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le mille vie alla politica

In America, mi dicevo, le Frattocchie non le hanno mai avute. E quindi, mi chiedevo, come si formano alla politica? Cioè, ce le hanno le scuole per prepararsi al congresso, al senato, al governo degli Stati? Secondo me no, non hanno niente di simile.
Poi ho considerato il caso di Arnold Schwarzenegger (attuale governatore della California), di Jesse Ventura (governatore del Minnesota dal 1999 al 2003) e di Sonny Landham (sconfitto di poco alle elezioni per il governatorato del Kentucky) e mi sono dovuto ricredere. Eccoli:
predators

Tutti e tre si sono formati qui. Per cui, se Frattocchie i suoi bei disastri li ha fatti e i tizi di – scusate la parola – Forza Italia non sanno nulla di nulla e a nulla servono, comunque mai lamentarsi. Mai. C’è sempre chi sta peggio.

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crederci è una scelta (la montagna del sapone)

red_wing_planning_mapIl segretario alla Difesa americana, Gates, dichiara che la soluzione della vicenda Afghanistan è molto di là da venire, ben oltre il 2011 previsto per il ritiro dall’Iraq: “impossibile fissare una data per il rientro delle truppe USA e NATO”. Anzi, la presenza contingenti occidentali nel paese è in continua crescita, come dimostra il fatto, per esempio, che il numero dei soldati italiani passerà a breve da 2.350 a 2.800, alla faccia di chi si ricorda dell’Unione Sovietica e di chi non crede alle pedine del Risiko. Ora, la mia domanda più che sincera è: perché le forze NATO e americana occupano l’Afghanistan? Io, a ben guardare, proprio non lo so. Stiamo ancora cercando Bin Laden e le centrali del terrorismo dopo otto anni? Stiamo cercando l’oppio cattivo e il fumo droghino? Abbiamo scoperto che ci piacciono moltissimo i levrieri? Quelle cazzo di grotte ci impediscono di vedere cosa fanno i terroristoni nel buio? Abbiamo fatto amicizia e ci è passata la nostalgia di casa? Oppure, oppure, chi lo sa. L’unica è provare a leggere tra le righe.

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i problemi dell’africa

Persino facile, ma mi fa ridere:
vauro_veltroni

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Franceschini contro i capibastone

pdFranceschini, appena eletto, entra a gamba tesa e annuncia l’azzeramento degli organismi dirigenti, del governo ombra, dei capibastone e di quanto resta dalle macerie della gestione precedente. Plauso di molti, perplessità di altri.
Però lo fa in fretta, di questo gli va dato merito. Ma fa cosa?
Per saperlo in una comoda tabellina, trivigante riassume per i più distratti le imponenti variazioni nell’organigramma PD:

veltroni (governo ombra e coordinamento) franceschini (dipartimenti)
Pierluigi Bersani (Economia)
Linda Lanzillotta (Pubblica Amministrazione)
Enrico Letta (Lavoro, salute e pol. soc.)
Giovanna Melandri (Comunicazione)
Marco Minniti (Interni)
Roberta Pinotti (Difesa)
Ermete Realacci (Ambiente)
Lanfranco Tenaglia (Giustizia)
Piero Fassino (Esteri)
Paolo Gentiloni (Coordinamento)
Giorgio Tonini (Coordinamento)
Goffredo Bettini (Coordinamento)
Beppe Fioroni (Coordinamento)
Vincenzo Cerami (Cultura)
Sergio Chiamparino (Riforme)
Mariangela Bastico (Regioni)
Maria Pia Garavaglia (Istruzione)
Matteo Colaninno (Sviluppo economico)
etc. etc.
Pierluigi Bersani (Economia)
Linda Lanzillotta (Pubblica Amministrazione)
Enrico Letta (Welfare)
Giovanna Melandri (Cultura)
Marco Minniti (Sicurezza)
Roberta Pinotti (Difesa)
Ermete Realacci (Ambiente)
Lanfranco Tenaglia (Giustizia)
Piero Fassino (Esteri)
Paolo Gentiloni (Comunicazione)
Giorgio Tonini (Formazione e Studi)
Goffredo Bettini (Iniziativa Politica)
Beppe Fioroni (Educazione)
Margherita Miotto (Politiche regionali)
Colomba Mongiello (Agricoltura)
Paolo Fontanelli (Enti Locali)

Tanti per cambiare. Oddio, tagliare ha tagliato, però non è che allo sfrondamento si accompagni una bella ventata di ottimismo. Anzi, e questo è un mio pallino, almeno Fassino, dopo l’enorme fallimento della missione in Birmania e il biasimo ufficiale delle Nazioni Unite, poteva rimuoverlo. O metterlo all’agricoltura, che so.

