A Pievequinta (Forlì) dieci civili rinchiusi nel carcere di Forlì vengono fucilati dai tedeschi in rappresaglia per la morte di un caporale tedesco.
Categoria: memoria
A Montemignaio (Arezzo) senza apparente motivo ventitre civili vengono rinchiusi in una stanza dai tedeschi e massacrati con bombe a mano.
A Buti (Pisa) in località Piavola vengono uccisi dai tedeschi diciotto uomini, tra i sedici e i sessantadue anni.
A Pratovecchio (Arezzo) un contadino, Angelo Ceccarelli, per difendere la figlia dalle violenze di un gruppo di tedeschi, viene bruciato vivo nella sua casa.
A Molinella di Veggio e Manfolle (Bologna) vengono uccisi dai tedeschi diciassette civili, sette nella prima località e dieci nella seconda.
A Querceta (Lucca) la famiglia Boscherini, cinque persone tra cui un bambino di due anni, viene sterminata da tre SS.
A Massa Marittima (Pisa) i tedeschi violentano una donna e la squartano dalla bocca allo stomaco.
A San Maurizio Canavese (Torino) per vendicare la morte di un commilitone, i tedeschi bombardano il paese: tre civili, tra cui una bambina di tre anni, muoiono.
Boris Pahor racconta
Di Boris Pahor ho già raccontato qui, e chi ancora non ha letto Necropoli dovrebbe farlo, secondo me. Come ho già detto, ma non mi viene definizione migliore, un uomo integro e – soprattutto – davvero libero.
Siccome è un uomo prezioso, oltre che raro, va letto e ascoltato, se possibile, sia perché è vivo sia perché è abbastanza facile trovare i suoi racconti.
Oggi sono contento perché posso condividere con voi le sue parole e i suoi racconti narrati proprio da lui medesimo. Buon ascolto (dura 1h41′).
[audio:http://www.trivigante.it/public/tregenda/wp-content/uploads/2010/07/pahor_boris_deportazione.mp3|titles=pahor_boris_deportazione](il merito è del Comune di Nova Milanese, che ha raccolto un preziosissimo archivio che raccoglie i racconti dei deportati, qui. Grazie).
A Montemignaio (Arezzo) i tedeschi fucilano otto civili ed evirano un ragazzo di quattordici anni.
A Borgosesia (Vercelli) un’unità mista di tedeschi e fascisti fucila dieci civili in località Rozzo e cinque in località Lovario.
A Staggiano (Arezzo) sei civili fucilati in rappresaglia per il ferimento di un soldato tedesco.
A San Paolo (Arezzo) cinquanta civili, tra cui una donna incinta e un’altra con un neonato, vengono fucilati dai tedeschi.
A Castiglion Fibocchi (Arezzo) ventisei civili vengono fucilati in rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco e per l’incendio di un camion.
A Cibeno (Modena) su ordine del comando supremo tedesco in Italia settantasette prigionieri del campo di Fossoli vengono fucilati, presumibilmente per eliminare prigionieri nel momento in cui il fronte si stava attestando in zona.
A Offagna (Ancona) un reparto tedesco in ritirata stermina i cinque componenti di una famiglia, con l’accusa di aver fatto segnalazioni al nemico.