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estasi

anche su trivigante.it foto di gnugne ignude

La Eizo produce macchine e schermi con funzione medicale, radiografie nello specifico.
E hanno fatto anche loro il calendario con le modelle ignude. Eccolo:

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estasi

sì, sto parlando con te

Qualcuno a Udine si dev’essere divertito (e io con lui):

Questo, tra l’altro, mi fa venire in mente una vecchia idea: impadronirsi di forza dei pannelli autostradali a messaggio variabile e invece degli inutili “Non metterti alla guida se hai mangiato lo zampone” e “Ti sei allacciato la cintura delle braghe?” suscitare zizzania nel mondo della mobilità. Per esempio, una lunga coda sulla A4, tutti fermi, e a un certo punto sui pannelli appare la scritta: “Sei felice?”. Che bellezza, migliaia di persone che escono dalle automobili e se ne vanno a piedi per i campi, verso futuri eccitanti e pieni di sorprese, e fanculo il resto.
Oppure, che so, procedere per bizzarrie: “Tra due km eruzione vulcanica”; “Hai chiuso il gas?”; “Sarai mica così stronzo da aver votato Berlusconi, vero?”; “7×8?”. Oppure, oppure, i miei preferiti che uno rimane con il punto di domanda sulla testa: “Vesti un palo che bel t’appare, “I padri han mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”, “Non c’è muschio sul sasso che rotola” e soprattutto “Va con chi è meglio di te e pagagli le spese”.  Dio, starei ore al ciglio dell’autostrada…

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estasi

in zimbabwe hanno qualche problema

E di sghimbescio, il miglior doppio strafalcione mai sentito: in Tarzania gli animali vivono allo stato ebraico.

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estasi

il mio nuovo elettricista

Il fatto che stia a Taggia non mi fermerà di certo (grazie al mai abbastanza ringraziato GM).
Mentre per i miei impianti industriali, vado qui.

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estasi trivigantismi

la poesia e la sedia (J. Rodolfo Wilcock)

Il sommo e mai troppo ricordato J. Rodolfo Wilcock, presenza imperitura nell’olimpo dei maestri venerati da trivigante, in un libretto-raccolta pubblicato l’anno scorso, “Il reato di scrivere”, spiega che senza dubbio i vertici della poesia – ossia di un prodotto che non si produce più – furono certo con Dante. E lui fu il punto più alto “di qualcosa che si chiamò poesia, in un ciclo ormai chiuso”. E non si illudano i poeti posteri di avere anche solo vagamente sfiorato i confini di un ciclo esaurito già nel Settecento: ora è impossibile, per qualsiasi uomo che si nomini poeta, aggiungere qualcosa.
Ecco cosa dice Wilcock:

“Non perché non lo sappiano fare, bensì per la mancanza sia di movente che di scopo nel farlo; è ovvio che un fabbricante di sedie, consapevole che il mondo è pieno di sedie eterne, e che altre sedie non servono, comincerebbe a fabbricarle, per risparmiare, dapprima senza zampe, poi senza schienale, poi prenderebbe un sasso e lo dichiarerebbe sedia, poi un ramo secco, o una bottiglia, e infine lascerebbe perdere il problema sedie, non ci penserebbe più. E’ anche possibile che finisca col sentire un certo fastidio di fronte a una sedia vera”.

Ma, prosegue, “il resto della gente seguiterebbe a servirsi delle sedie pre-esistenti”. Meglio di così, non saprei come.
(Wilcock si trasferì in Italia dall’Argentina nel 1957 e scrisse in italiano tutti i suoi libri successivi. Scrisse su molti giornali e celebri sono le sue recensioni di spettacoli che non aveva visto e di libri che non aveva letto. Chiese la cittadinanza nel 1975 e gli fu concessa nel 1979, un anno dopo la morte. Nemmeno quando vengono da noi li sappiamo riconoscere).

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estasi

oh no, un’altra volta

Il 19 maggio è successo ancora. L’adolescente che c’è in me va nutrito, è un fatto.
Per non tediare gli agnostici, i videi li ho messi qui. Basti raccontare che prima, a supporto, dopo due onesti gruppi di hard rock, hanno suonato degli impresentabili tizi chiamati “Le vibrazioni” e il pubblico, tutto, in risposta gridava: “morte”. Uno spasso.

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estasi

toh, guarda chi c’è

Paolo Villaggio, da sempre, ha una prerogativa irresistibile ai miei occhi: non è un ipocrita e, anzi, è perfido e cattivissimo a seconda dell’uzzo.
Il che, nel suo ambiente di lavoro, lo ha reso piuttosto impopolare, almeno agli occhi di coloro che, miserabili, venivano poi sonoramente presi per il culo dallo stesso Villaggio nei suoi film: attorucoli, puttanieri, signorine idiote, leccaculo, arrivisti dell’ultima ora. Per non dire dei miti santificati della sinistra, vedasi la corazzata. Inutile dire che ne vado pazzo.
Un aneddoto significativo raccontato da lui medesimo, che ha per protagonista suo fratello Piero.

Negli anni della scuola, Villaggio e suo fratello tornavano da scuola all’una e regolarmente incontravano un inquilino che prendeva l’ascensore con loro. Per anni i due ragazzetti non gli rivolsero mai la parola, mai un saluto, mai uno sguardo. Il vicino, una volta, fermò Piero e gli domandò come mai non l’avessero mai salutato nell’ascensore, mai preso in considerazione, quali fossero le ragioni.
Piero, puro genio pure lui, rispose: “Mi scusi, non l’avevamo visto”.

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estasi

intervallo: riservato alle signore

Escludendo che si trattasse di cura a base di bosoni e barioni, da qualche minuto mi interrogo sulla natura del trattamento, non trovando alcuna risposta plausibile.

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estasi

una persona intelligente e generosa


E’ morto Giuseppe Panza di Biumo, persona intelligente che ben comprese il valore del mecenatismo e della collaborazione con gli artisti. Non riuscendo a donare la propria collezione allo Stato (complimenti sinceri a qualche funzionario idiota), la donò al FAI.
Sciapò e, davvero, grazie.
Questo per dire che se vi trovate dalle parti di Varese, una visita di sicuro ci vuole (qui).
(la foto è miamiamia).

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estasi memoria

Buona festa a chi ci sarà

Loro sono sopravvissuti alla strage di Sant’Anna di Stazzema:

Ed è in nome loro che oggi io sarò a Milano, e tanti altri, tutti bellissimi, come me. E non solo a Milano. Buona festa a tutti loro.
A coloro che non ci saranno, è ampiamente venuto il tempo che imparino a stare al mondo.