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il nulla ténnica

ecco a cosa serve!

Mistero chiarito, finalmente. Ma non è un granché.

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memoria

6 giugno 1944: il calendario della memoria civile

A Loro Ciuffenna (Arezzo) l’uccisione di quattro soldati tedeschi provoca la rappresaglia che porta alla morte di trentun civili.

A Poppi (Arezzo) in località Moggiona undici uomini costretti ai lavori di fortificazione sull’Appennino vengono uccisi dai tedeschi in una cantina del paese; poco dopo, gli stessi tedeschi incontrano sulla strada otto persone, di cui tre bambini, e li uccidono perché non scoprano l’eccidio.

A Tivoli (Roma) quattordici civili sono fucilati dai tedeschi.

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trivigantismi

59 secondi di… banda dei vigili

Per la festa della parrocchia di Santamarialibberatrice, la banda dei vigili intona un grande classico, la “Colonel Bogey March”.
Per l’ennesima puntata di “59 secondi di…”, la rubrica più relativa del boschetto, un altro episodio fatto di soli cinquantanove secondi di qualsiasi cosa venga in mente a me o a voi, che abbia o meno un qualche significato intrinseco e che abbiate voglia di immortalare.
Possibilmente con i mezzi più ridotti possibile.

“Colonel Bogey March”, pezzo del 1914 scritto dal maggiore Fredrick Joseph Ricketts, è nota più che altro per il film “Il ponte sul fiume Kwai”. Data la facilità della melodia, ne sono state fatte numerosissime versioni, più che altro parodistiche, tra cui vorrei segnalare questa:

Hitler has only got one ball,
Göring has two but very small,
Himmler is somewhat sim’lar,
But poor Goebbels has no balls at all.

Da provare.

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memoria

4 giugno 1944: il calendario della memoria civile

In località La Storta (Roma) un gruppo di prigionieri di via Tasso vengono trasferiti dai tedeschi in fuga dalla città prossima a essere liberata. Al km 15 della via Cassia vengono fatti scendere e fucilati nel bosco della tenuta Grazioli. Tra loro vi è Bruno Buozzi, già segretario generale della CGIL. I camion per trasportare i prigionieri di via Tasso avrebbero dovuto essere due, ma il secondo – sabotato dai partigiani – non partì. Fu così che parecchi reclusi si salvarono, tra cui Carlo Salinari, futuro critico letterario di grande valore.

A Castelnuovo dei Sabbioni (Arezzo) ottantotto civili mitragliati e bruciati dai tedeschi.

A Meleto (Arezzo) ottantacinque civili mitragliati e bruciati dai tedeschi.

A Croce di Bucine (Arezzo) sette civili passati per le armi.

A Capistrello (L’Aquila) trentatre civili fucilati dai tedeschi per rappresaglia. Solo ventiquattro saranno identificati.

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l'ora dell'aneddoto

cento anni di velocità e qualche cilindro in più

Nel 1894, Evelyn Henry Ellis figlio cinquantunenne del sesto Barone Howard de Walden nonché parlamentare ben inserito nel milieu della nobiltà inglese decise di comprarsi un’automobile. Poiché il fordismo e le concessionarie erano di là da venire, si recò a Parigi alla rinomata fabbrica Panhard et Levassor e acquistò il prodigioso modello appena uscito, con motore bicilindrico a V di Daimler di 1.060 cm³, visibile qui a destra nella fotografia scattata in pericoloso movimento.
Maledizione, la nobiltà inglese a bordo di un’auto franzosa con motore tedesco, che onta per l’Impero: fatto sta che macchine inglesi non ne esistevano. Fu così che Ellis acquistò l’automobile, assunse la dotazione d’obbligo di una schiera di meccanici e autisti e intraprese la via verso casa.
Che scalpore, che meraviglia, che rapidità: la prima automobile a toccare il sacro suolo albionico e a percorrere le cinquantasei miglia da Southampton a Londra, novanta chilometri, in appena cinque ore e trentadue minuti. L’era della velocità era appena iniziata, alla prodigiosa velocità di sedici chilometri all’ora e prometteva bene.
Infatti, da pochi giorni si era conclusa con grande eco la prima gara della storia riservata a mezzi a trazione non animale, la Parigi-Rouen: vinta dal trattore De Dion-Bouton all’iperbolica media di diciottovirgolacinque chilometri all’ora, il più veloce sul percorso grazie ai venti cavalli vapore sprigionati dal motore da due tonnellate, vide il trionfo della tecnica di Panhard et Levassor, che equipaggiarono quattro automobili con motore a scoppio.
Due di queste erano proprio proprio uguali al nuovo balocco di Ellis, il quale pistava rombando senza posa per la campagna inglese.
Illegalmente. Era in vigore in Inghilterra, infatti, la cosiddetta “legge della bandiera” che, con l’intento di preservare innocenti vite di passanti straziate dai nuovi mezzi di locomozione, prevedeva che tutti i mezzi a trazione non animale non potessero superare le quattro miglia all’ora. Figuriamoci, andare a quattro quando potresti andare a sedici, mai sentito. E non bastava: la stessa legge, da cui il nome, prevedeva ancora che il mezzo meccanico fosse preceduto da un uomo, a piedi o a cavallo, che sventolasse una bandiera rossa, al fine di avvisare i pedoni dell’arrivo della potenza distruttrice e farsi di lato. Ecco, ci mancavano gli sbandieratori, a rallentare le schegge del progresso.
Ellis, che era uomo di molte risorse nonché, ribadisco, proprietario di una fuoriserie paragonabile al lampo costretta a viaggiare come cavallo viaggia, non si perse d’animo e, grazie al proprio ruolo di membro del real Parlamento inglese, fece abrogare la legge della bandiera, liberando la velocità dalle briglie del conservatorismo e della noia.
Era cominciata un’era, l’era della tecnica e del motore. Un’era talmente nuova e strabiliante che, a oggi, il propellente è in sostanza il medesimo e il principio del motore a scoppio, sebbene con vari cilindri in più, è esattamente identico. Ma vuoi mettere la capienza del bagagliaio?

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trivigantismi

sono sempre i primi ad andarsene

(maggio 2010, campo Verano).

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trivigantismi

francis il muro parlante: il benessere

Scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono. Ma se lo scopo è il benessere singolo e collettivo, allora ben venga.
Suggerimenti dalle scritte sui muri ne vengon parecchi: in questo caso, non avendo alcun ritorno per l’autore, trattasi di suggerimento sincero e in buona fede. Chi vuol accogliere, accolga.

(grazie a Mr. J., in quel di Forlì).

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memoria

trentasei anni fa

Trentasei anni sono passati ma c’è ancora un processo in corso. Non devono restare soli.

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memoria

28 maggio 1944: il calendario della memoria civile

A Palestrina (Roma) undici civili, tra cui cinque fratelli, vengono fucilati dai tedeschi.

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trivigantismi

francis il muro parlante: la lasagna

Scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono. Anche attaccare adesivi.
Se la dichiarazione è idiota, la replica è sufficiente per smontare qualsiasi assunto.