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trivigantismi

la base fondativa (testiorself)

Scrivere, leggere, saper far di conto e la geografia: queste erano i pilastri che un tempo facevano di un uomo un uomo e di una donna una donna. Altro che le tre “i” dei mentecatti. Perché una volta c’era la lavagna e la mappona, davanti fisica e dietro politica, e certe cose si dovevano sapere punto, niente discussioni. Bei tempi. Ora la geografia è roba obsoleta, perché la bellezza odierna è camminare per strada con in mano un navigatore nel quale i luoghi sono stati inseriti da lavoratori sottopagati in una cantina di Bombay: una garanzia.
Vogliamo fare un test apparentemente facile facile? Occhei: le capitali europee. Scaricatevi questo file (è un powerpoint, serve attrezzatura adatta), apritelo seguite le istruzioni, tirate le freccette in vista del risultato finale. Niente paura per il linguaggio teutonico, sono sicuro che ce la faremo.
Poi, se ne avete voglia, postate qui il vostro risultato. Io ci metto il mio: 3205 km di sbaglio. Alla faccia, ricomincio dalla seconda elementare. (Grazie a Siu, che spero ricominci a parlarmi, dopo la faccenda della poca gioia dell’urna). Se, poi, la cosa vi piacesse, qui c’è modo di provare la propria mente geografica, umiliazione assicurata.

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l'ora dell'aneddoto trivigantismi

la tafofobia e gli aneddoti da bar

La tafofobia, letteralmente la paura del sepolcro, fu definita come patologia alla fine dell’Ottocento, come risultato di una vasta aneddotica che descriveva casi accertati di sepoltura prematura dovuti a errata constatazione della morte.
Cagarella di essere sepolti vivi, detta aulicamente.
Naturalmente la letteratura medica sull’argomento si infiorava di racconti raccolti qua e là e di una casistica a dir poco striminzita, se non inesistente, ciò nonostante questo tipo di fobia, sostanzialmente sconosciuto prima, fece breccia nei cuori di fine Ottocento.
Gli inglesi, cui è sempre piaciuto fondare società all’uopo, costituirono la Royal Humane Society, ossia The Society for the Recovery of Persons Apparently Dead, l’anatomista danese Jacques-Bénigne Winslow prescriveva ai propri collaboratori di versare dell’urina calda nella bocca dei cadaveri per scongiurare fenomeni di morte apparente, e nel frattempo nei bar i racconti spuntavano a dozzine. Un successo intramontabile.
Edgar Allan Poe ne scrisse parecchio poiché – essendo soggetto a fenomeni di catalessia – temeva egli stesso di risvegliarsi a un certo punto all’interno di una bara: “La sepoltura apparente”, nei racconti dell’orrore, ma anche “La caduta della casa degli Usher” e “Il barile di Amontillado”, sempre suoi. E c’è chi fece fortuna producendo i cosiddetti “sarcofaghi di sicurezza”, variamente dotati di campanelli, corde o tubi per respirare, e ne vendette parecchi, senza dubbio. Oggi prescrivono i telefonini che, però, spesso non prendono.

Poiché c’è molto più Ottocento attorno a noi di quanto possiamo immaginare (e di questo bisognerebbe riparlare), i racconti di sepoltura prematura fioriscono a go-go anche oggi, ambientati in località amene sudamericane o dell’Europa dell’Est, non a caso. E’ di ieri la notizia di una signora che in Colombia si sarebbe risvegliata proprio all’ultimo, ovviamente in tre righe e senza un riferimento uno se non un ipotetico luogo. Ed è il Corriere.
Il Sundance Film Festival, acclamata fucina di novità cinematografiche, è da poco andato in visibilio per Buried, un film di novantuno minuti ambientato tutto tutto in una bara, in cui il protagonista si sveglia. Ci sarebbe anche chi ha provato quanto si riesce a respirare in una bara sigillata e ha stabilito con certezza che il massimo è un’ora d’aria. Quindi, ci sono trentuno minuti di troppo nel film, direi. Analogamente, Kill Bill volume 2 ripiglia la stessa dinamica. Naturalmente non basta, sempre di ieri è la notizia che il segretario della Fit-Cisl ligure ha richiesto – per alleviare le condizioni di lavoro degli addetti all’osservazione dei cadaveri nelle camere mortuarie dell’ospedale San Martino di Genova – che alle salme o presunte tali siano messi dei braccialetti elettronici o delle videocamere. Così non gli tocca andare a vedere ogni ora se c’è qualcuno di vivo. La morte apparente è tra noi, alla faccia della scienza scientificissima.
I racconti, poi, sono tanti. Ne basti uno per tutti: qualche anno fa in un obitorio sovietico (non russo, attenzione: sovietico) un guardiano notturno è stato condannato all’ergastolo per avere avuto atti di necrofilia su un cadavere di una giovane donna, la quale – a causa del rapporto – si è svegliata da uno stato di morte apparente e si è messa a urlare. Io dico che, però, ci vorrebbe un poco più di precisione: prima di tutto non si trattava di necrofilia, evidentemente, dato che la signora non era morta. Secondariamente, invece di ringraziare il guardiano che ha evitato fatti peggiori, lo si condanna per un reato che, di sicuro, nel codice penale non c’è. Stupro di apparente cadavere. Almeno si riconoscano gli effetti positivi dell’atto. Un anatomista danese del secolo scorso avrebbe potuto trovarla una buona pratica per individuare i vivi tra i morti, probabilmente.
Come che sia, l’Ottocento è tra di noi, ovunque. Pensateci.

