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dichiarazione di voto

Io alle amministrative voto Zifarone.

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Noi del movimento cinque stelle di Venosa, una garanzia per il benessere.

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assassinio al Comitato centrale

Il 15 giugno 2013 Enrico Letta ha portato la validità del DURC (documento unico di regolarità contributiva) a centoventi giorni.
Per me resta il più grande innovatore della politica italiana di sempre.

nzherald.co.nz_mgzoom
(non si fa così, comunque)

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parla con voi (sottotitolato per i non udenti)

L’altro ieri il neo-presidente Napolitano ha – in gergo politico – tirato giù un gran cazziatone a tutto il parlamento, definendo irresponsabili, sterili, inutili e molto altro persone, partiti, posizioni e tattiche delle forze politiche attualmente in campo, invitando tutti per una volta ad assumersi le proprie responsabilità.
Una lavata di capo vera, giustificatissima, senza mezzi termini per chi ha voglia di sentire.

E il parlamento, dopo il cazziatone, che fa?
Tutti in piedi ad applaudire entusiasti. “Discorso bellissimo“, “parole encomiabili“, sorrisi e sguardi compiaciuti. Tranne Sel e M5S, per essere precisi, tutti gli altri trionfanti.
‘A rincojoniti, stava dicendo a voi.

Per i duri di comprendonio e i furbissimi, il Servizio Comprensione Parole di trivigante rilancia qui la traduzione del discorso del presidente, al netto dei termini tecnici della politica:

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termina l’operazione simpatia

Ora comincia l’operazione suicidio.

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politicona

Il momento è ora, votiamo Rodotà (perché suicidarsi ogni volta?)

Chiediamo ai deputati e alla direzione del Partito Democratico di rompere ogni indugio e di votare fin dal primo scrutinio, per la Presidenza della Repubblica, Stefano Rodotà. Beppe Grillo ha annunciato che sarà lui il candidato del Movimento 5 Stelle, e allo stesso modo si è pronunciato Sel, organicamente legato al Pd e il cui parere non può in alcun modo esser trascurato dai Democratici. Stefano Rodotà è per la maggior parte degli italiani, e certamente per il vostro elettorato, un punto di riferimento ideale. Ha come bussola costante la Costituzione italiana e la Carta dei diritti europei, ha sempre avversato i compromessi con la corruzione, è uno dei più strenui difensori della libertà dell’informazione, compresa la libertà conquistata  ed esercitata in rete. È un segno altamente positivo che il Movimento 5 Stelle l’abbia scelto come proprio candidato, ma Stefano Rodotà non è una sua invenzione. Il suo profilo è improntato a massima indipendenza, e le sue radici sono anche nella storia migliore della sinistra italiana. Non abbiate paura, votatelo con convinzione e fin da subito: sarete molto più credibili e forti se non tergiverserete, presi da timori di varia natura, e non accetterete in  nessun caso candidati che dovessero nascere da un accordo con Berlusconi.

Ve lo chiediamo da cittadini, convinti che non sia ancora troppo tardi: non riconsegnate l’Italia al tragico ventennio dal quale cerchiamo faticosamente di uscire. Abbiate il coraggio di cominciare a costruire un futuro diverso. Il momento è ora.

Remo Bodei, Salvatore Settis, Tomaso Montanari, Carlo Petrini, Michele Serra, Barbara Spinelli, trivigante.

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assisto sereno ai risultati elettorali

mummia cile

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estasi politicona

le corse clandestine

In questo periodo di oscuramento, come dire?, di risultati e in vista della gara vera di domenica e lunedì, conviene darsi alle gare clandestine, per rendersi conto dei valori su pista.
Ecco, dunque, il resoconto della gara all’ippodromo meneghino di due giorni fa, il tutto sarà chiaro ai più attenti.

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Avvisiamo subito gli scommettitori: questo è un ippodromo particolarmente favorevole a Varenne ma è anche un tracciato che a volte, in passato, ci ha preso contro ogni pronostico (e a volte ha toppato clamorosamente). La corsa clandestina corsasi ieri davanti a 2000 persone in vista della Manche de la Chambre conferma l’ordine d’arrivo pronosticato dalla maggioranza degli allibratori ma regala più di qualche sorpresa.

Bien Comun è ancora la prima scuderia del lotto ma supera una sorprendente Maison Liberté solo sul rettilineo finale e con un margine risicatissimo: 1,5 secondi. I cavalli guidati da Fan Idole chiudono il miglio in 33,5 secondi mentre gli azzurri di Varenne mancano di pochissimo il sorpasso a 32 secondi netti. Terzo posto per il sorprendente Igor Brick con 19 secondi, vero beneficiario del caos di questi giorni e delle accuse di doping rivolte a Petit Jean e al suo Non Aux Declin.

I cavalli centrali della scuderia Ipson corrono in 11 secondi e rimangono lontanissimi dal podio, mentre non ottiene un tempo buono per la qualificazione il guatemalteco Galopin du Zacapa che con 3,2 secondi chiude il gruppo dei cavalli per cui è possibile fare un pronostico. Addirittura sotto il secondo tutti gli altri.
Questo il quadro generale. Siamo riusciti a sbirciare i tempi dei singoli cavalli, ma si tratta di numeri letti su un tabellone di fretta. Ve li riportiamo così come ce li siamo appuntati sul nostro taccuino in pelle di daino, gentile omaggio del nostro sponsor Cavalli & Segugi:

Varenne 24″
Groom de Bootz 5″
Altri Maison Liberté 3″
TOTALE Maison Liberté 32″

Fan Idole 29″
Gebrazac 4″
Altri Bien Comun 0.5″
TOTALE Bien Comun 33,5″

Igor Brick 19″

Ipson de la Boccon 7.5″
Ipson de Mormal 3″
Ipson de Tullien 0,5″
TOTALE Ipson 11″

Galopin du Zacapa 3,2″

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politicona

ma in che anno siamo?

