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nucleare: è questo che vogliamo?

Sette incidenti nucleari accertati in Italia, quanti non saranno noti?, e sono più di vent’anni che non produciamo più energia atomica.
Ma gli incidenti proseguono (vedi 2006), nel senso che non è che quando si decide di chiudere una centrale si spegne la luce e si va a casa.

Non solo: le centrali rilasciano radioattività nell’ambiente anche nel normale funzionamento, senza incidenti. I bambini che abitano vicino alle centrali corrono maggiori rischi di contrarre la leucemia. Per non parlare di campi e animali. E, per gentile carità, non faccio cenno alla questione delle scorie, all’esaurimento dell’uranio e al fatto che le centrali vengono costruite per legge dall’esercito.
In Germania hanno deciso di chiudere l’argomento, in Francia – il paese più nuclearizzato del mondo – stanno seriamente prendendo in considerazione l’idea di abbandonare tutto il sistema energetico nucleare, direi che è ora che anche noi ribadiamo il nostro no. Votando sì.

Se avete deciso di non votare o di votare no, spero davvero che vi costruiscano una centrale nel tinello. Non vi lamentate, poi.

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incidenti nucleari in Italia: Casaccia (Roma) 2006

Fuoriuscita di plutonio, ammessa solo quattro mesi dopo, che ha contaminato sei persone addette allo smantellamento degli impianti.

Chi non vota al referendum o vota no è un vittima-di-godzilla.
(prosegue)

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incidenti nucleari in Italia: Garigliano 1979

Il 16 novembre 1979 il Garigliano, in piena, allaga una vasta area dell’impianto nucleare. [..] Il “locale resine”, una vasca dove viene passata l’acqua utilizzata per il ciclo di raffreddamento del nucleo prima di essere riammessa nell’ambiente esterno, presenta una falla da cui esce acqua fortemente radioattiva con livelli di cesio 137, cesio 134, cobalto 60, stronzio 90 molto superiori anche rispetto alle normative dell’epoca.

Chi non vota al referendum o vota no è un deleterio 134.
(prosegue)

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incidenti nucleari in Italia: Caorso 1978

Il giorno del collegamento della centrale con la rete elettrica (26 maggio 1978) si ebbero fughe limitate nel reparto turbine. Una verifica approfondita rivela la presenza di valvole che non tengono, strutture portanti, come i tiranti che sostengono i tubi del gas radioattivo, mal progettati con calcoli sbagliati.

Chi non vota al referendum o vota no è un spero-la-facciano-nel-vostro-giardino.
(prosegue)

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incidenti nucleari in Italia: Casaccia (Roma) 1974

Si spacca un recipiente contenente plutonio. Non si sa altro.

Chi non vota al referendum o vota no è un incoscienza.
(prosegue)

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incidenti nucleari in Italia: Garigliano 1970

Per un guasto mancò l’energia elettrica in grado di azionare il sistema di raffreddamento. Sia il circuito principale che il secondario andarono in tilt. Si ricorse al generatore di emergenza, che si fermò. Si evitò la catastrofe per pochissimo, riuscendo a ottenere nuovamente l’alimentazione elettrica dalla linea esterna.

Chi non vota al referendum o vota no è un uomodapoco.
(prosegue)

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incidenti nucleari in Italia: Trino Vercellese 1967

Fessurazione di una guaina d’acciaio di una barra di combustibile con conseguente chiusura della centrale per tre anni. Per buona parte di questo tempo la centrale ha scaricato nelle acque del Po trizio radioattivo.

Chi non vota al referendum o vota no è un triziocaio.
(prosegue)

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incidenti nucleari in Italia: Garigliano 1964


Poco dopo l’apertura, nel marzo del 1964, si ruppero i prigionieri delle valvole di intercettazione del circuito primario. L’anno successivo furono rinvenuti danneggiamenti all’interno della struttura interna del reattore. Un anno dopo l’altro i tecnici della centrale trovavano sempre qualcosa da riparare.

Chi non vota al referendum o vota no è un eliovito.
(prosegue)

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Acqua: cazzata numero due.

Luogo comune numero due:
La privatizzazione è un falso problema, perché sono “privati” solo 7 dei 114 soggetti affidatari (attenzione: dati del Comitato nazionale di vigilanza sulle risorse idriche).

Realtà:
Falso. Sette gestori del servizio idrico integrato sono società quotate in Borsa: A2a, Acea, Acegas-Aps, Acque potabili, Acsm-Agam, Hera, Iren; moltissime sono, invece, le società miste pubblico-privato. E anche le società pubbliche presenti sono comunque società per azioni, cioè soggetti di diritto privato.

Contro il luogo comune, vota e fai votare ai referendum.

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Nucleare: cazzata numero tre.

Luogo comune numero tre:
Il nucleare produce posti di lavoro.

Realtà:
Una centrale in costruzione occupa 3mila persone, che si riducono a 300 nella fase di esercizio.

Contro il luogo comune, vota e fai votare ai referendum.