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trivigantismi

io ci ero affezionato

Un po’ come alla fidanzata del mio amico.

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estasi

un’idea folgorante

Qualche giorno fa ho sentito parlare Riccardo Petrella. Ossia, uno che da decenni partorisce idee grandiose e poi, seduto ai tavoli più grandi, le propone e le sostiene. Con una leggerezza toscanaccia che dovremmo imparare in molti.
Comunque, durante la conferenza a un certo punto, con giusta pausa di suspàns, butta lì una cosa folgorante, cui penso da giorni: “perché” – dice – “non rendere illegale la povertà?”.

Bam, ci resto secco. All’inizio si resta un po’ così, poi l’idea arriva abbastanza in fretta. Ora: se siete leghisti rincoglioniti, probabilmente avrete capito “rendere illegali i poveri”, e allora è meglio che lasciate perdere, il pensiero è cosa da persone robuste. Però, in sostanza, la differenza sta proprio qui. Ossia: tanto per cominciare, non si tratta di considerare la povertà una cosa giusta o sbagliata, categorie abbastanza ridicole quando si deve fare sul serio, quanto più una cosa al di fuori della legge, cioè passibile di sanzioni. Ma verso chi? E qui viene la bomba: se la povertà è illegale, la responsabilità dell’esistenza di fasce sociali al di sotto di una certa soglia è collettiva, ossia dello Stato, ossia nuovamente collettiva. E’ lo Stato che non può permettersi di avere dei poveri, perché la cosa è illegale. E pian piano, l’idea arriva.

Ed è molto più sofisticata di, che so?, dichiarare patrimonio collettivo un bene, tipo l’acqua o il partenone, e implica responsabilità dirette e indirette, perché è la legge che parla. Ora non voglio farla tanto lunga, visto che si può ascoltare la cosa direttamente da Petrella, meglio e ancor meglio. Però pensateci, perché – a pensare alle implicazioni e alla meraviglia di una decisione collettiva di questo genere – è a dir poco entusiasmante. Almeno a parer mio.

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trivigantismi

cerco/offro: internazionale

Sfruttando il mezzo per scopi privati, vendo a prezzo di quasi niente le seguenti annate di Internazionale:

  • 2007: 43 numeri
  • 2008: 42 numeri
  • 2009: 48 numeri
  • 2010: 41 numeri

Li dò via per poco, affarone, imballo anonimo, ottime condizioni, molta simpatia, preferibilmente ad associazioni o a chiunque poi li metta a disposizione di altri. Diritto alla prelazione per le prossime annate con supersconto per chi, impavido, si dichiari lettore di trivigante.it.
Chi fosse interessato usi il modulo di contatto in alto.
Non è necessario intitolare l’eventuale sala di lettura a mio nome. Grazie, il busto marmoreo è sufficiente.

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posti interessanti dove espatriare/1

Fedele alla mia funzione di servizio, vorrei proporre qui alcune soluzioni concrete al desiderio di espatrio che ci piglia, quasi tutti, alla lettura di frasi come questa:

«La sua volontà percepita di porre gli interessi personali prima di quelli dello Stato, la sua preferenza per soluzioni a breve termine invece che per investimenti di lunga durata, il suo frequente uso di istituzioni e risorse pubbliche per conquistare vantaggi elettorali sui suoi avversari politici hanno danneggiato l’immagine dell’Italia in Europa e hanno creato un tono disgraziatamente comico alla reputazione italiana in molti settori del governo statunitense»

Sono parole di Ronald Spogli, ambasciatore americano a Roma e il soggetto è evidente.

L’espatrio, dicevo, è una soluzione. E non necessariamente drammatica o disperata. L’espatrio può essere bello, divertente infinamai, ricco di soddisfazioni e di certezze se la meta scelta è quella giusta. Basta saperlo.
Eccomi, dunque, per proporvi la soluzione di oggi, nonché una delle migliori: la Mordovia.
La ridente repubblica mordoviana si colloca a un paio di fusi orari da qui, con evidente vantaggio del transfuga, e (attenzione, momento epico: che meraviglia quando si faceva geografia alle elementari) la capitale è Saransk, e il paese confina a nord con la Russia e Nižnyj Novgorod, a est con la Ciuvascia e l’oblast’ di Uljanovsk, a sud con l’oblast’ di Penza e a ovest con l’oblast’ di Rjazan. Essa produce principalmente legname, torba e acque minerali, oltre a una poderosa industria meccanica di solida tradizione sovietica. La popolazione complessiva (i mordvini) è poco meno di un milione e, ri-attenzione!, l’età media è circa 38 anni e c’è un uomo ogni donna virgola centosettantacinque, per chi fosse interessato. Mica male.