A forza di ripeterle, chissà mai che le cose si facciano da sole.
Siamo il paese più ripetitivo del mondo, vien da farsi cadere (pardon) le balle.

A questo proposito: una crisi economica piuttosto dura, i conti pubblici in situazione disastrosa, un governo tecnico guidato da una personalità esterna in carica per un anno con l’incarico di tagliare e risanare, un fastidio largamente diffuso per la corruzione dilagante, la magistratura che procede ad arresti con scadenza quotidiana, episodi miserabili di ladreria e così via.
E sto parlando del 1993.

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il nulla politicona

tex willer bordon e l’unica alternativa possibile

Leggo oggi che Willer Bordon s’è pigliato una sbandata per il movimento di Grillo, che definisce “l’unica scelta alternativa“, quindi molla tutto e scappa con i movimentisti. Il che sarebbe anche legittimo, il problema è che ci tiene a farcelo sapere. Potrebbe essere amore? Difficile dirlo, i movimenti del cuore son cosa complessa e insondabile e Susanna Tamaro non mi risponde al telefono per cui non ho la risposta.

E’ comunque infatuazione certa, e Bordon – che io ricordo per una splendida doppietta da Ministro e per la parte in “Mario, Maria e Mario” di Scola, imperdibile – darà grandi soddisfazioni al movimento, già onusto di menti brillanti.
Il fatto è che è stufo, stufo de “la più incredibile gerontocrazia nel mondo“, sostiene il ricambio con parole posate (“Una volta citavamo la Cina quando parlavamo di politici eterni, ultrasettantenni, ormai in Cina i dirigenti hanno 50/60 anni, c’è già il ricambio per il prossimo gruppo dirigente“) e mentre lo dice sottende che lui di anni ne ha sessantatre. Lo si faccia dirigere, presto.

Perché Willer l’esperienza ce l’ha: giovane sindaco del PCI s’inventò la bella pensata della doppia tessera, una del PCI e una dei radicali, per far capire che era del partito, sì, ma non organico, bensì una testa pensante e libera. Per tamponare la cosa della doppia tessera s’inventarono che avesse sì chiesto la tessera radicale ma non gli fosse mai arrivata, liquidando la cosa come intemperanza di una giovane testa calda.
E invece no, erano solo i prodromi di una brillante carriera all’insegna dell’oscillazione: eletto alla Camera nel 1987 per il PCI confluì poi diligentemente nel PDS, sempre attendendo la benedetta tessera radicale persa nei meandri delle poste, per poi scappare con Adornato (un altro buono) nell’Alleanza Democratica di Mario Segni, anno 1993. L’Alleanza non fu un gran successo e Willer ci mise poco a capirlo: fuitina immediata con l’Unione Democratica di Antonio Maccanico, altro movimento carneade di quegli anni bui. Questo però bastò per farne un sottosegretario ai Beni Culturali durante il Prodi I, Ministro dei Lavori Pubblici durante il D’Alema II e Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio durante l’Amato II.
Ma la novità era in arrivo e lui fu lesto: 1998, la fondazione di Italia dei Valori. E fu passione anche lì. Passione intensa ma breve: l’anno dopo era già con i Democratici di Prodi, quelli dell’asinello se qualcuno li ricorda, e poi con loro nella Margherita. E’ che in quegli anni in molti faticavano a trovare un cantuccio, in effetti, e toccava girare ogni monastero disponibile per trovar pace. La scelta non fu peregrina e fu eletto al Senato nel 2001, con rielezione cinque anni dopo.
Quando però la Margherita confluì nel PD confluì anche lui ma ci ripensò in breve, deconfluendo poco dopo nella sua nuova creatura, l’Unione Democratica, poi diventata Unione Democratica per i Consumatori: una splendida creatura capace di conquistare lo 0,25% dell’elettorato attivo. In Italia non c’è gusto a essere intelligenti. Infatti, gli piacevano i liberaldemocratici di Lamberto Dini, al tempo.
Nel 2008, il giorno del suo compleanno, si dimise dal Senato, ovvero il gesto “di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica“. E allora la deriva di sfiducia era niente rispetto a oggi. Più che altro, gli era che nell’estate del 2007 fu agganciato dai berlusconiani per far cadere Prodi e lui si fece beccare al telefono con Saccà mentre impetrava la prosecuzione di “Incantesimo” e nuovi lavori per la moglie, imperitura interprete della miniserie RAI “Cuccioli“. Ma tanto Mastella era già pronto. E Willer spiegava che “la coerenza deve essere nei contenuti“, mica importa dove uno si trova mentre è coerente nei contenuti.

Niente di strano, dunque, se oggi Willer aggancia i grillini, perché vuole essere coerente anche lì. Fossi nei grillini – dei quali penso tutto il male possibile, per inciso – comincerei a preoccuparmi: quando si manifesta l’effetto-calamita delle particelle della politica, probabilmente è già troppo tardi. Auguri.

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roma non perdona