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francis il muro parlante: ho fatto gli studi alti

Scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono. Forse ciò non è del tutto vero in questo caso, ma non può sfuggire l’accostamento tra la scritta e il luogo scelto per apporla, che se non altro van di pari passo e son compagni.

Gneo Pompeo (75 a.C.-45 a.C.), repubblicano conservatore, fu uno degli oppositori di Cesare durante la guerra civile, fu catturato e giustiziato poco dopo la leggendaria battaglia di Munda.

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ténnica trivigantismi

personalizza il tuo compiuta con i bei suoni/2

Dopo la prima puntatona di suoni a effetto per il compiuta, ecco altri suoni per personalizzare piacevolmente il vostro pc.
Le istruzioni sono le stesse: scaricate i suoni che preferite (tasto destro sul collegamento, salva destinazione o analogo), piazzateli da qualche parte stabile, andate su start>pannello di controllo>suoni e periferiche audio (o audio)>suoni e lì sostituite i brutti suoni con i bei suoni.
Ecco il secondo giro di suoni:

errore generico uno
errore generico due
dispositivo connesso
dispositivo disconnesso

Ma, soprattutto, un bel suono buono per ogni esigenza, bello anche solo da ascoltarsi: il bel suono.

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a carnevale si tiran palline di gesso

Oggi casco in zona “ora dell’aneddoto” o, peggio, “forse non tutti sanno che”, ma tant’è, talvolta quel che viene viene.
Essendo tra poco tempo di coriandoli, s’addica l’etimo e la storiella inedita: essendo notoriamente il coriandolo (più correttamente: coriandro) pianta delle ombrellifere utilizzata in erboristeria e in cucina più che altro per i semi – la questione è discussa, poiché alcuni fanno risalire l’etimologia al greco kòris, “cimice”, per l’odore fetido dei semi – meno nota è la fortuna della pianta in ambiti diversi.
Infatti, un tempo usava ricoprire il seme di coriandolo di zucchero, originando così il primo confetto di cui si abbia notizia, ben prima delle mandorle. Che poi, “confetto” sta letteralmente a dire preparato, composto, lavorato, al participio passato.
Lo stesso seme del coriandolo, che per sua natura è sferico e ben si adatta a esser pallina, veniva ricoperto di gesso ed era usanza tirarlo nei giorni di carnevale. Da qui l’equazione carnevale-coriandoli. Non stupisce, a questo punto, che in virtù di quanto detto l’inglese confetti (proprio così, e sempre al plurale) indichi i coriandoli quelli del carnevale, mentre il confetto è la sugared almond. Chiaro.
Ma come avvenne il passaggio dai coriandoli di coriandolo ai coriandoli di carta nel carnevale? Pare vi sia un nome, una data e un luogo: un certo Mangilli da Crescenzago, che nel 1875 sembra abbia avuto l’intuizione del dischetto di carta colorato. Bravo, Mangilli. Pare infatti che il Mangilli avesse avuto l’idea di commercializzare i dischetti di carta che gli rimanevan lì dalla coltura dei bachi da seta.
Come sempre esistono gli avversari e le storie non son mai chiare: i sostenitori di Ettore Fenderl, ingegnere, sostengono sia lui l’inventore del coriandolo cartaceo; essendo poverello e non potendosi permettere il coriandolo in versione pallina di gesso, egli si mise a ritagliare e poi tirare piccoli triangolini di carta, nella festa del 1876. Mangilli o Fenderl? Io dico Mangilli, che uno dice Crescenzago ed è subito poesia.

