All’ultimo giorno utile, la guida alle elezioni regionali 2010.
Con poca passione, devo dire, vista la sequela interminabile di fesserie delle ultime settimane, tra decreti interpretativi utili come il casco per san Giovanni Battista, sospensioni e riammissioni di liste, occupazioni televisive, manifestazioni in produzione seriale, proclami balenghi, casi conclamati di corruzione, puttanone e cappotti regalati, arresti fatti e arresti da fare, tentati suicidi, coristi del vaticano in cerca di carne fresca, fratelli papali dediti alla pedagogia maiala, conduttori televisivi che alle soglie dei sessanta scoprono la libertà della rete e via così. Poi, tutti a guardare il nuovo video di Lady Gaga, a compiacersi dell’ironia che non c’è. E tutto va bene, la vita bisogna godersela, magari aspettando il prossimo terremoto. Sono proprio curioso di vedere i dati dell’affluenza, stavolta. Scommettiamo?
Comunque, la guida elettorale è una consuetudine che non posso disonorare, nonostante il disgusto diffuso, e quindi ottempero a ciò che devo. Se il filo conduttore della campagna elettorale è stata la meschineria, ossia la piccolezza, l’adeguata espressione di ciò è la ridicola scheda informativa del Ministero dell’Interno, guidato – mi piace ricordarlo – da uno che se non avesse vinto la superlotteria della vita starebbe vendendo profumi porta a porta. Giustamente.
E ora, il momento tanto atteso, la rassegna delle liste elettorali. Piccolezza anche qui, devo dirlo, di conseguenza sono poche le escursioni nel surreale che tanto mi piacciono, ma tant’è. Questo è quello che abbiamo. Dunque, via.