E ora dieci notizie importanti sul paese:

  1. la Mordovia non va confusa con Mordor, la comunità scientifica ha escluso con certezza ogni tipo di legame;
  2. la Mordovia ha centoquattordici fiumi e quasi cinquecento laghi, ma da essi non estraggono l’acqua minerale;
  3. in Mordovia fa freddo quando fa -11 gradi e fa caldo quando ce ne sono 19 sopra lo zero;
  4. la Mordovia ha uno dei più grandi giacimenti al mondo di diatomite;
  5. con la diatomite si fa o la dinamite o ci si lavano i piatti;
  6. il presidente della Repubblica della Mordovia è Nikolai Merkushkin il quale è presidente dal 1995, il che è comunque un anno di meno della ragione per cui state espatriando;
  7. se avete desiderio di imparare, potete frequentare l’Università Statale Mordovina e l’Istituto Pedagogico Statale Mordovino, senza dimenticare il bel museo di “Studi Regionali della Repubblica Mordovina Unita”;
  8. la Mordovia non morde;
  9. l’alfabeto mordoviano è in cirillico ma sui francobolli le scritte sono in alfabeto latino, con conseguente mia e vostra soddisfazione;
  10. le due lingue di ceppo mordvino sono l’ersiano e il mocscia: la seconda non richiede rotacismo nella pronunzia.

Per raggiungere la nostra nuova patria, il modo migliore è la Mordovia Airlines, che ha anche degli aerei piuttosto tondi.
Dato molto interessante, infine, per noi italiani crudelmente ammassati è che la densità è di trentaquattro persone per chilometro quadrato. Non è record ma avrete i trentamila metri quadri che vi spettano, senza nessuno intorno. Davvero eccitante.

Io parto domani, per chi volesse ogni giovedì sera sono al bar in piazza a Krasnoslobodsk e avrò un garofano rosso al bavero e un cappello a forma di pesce. Vi aspetto.

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intervallo

Questa immagine è postata al solo scopo di non far più vedere in apertura l’immagine del post qui sotto.

Anche se la tentazione di postare quest’altra foto parecchio esplicativa era davvero forte.

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nemici

due anni decisamente troppo lunghi

Ora vediamo che fa. Azzardo: conflitto di attribuzione? Leggina al volo sulla prescrizione? Cameretta da mettere a posto?

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trivigantismi

lo sviluppo è un passo avanti e il medioevo uno indietro

Non avendo la tv non conosco il Mercalli televisivo ma so che la conferenza che ho visto è stata notevole. Niente di nuovo per chi un minimo osserva il mondo, per carità, ma se la narrazione è brillante e la preparazione specifica, il valore aggiunto aumenta in modo esponenziale. Se avete poco più di un’ora, ecco Luca Mercalli e la climatologia quasi dal vivo, per provare a immaginare scenari futuri splendidi o, chissà, dedicati al rogo della mobilia per riscaldarsi. Per cominciare.

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estasi

è ora, vattene affanculo

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estasi

genio farmaceutico

Diciamo che mi sono fatto male, lottando contro il Male.
Il farmacista, osservando le mie ferite quasi-mortali, ha sentenziato: “Ho io quello che fa per lei”.
Bene, ho pensato, ora va a prendere una cintura, un coltello arroventato, del whisky e degli asciugamani bagnati.
E invece mi ha dato questo:

Meraviglia, sono ancora estasiato. Ora vorrei del Beviben, del Secerniunsacc, del Malincovia, del Vivifelicitezz e una goccina, dopo i pasti, di Nessundolor. Non sento niente no, adesso niente no.

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estasi

B (one letter one book)

Una lettera, un libro. Una lettera, un titolo. Venticinque titoli per venticinque audaci. Eccoli:

  • a, Andy Warhol
  • c, Thomas Sowell
  • C, Maurice Baring
  • “C”, Anthony Cave Brown
  • C, Tom McCarthy
  • E, Matt Beaumont
  • G, John Berger
  • H, Elizabeth Shepard
  • H., Lin Haire-Sargeant
  • K, Mary Roberts Rinehart
  • [K, Roberto Calasso]
  • K., Ronald Hayman
  • M, John Sack
  • N, Louis Edwards
  • O, Omari Grandberry
  • P, Andrew Lewis Conn
  • Q, Stephen Leacock
  • Q, Luther Blissett
  • S, Semaines de Suzanne, AAVV
  • S., John Updike
  • V, Thomas Pynchon
  • W ou le souvenir d’enfance, Georges Perec
  • X, Sue Coe
  • Y: the Last Man, Brian Vaughn
  • Z, Vassily Vassilikos
Vince di un’attaccatura la ‘c’. E per vederli in bella parata, basta cliccare qui: