio di Spike Jonze, strepitosissimo (guai a perdersi i titoli di coda):

It’s not so bad.
Da qui: Spike Jonze: Mourir Auprès de Toi on Nowness.com.

munuocchin’ uorldbag men: chiaravalle

Proseguono le imprese dell’uomo che tenta di fare moonwalking nel mondo sempre con la stessa borsa (munuocchin’ uorldbag men) e su superfici diverse: introdottosi furtivo là dove la preghiera regna sovrana (C. della Colomba, non l’altra) non ha potuto fare a meno di danzare, poiché danzare è pregare tre volte.

Che qualcuno abbia pietà di noi. Ma non di lui, che deve ricevere solo gioia e compartecipazione, oltre che – naturalmente – danze. Grazie, ancora una volta, m.u.m. Uilaviu. E notare la campanella finale che scandisce le fasi della giornata, ossia la fine del periodo della danza quotidiana.

il caro leader guarda cose

Ci sono giorni in cui le cose non si piegano al mio volere.
La visione occidentale mi dice di perseverare, ossia il mio volere è superiore all’andamento delle cose e quindi bisogna averne ragione, la concezione orientale mi dice, invece, di attendere il momento propizio, evitando di forzare la mano. Difficile soluzione, la seconda proposta andrebbe meglio ma purtroppo lavoro in occidente.

C’è però una terza visione, o variante-corollario di quella orientale: la visione nordcoreana.
Essa, espressa nei gesti e nelle movenze del suo supremo fautore, suggerisce di non forzare bensì di guardare. Guardare e basta. Mi piace.
E così, in questi giorni, prendo ispirazione dal mio mentore filosofico, Kim Jong-il, il quale è l’incarnazione di questo tipo di approccio alla vita. Guardo. O, meglio, cerco di imparare a guardare come solo lui fa.
Per esempio, vorrei essere capace di guardare un’etichettatrice di dvd come fa lui, qui a destra. O del cibo, del cotone, della salsa di soia, dei missili o dei cetrioloni, magari un pilastro, bottiglie, miniere, gallerie, insomma fare come fa lui.
Perché lui non è solo il caro leader (possiede addirittura ventimila videocassette, il che ne fa il più grande condottiero di tutti), è la guida spirituale che chiunque abbia un minimo di sale in zucca dovrebbe seguire.

Tornando a me, quando mi trovo in difficoltà mi fermo, respiro, riporto alla mente la lezione del maestro e guardo, guardo, guardo. E tutto va subito meglio.
Poiché tutti dovrebbero fare riferimento alla Kim-guida, vi invito a studiare attentamente le posture e la maestria del leader-che-guarda-cose nella galleria ufficiale di immagini, qui.
Va da sé, non posso che stare a, appunto, guardare. Estasiato.

si sta decisamente lavorando troppo

Tra poco si arriverà al ripieno di cioccolato bianco:

Bravobravissimo, continua a pigliare la mobilia da poco all’ikea, ché ne vengon fuori sempre delle belle cose.

francis il muro parlante: avverbiunque

Scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono.
Se poi chi scrive è il Maestro dell’Avverbio (o Maestra, probabilmente), conosciuto ovunquemente in tutta l’Emilia, vien da dire che procede arbitrariamente all’invenzione, talvolta confusamente ma sempre assiduamente e consapevolmente, anche se velocemente e mai lentamente causa polizia, mai distrattamente e di certo frequentemente, sempre di sé direttamente e con tratto precisamente, e la bomboletta si scarica frequentemente, dolorosamente quindi, ma viene ricomprata felicemente e l’attività ripresa amorevolmente. Sul muro parlantemente.

E che nessuno dica: qualunquemente. Grazie, mr. J., calorosamente.

i due fatti del giorno

Il primo fatto: Transförmer – poeta svedese che poeta “Ci sono giorni d’inverno senza neve quando il mare s’imparenta / con i tratti montuosi, accucciandosi in grigie vesti di piume” – ha vinto il Nobel per la letteratura. Bravo, son contento, non sapevo si dilettasse di poesia (e nemmeno fosse svedese). Qui sotto una sua foto recente:

Secondo fatto, Steve Jobs se n’è andato. Mi spiace, in fin dei conti, qualsiasi cosa se ne pensi, era uno che aveva fantasia. Qui sotto due immagini, molto belle, per ricordare la sua scomparsa:

se cerchi, non trovi e finisci da me (settimana 40/11)

Altro giro di trampoli su: le migliori chiavi di ricerca che qualche incauto ha digitato nei motori di ricerca e per le quali è finito su trivigante. La rubrica più traligna di tutta la piazzuola.