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reintrodurre il duello a Montecitorio?

Il 6 marzo 1898 la contessa Cellere (mazzanti-viendalmare, molto eccitata) mise a disposizione il giardino della propria villa romana affinché il conte Ferruccio Macola, fondatore del Secolo XIX e deputato conservatore, potesse aver ragione – via duello – delle offese ricevute da Felice Cavallotti, il noto radicale garibaldino.
La ragione del contendere fu una notiziola riguardante una querela ricevuta da Cavallotti, pubblicata dal conte sulla Gazzetta di Venezia: all’epiteto “mentitore” lanciato dal deputato, Macola gli mandò i padrini, che chiesero giustizia mediante duello alla sciabola, non si sa se al primo o all’ultimo sangue. L’offeso di vent’anni più giovane, il radicale al trentatreesimo duello.
Tra la contessa tutta fremente per l’avvenimento e servitori vari in guanti bianchi, il duello si concluse al terzo assalto con un fendente tirato da Macola che raggiunse Cavallotti alla bocca e alla giugulare, causandone la morte in pochi istanti. Ma il vincitore non ne ebbe soddisfazione.
Alla morte di Cavallotti, un corteo lungo tre chilometri ne accompagnò il feretro, Carducci ne tirò una filippica funebre memorabile (“Lugete, Ausoni, doctae lugete Camenae!”) arrivando ad accusare Crispi come mandante dell’omicidio e sui banchi del parlamento si fece il vuoto attorno al posto del conte Macola. Il quale, del tutto isolato, nel 1910 arrivò a tirarsi una pistolettata alla tempia proprio sui banchi di Montecitorio (o a Merate, bene non si sa).

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francis il muro parlante: nella strada e nella testa

Scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono. A Coimbra qualcuno è cosciente del fatto che il fascismo è un problema di dentro e fuori, e trofimov ha riconosciuto la sostanza.

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finanza creativa: consigli per gli investimenti

Il dipartimento Economia di trivigante.it è lieto, in inizio anno, di proporvi le migliori soluzioni di investimento per i vostri soldi.
Siete lì con il vostro milione di dollari (o multipli), seduti in salotto, e vi domandate come meglio investirli, lo so che siete lì, vi vedo pensierosi. La domanda è legittima e i rischi parecchi, vista la miriade di investimenti sballati che il mercato truffaldino propone al giorno d’oggi: avete bisogno di un consulente. Ma non uno qualsiasi, ve ne serve uno preparato e serio. Eccomi, modestamenteparlando.
Dopo tanto cosare di cervello, dopo tanto studiare e analizzare le curve di investimento e le oscillazioni della borsa di Malindi, sono giunto a una conclusione inoppugnabile: il modo migliore per investire i vostri soldi è scavare un buco e ficcarceli dentro.
Occhei, ma detta così è banale, potrebbe dirvelo un consulente della Mediolanum tirato su a nodi della cravatta giganteschi, oppure un mediatore finanziario laureatosi nel bagagliaio di una Grande Punto. Serve pianificazione: infatti cosa e dove seppellire? Vediamolo.

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icsmas duemilaenove: tanta felicitezza a ciascheduni

con l’allegria dei gattini e dell’alberone, per quelli che il natale se lo possono permettere.

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Loggia Propaganda Cube: nuovo è fico.

Completamente rinnovato, il circolo di amici P2 è diventata ora Propaganda 3 o Propaganda Cube (pronuncia: propaganda chiub): nuove tuniche con colori spaziali, niente più compassi ma goniometri trasparenti, gran cappelli con spigoli, tessere rinnovate formato mini cd-rom, affiliazione con serata in disco e presenza di Fabrizio Corona, numerazione progressiva delle tessere a partire da un-tera-al-cubo, parterre di affiliati completamente rinnovato, presenze femminili gradevoli e con meno di ventisette anni, basta con la vetusta idea dei muratori e nuova denominazione dei membri in “apprendisti esperti in comunicazione”, interferenze con lo Stato anche via internet, casella di posta elettronica gratuita.
Gli affiliati alla vecchia Propaganda 2 sono membri comunicatori di diritto anche della nuova Propaganda Cube. Posti limitati, accorrete.