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-192: avviso ai naviganti

Dunque, io lo dico per tempo, poi ciascuno pensi a sé: tra centonovantadue giorni, ossia poco più di sei mesi, quindi diciamo in settembre suppergiù (speriamo non il 29, altrimenti siam fatti davvero), il nostro attuale presidente del consiglio batterà il record assoluto di permanenza a capo di un governo repubblicano in Italia.
Sorpresi? Beh, io un po’ sì, sarà che come tanti sono nato sotto un governo Andreotti.
Infatti, immaginavo che certi superpesi massimi del potere, del calibro di Andreotti, De Gasperi, Moro, magari Fanfani, fossero praticamente imbattibili, fossilizzati per sempre nella storia con cumuli e cumuli di incarichi presidenziali tradotti in quantità inenarrabili di giorni al comando… e invece no. Nel ristrettissimo gotha di persone che sono state capo del governo per più di duemila giorni, il quarto è Moro (2074), terzo è – surprais!Andreotti (2226), del secondo si è detto e il primo è De Gasperi con 2496 giorni seduto sullo scranno; ma, essendo attualmente una crisi di governo meno probabile dell’avvento di Elvis a cavallo di un sarcopedonte, è facile prevedere un cambio al vertice nel giro di qualche mese, come detto.
Cazzo, che delusione Andreotti, sembravi un vero duro…

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sarebbe bellissimo alle elezioni europee

eur-vote1Ogni volta che vedo a tiro le elezioni europee mi pongo la stessa domanda: perché, visto che si tratta di europee, non mi è possibile votare un partito di un qualunque altro stato dell’Unione?
Rimango sempre senza risposta nonostante io la ritenga una buona domanda. In fondo, per fare una similitudine, è come se alle politiche mi obbligassero a votare soltanto candidati veneti o, che so, abruzzesi. Perché, dico io?
Proverei un piacere sottile a votare per i verdi tedeschi, veri duri, per i socialisti spagnoli, che andavan di moda, per i progressisti olandesi con le loro energie alternative, per i comunisti finlandesi, venuti su a vera vodka. O, più probabilmente, proverei un piacere molto meno sottile a NON votare i candidati italiani, che a Bruxelles ci vanno da ras del quartierino.
Potrei spingermi anche più in là: votare rifondaroli rumeni, comunisti estoni, visionari cechi, libertari macedoni, sarebbe meraviglioso; oppure oppure, e il cuore mi batte forte al solo pensiero, mi tengo a fatica, potrei finalmente, consapevolmente, felicemente esercitare, per una volta nella vita, una sola, il voto nella sua forma più estrema: il voto bulgaro.
Sarebbe bellissimo.

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guida alla comprensione del PD

pd-darwinFedele alla mia funzione di servizio, ho addensato in questi giorni oscuri una guida alla comprensione del PD, così che le dimissioni di Veltroni di ieri, il tracollo sardo, lo sfacelo sul testamento biologico, il governo-ombra, la tramvata alle politiche, le primarie, le correnti e le fondazioni, i bersaniani e i cattolici oltranzisti, le libertà di coscienza su ogni piccola domanda e tutto quanto il resto siano, dicevo, finalmente chiari e comprensibili. E così anche il futuro del partito. Vado molto fiero della mia guida, poiché sarebbe stato molto più semplice redigere una guida alla compilazione della sequenza del genoma umano o alla composizione chimica del minestrone di verdure tirolese. Ma tant’è, ora serve sciogliere il nodo del PD. Cominciamo, dunque.

In principio fu il Partito Liberale (PLI) che si trasformò nella Federazione dei Liberali (FdL); nello stesso tempo, il Partito Socialista (PSI) si scisse nella Federazione Laburista (FL) e nei Socialisti Democratici Italiani (SDI) mentre, parimenti, il Partito Repubblicano (PRI) si smembrò nella Sinistra Repubblicana (SR) e, poi, nel Movimento Repubblicani Europei (MRE). Contestualmente, la Democrazia Cristiana (DC) implose in Unione Democratici Cristiani (UDC), Partito Popolare Italiano (PPI) e Cristiano Sociali (CS), mentre il Partito Comunista (PCI), per propria scelta, si frammentava in Partito Democratico della Sinistra (PDS) e Rifondazione Comunista (RC). Quest’ultima, nel volger di un mattino, si spaccò ulteriormente, dando origine ai Comunisti Unitari (CU). Al contempo, potemmo assistere alla creazione dal nulla di nuove formazioni per germinazione spontanea, come Rinnovamento Italiano (RI) e I Democratici (ID), in area post-democristiana e nelle zone umide.