Vorrei sapere:

  • E’ un po’ di giorni che sento un odore strano in auto: “arbre magique red pepper cosa contengono“.
  • Come tre stili diversi?: “colonne dorico ionico corinzio foto“.
  • Vorrei sapere tutte le cose ma ho poco tempo: “aristotele problemi“.
  • Dai, su, vi ascolto: “considerazioni sugli stati uniti“.
  • Bnngnnhffrtl… culo: “cicci guzel cocuk porrno“.
  • Mi hanno detto che, è vero?: “il tirannosauro balla tutto l’anno“.
  • Come diavolo posso risolvere il mio problema?: “caffè non mi fa dormire“.
  • Cheppalle specificare: “emigrazione grafico torta“.
  • Devo andare a teatro ma non so bene come acconciarmi: “gioielli di palline dorica“.
  • Qualcuno lo conosce?: “il genio della cacca“.
  • In caso il motore di ricerca non capisca: “Immagini di indicazioni di vie ad esempio via dell’ amore“.
  • Mio cugino ha un problema (e cerco io in internet perché sono bravo e so come si fa): “infasil+diverticolite“.
  • Prima di andare a Torino vorrei documentarmi: “le mummie brutte“.
  • A casa non me lo fanno fare: “luoghi dove scorreggiare“.
  • Mia mamma vuole che visiti un museo a mia scelta: “museo fantasma brunetta“.
  • Son fascista e amo l’arte italiana: “PIETO MONDRIANO“.
  • Ho uno strano sapore in bocca: “pringles scarti di giornale“.
  • Com’è che si chiamavano le salviettine?: “pulicul“.
  • Ho sentito del superduello mortale: “satana vs le campane“.
  • Sono davvero confuso al riguardo: “lingua garabalda“.
  • Non riesco a ricordare cosa ci sia a Bruxelles: “impero europeo“.
  • Vorrei sapere ma, mi raccomando, con cautela: “malattie brutte“.
  • Ho subito uno sgarbo e non riesco a capire: “significato di quando ti rubano i tergicristallo“.
  • Buono il Braulio: “statuetta di un astronauta ritrovata a nord di israele“.
  • Vorrei fare una bella sorpresa per il compleanno di mio padre: “torta vagina“.
  • Ho preso un traghetto e sono molto molto scontento: “tttline schifo“.
  • Sono un professore di latino e non trovo mai cose che mi piacciano: “video porno catone“.
  • Non riesco ad aprire la porta ai miei ospiti: “videocitofono“.
  • Vorrei davvero davvero sapere: “??????????? ? ????????“.
  • Vorrei affidarmi a una società affidabile: “ho bisogno di un prestito in 2011@tiscali.it italiano“.
  • Sono di destra, ma destra-destra: “fascio fascista“.
  • Mi sa che me ne vado: “dove espatriare in questo periodo così nero“.
  • Possibile non si trovi nulla?: “cameriera sasso piatto“.
  • Mi piacerebbe ampliare il mio parco giochi: “berlusconi come omino playmobil“.
  • Cerco casa, ma non una qualunque: “CASa infestata roma vendersi“.
  • Obbedisci, Gùgol!: “Cerca 08 agosto 1944“.
  • Non trovo mai nessuno all’altezza: “cercasi nemici intelligenti“.
  • Prima di restarci vorrei sapere: “divieto a cuore con bicicletta“.
  • Mi piacerebbe una serata un po’ pepata ma come funziona ‘sto affare della malora?: “feste sexy/ posta un commento con captcha“.
  • Famolo strano ma ggiovane: “nana emo senza braccia“.

I cercatori mi rendono bella la giornata. Grazie, o cercatori, non smettete mai.

castronerie volanti

Oramai esiste un vero e proprio filone narrativo che potrei riassumere in: ‘castronerie che la gente dice a operatori di vario genere‘.
Si son visti i librai, i commessi di informatica, i commessi di vestiti, i negozianti di dischi e così via. Certo che resta la domanda se sul serio si aggirino persone così disastrate da strafalcionare in allegria, oppure – domanda lecita – se siano pochi noti che portano le proprie perle per i vari settori merceologici, ovvero portando gioia pel mondo. Oppure che, alla fine, siano un po’ inventate.

Resta la certezza che alcune perle non possono essere inventate, troppo paradossali (o cretinissime) per poter venire concepite volontariamente.
Ora è la volta di una hostess, Gloria Bolognini, che raccoglie le perle in “Passeggeri a spasseggio“. Ne riporto alcune, sebbene non siano tutte memorabili, perché almeno una o due valgono ampiamente il tempo di lettura:

Mi scusi, dove posso fare il cecchino?

Scusi, ma la pista di decollaggio è uguale a quella di atterraggio?

Scusi, dove trovo la fila 27? Un po’ più avanti sulla destra. Ma è sempre la stessa carrozza?

Ci saranno masturbazioni (perturbazioni) durante il volo?

Scusi signorina, questo aereo è mai caduto prima?

Giornali signori? Repubblica, grazie. Ma è in italiano?

Un signore con in mano un beauty case: signorina, posso portare a bordo questo barbecue?

Signora, ha liquidi nel bagaglio a mano? Sì, 200 euro, più o meno.

Buongiorno signore, il suo posto? E che minchia ne saccio!

Mi scusi signorina, sa dirmi l’ora esatta in questo punto preciso dell’oceano che stiamo sorvolando?

Scusi signorina, mi sa dire quando devo scendere?

Signorina mi sveglia quando passiamo la linea dell’Equatore? Vorrei vederla.

Scusi, posso avere le cuffie in italiano, queste sono in inglese.

Su quest’ aereo c’ è il collegamento a eternit?

Scusi, dov’ è il cinema?

Che c’ hai er caricatore del telefono mio?

Signorina, mi dia un orange juice alla pera.

L’ultima, la mia prediletta.