Poiché alle europee si potevano esprimere preferenze, tutti i candidati PDL hanno prodotto mono-manifesti invitando a preferire il capolista, Berlusconi ovunque, e di seguito il singolo candidato. Evidentemente se il candidato ha un cognome un po’ del cavolo e azzecca l’invito: “scrivi Berlusconi seguito-dal-mio-cognome”, in questo caso trattasi di istigazione al voto di destra. Anche solo per la goduria di scriverlo su una scheda elettorale e che il tutto sia, stranamente, valido.
Autore: trivigante
facciamo delle storie
Dopo la morte i capelli e le unghie (talvolta il naso e le orecchie) continuano a crescere. Il che non dipende dal tipo di morte sopraggiunta, ovvero anche se si è uno dei vincitori della lotteria che poi si sono suicidati, infelici, oppure se si è stati mangiati da un coccodrillo fognario salito dal cesso, la cosa avviene comunque. Se si è ancora vivi, è bene stare attenti a Marte, che si avvicinerà pericolosamente alla terra in agosto. E bisogna altrettanto stare attenti a non bere alle feste, che poi ci si risveglia con un rene solo. O se si è disattenti, ti portano via il bambino al supermercato e poi son rogne. Non ingoiate le cicche, che poi ci vogliono sette anni per digerirle. E naturalmente fate pure l’esperimento della bistecca nella coca-cola, per assistere allo scioglimento. Occhio alle baby-sitters assassine, perché dirlo?
jackson six
la casta, la deriva e buona notte
Copie vendute de “La casta” di Rizzo e Stella: 1.200.000 (dicembre 2007).
Copie vendute de “La deriva” di Rizzo e Stella: un po’ meno ma non troppo.
Copie vendute di “Impuniti” di Caporale: boh ma tante. Eccetera.
Voti ricevuti da Clemente Mastella alle ultime elezioni europee: 111.710.
Voti ricevuti da Ciriaco De Mita alle ultime elezioni europee: 56.442.
Voti ricevuti da Vincenzo Scotti alle ultime elezioni europee: 30.446. Eccetera.
Commenta Mastella: “Questo e’ il paradosso della mia vicenda, ero rimasto solo ma la gente mi ha sostenuto. Anche al di la’ di quanto potessi immaginare'”. Infatti. La domanda è: si può supporre che esista qualche individuo che si è indignato – facilmente, bisogna dirlo – con la lettura di Rizzo e Stella e poi, nel segreto elettorale, ha votato Mastella? La domanda potrebbe essere lecita, finché non si capisce non se ne viene fuori.
ad personam
Legislazione istantanea:
Qui.
Sempre in tema di retorica applicata ai monumenti, questa volta non si tratta di monumento ai caduti bensì di allegoria in forma di monumento dedicata ai donatori di sangue volontari. Ovvero: devastazioni neoplastiche di innocenti piazzette paesane. Luogo del delitto: Pontevico.
Ma come mi si estrinseca la riconoscenza collettiva ai donatori sanguigni?
Vado a elencare: robusta esa-serie di gocciolone di sangue, rosse, bordate di neon tricolore accendibile all’occasione, circondate da gronde cromate che conducono il prezioso liquido allo scolatoio in basso, titolato ai volontari con lettere in rilievo. Sostiene il tutto basamento romboidale poggiato su pavimentazione finto-ospedale, che ovviamente richiama l’ambulatorio. Inevitabile essere pervasi da un senso di momentaneo straniamento. Esiste forse un’intelligenza intrinseca nel simulacro? Può essere, magari si tratta di marchingegno per la deposizione autonoma di liquido ematico: ci si sfregi lungo le apposite lame al neon lungo le gocciolone e si lasci scolmare il prezioso liquido lungo le gronde fino al secchio raccoglitore in basso, attendendo l’inevitabile senso di mancamento finale.
La comunità sentitamente ringrazia e si bea della pubblica bellezza del manufatto monumentale.
(Il resto precedente sta in cose>misc).
poesia: il lonfo.
Lo strepitoso Fosco Maraini, gran viaggiatore, orientalista, antropologo, fotografo, saggio, si cimentò assai nel difficile genere della “poesia metasemantica”, ovvero poesia fondata sulla capacità fonetica delle parole di evocare immagini e concetti, ancorché i significanti non abbiano alcun legame con un qualche tipo di significato intrinseco. Chiaro che io, apprendista e modesto frequentatore metasemantico, vada in sollucchero.
Per l’angolo della poesia di oggi, alloppate, sbernecchiate e accazzate con:
Il lonfo, di Fosco Maraini
Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.
E’ frusco il lonfo! E’ pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi in segno di sberdazzi
gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.
(da “Gnosi delle Fànfole”, 1978; per la meravigliosa versione letta dall’autore medesimo, il posto giusto è qui; anche Proietti ne fece una versione molto valida, qui).