Categoria: estasi
i libri della settimana: uno
E’ lunedì, per qualcuno già vacanza, e fedele alla mia funzione di servizio riprendo in maniera sistematica la rubrica dei consigli di buona lettura. Cinque libri a settimana o più, come gira, solo libri veri verissimi che, in qualche maniera più o meno semplice, si possono recuperare per delle belle letture estive. Buona lettura, dunque, e grazie a mr. E. per l’ispirazione preziosa.
1. Enciclopedia illustrata dei portapranzo in metallo
(The Illustrated Encyclopedia of Metal Lunch Boxes)
di Allen Woodall e Sean Brickell, 1997
2. Un rapido sguardo agli ebrei
(Jews at a glance)
di Mac Davis, 1956
la strepitosa accoppiata titolo/autrice:
3. Ex-suore. Uno studio sull’improvviso cambio di ruolo
(Ex-nuns. A study of emergent role passage)
di Lucinda F. San Giovanni, 1978
4. Conoscere una mosca
(To know a fly)
di Vincent Gaston Dethier, 1962
e l’imperdibile per chiunque, credente o meno nell’elettricità:
5. Elettricità e cristianità
(Electricity and christianity)
di Crump J. Strickland, 1938
Che dire? Buona lettura, in spiaggia o sul terrapieno, e non dimenticate il pranzo nel comodo portapranzo in metallo che, lasciato al sole, marchierà a fuoco i più distratti.
l’ultimo terrestre
Che se uno dice Gianni Pacinotti non si capisce, ma se si dice Gipi allora sì:
Sperando sia distribuito decentemente.
Ieri sera concerto dei Cake. E questa è la parte dell’amore.
Il concerto semi-perfetto, in ambito non oceanico: una moltitudine ridotta di persone, sufficienti a malapena sfamare la popolazione di zanzare dell’Idroscalo, il posto adatto che offre e non offre, un’ambientazione che vira pericolosamente tra il nulla e la cameretta di un adolescente, persone simpatiche attorno, un volume confidenziale perché siamo tra amici, e poi un quasi paio d’ore di musica suonata in modo eccellente, ovvio: sono i Cake, con un’aria a metà tra il sofisticato e Rocky 5, che non si capisce mai dove finisce il genio e dove comincia la deficienza.
Tanto a me piacciono entrambi. How can I afford my rock ‘n’ roll lifestyle?
Parlo con te. Sì, con te, grandissimo pezzo di cacca ambulante che ieri notte mi hai rubato la bicicletta. Fanculo a te, che di certo sei troppo un cesso.
Tu non sai con cosa hai a che fare. Tu hai osato rubare la mia bicicletta, la mia bici da ventidue anni con cui sono passato dall’adolescenza alla tardività attuale, tu hai sottratto ciò che non puoi controllare: solo apparentemente essa appare come una bicicletta da corsa un po’ rottame, è un travestimento per sviare gli ignoranti. Tu hai rubato la potenza fatta bicicletta, essa non può essere controllata da chi non possiede la saggezza delle cose umili, essa è fuoco fatto telaio e velocità nascosta nella gomma, sotto la vernice scrostata che quasi nemmeno si capisce il colore originario si nasconde un’arma pericolosa, per tutti e per te prima di tutti. Ti farai male, perché non sai cosa stai facendo. E hai fatto male a me, perché è la mia bicicletta ed è l’unico mezzo di trasporto che posseggo, e – soprattutto – perché le biciclette non si rubano. Mai. Vai a rubare le autoradio dei SUV, vai a rubare le cartelle esattoriali degli evasori, vai a rubare i tergicristallo di chi parcheggia in doppia fila, vai dove ti pare, preferibilmente affanculo, ma le biciclette non si rubano. Che ti venga uno schioppone, ma bello grosso.
Stronzone.
Volevate i singoli? Eccoli, e stavolta sono i singoli per l’estate.
Scavallato il solstizio, atto finale di questa primavera duemilaeundici che resterà nella memoria per bellezza e godimento, è ora di fare le danze propiziatorie per l’estate, perché sia degna di tanta meraviglia.
Quindi, nella migliore tradizione dei tormentoni estivi, avanti con la pleilista di cinque canzoni dell’estate, o per l’estate, così che i prossimi tre mesi siano, anch’essi, perfetti.
E si condivida e si colgano le ciliegine migliori, ché se forse non tira ancora un’aria nuova, almeno si cambia musica.
dj enzio:
White Unicorn – Wolfmother
When the Night Feels my Song – Bedouin Soundclash
Dancing with Myself – Nouvelle Vague
Centueuna – Salentorkestra
Protection – Massive Attack
trivigante:
Dreaming of You – The Coral
Sprawl II (Mountains Beyond Mountains) – Arcade Fire
Out That Door – Hoodoo Gurus
Chocolate Dimension – The Giraffes
Don’t Sit Down ‘Cause I’ve Moved Your Chair – Arctic Monkeys
Che è anche stagione di muovere i culetti, su.
Pare, da indiscrezioni, che la prima traccia dei temi di maturità sia “Come cucinare la pajata senza farlo capire agli altri”.
Corro a reiscrivermi alle superiori, per le nove ce la faccio.
Per l’ennesima puntata di “59 secondi di…”, la rubrica più vittoriosa dell’urna elettorale, il trenino della vittoria di ieri a piazza Bocca della verità, arroma:
Ed è stata un’altra festa, con tanto di trenino ed ebbrezza sconfinata. Sarà che la primavera tunisina è una cosa bellissima, sarà che la primavera egiziana è una cosa bellissima, ma che dire di noi? Siamo forse meno bravi? O meno ebbri?
Un altro episodio di cinquantanove secondi di qualsiasi cosa venga in mente a me o a voi, che abbia o meno un qualche significato intrinseco e che abbiate voglia di immortalare. Possibilmente con i mezzi più ridotti possibile.
(e il trenino festoso è dedicato a tutti i dicitori di ‘sì’ e in particolare a s|a).
effetto domino: c’è bisogno di tutti
Basterebbe questo video per andare a votare:
(grazie a Siu per la strepitosa segnalazione).
la finestra di fronte/2
Qualche tempo fa, mi affacciai alla finestra e ne fui davvero contento.
Oggi, che ancora siamo tutti ebbri del trionfo, i miei dirimpettai hanno dato il meglio di sé, colpendo nel segno. D’altronde, pare che l’unico modo con il fastidio fatto presidentedelconsiglio sia essere piuttosto didattici. Vediamo se capisce.
Vi piacerebbe. E invece no, ci godiamo la grandiosa vittoria democratica su tutti i fronti.
Comunque, stasera, io e il mio amico L. ci metteremo in poltrona, con frittatona di cipolle e Peroni famigliare, e ci godremo il comunismo. Alla faccia vostra.
E Rosalba Colombo, qui sotto, ci ha fatto davvero sognare, ad Arcore. Grazie, di cuore.