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estasi

toh, guarda chi c’è

Paolo Villaggio, da sempre, ha una prerogativa irresistibile ai miei occhi: non è un ipocrita e, anzi, è perfido e cattivissimo a seconda dell’uzzo.
Il che, nel suo ambiente di lavoro, lo ha reso piuttosto impopolare, almeno agli occhi di coloro che, miserabili, venivano poi sonoramente presi per il culo dallo stesso Villaggio nei suoi film: attorucoli, puttanieri, signorine idiote, leccaculo, arrivisti dell’ultima ora. Per non dire dei miti santificati della sinistra, vedasi la corazzata. Inutile dire che ne vado pazzo.
Un aneddoto significativo raccontato da lui medesimo, che ha per protagonista suo fratello Piero.

Negli anni della scuola, Villaggio e suo fratello tornavano da scuola all’una e regolarmente incontravano un inquilino che prendeva l’ascensore con loro. Per anni i due ragazzetti non gli rivolsero mai la parola, mai un saluto, mai uno sguardo. Il vicino, una volta, fermò Piero e gli domandò come mai non l’avessero mai salutato nell’ascensore, mai preso in considerazione, quali fossero le ragioni.
Piero, puro genio pure lui, rispose: “Mi scusi, non l’avevamo visto”.

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memoria

Lena e Medgar

Mi permetto di segnalare due persone: Lena Horne e Medgar Evers.
Horne è stata cantante, attrice, attivista per l’affermazione dei diritti civili dei neri, militante, bellissima e discriminata per il colore della pelle, non si tirò mai indietro quando c’era da metterci la faccia. Evers è stato anche lui un militante, un leader nella lotta contro i razzisti americani, fu ucciso in quell’anno tragico che fu il 1963 (anno di cui bisognerà riparlare, perché Kennedy fu un solo momento), vittima di un paese retrivo e agghiacciante. Due storie simili per molti versi, ho pensato valesse la pena raccontarle, in qualche modo (e andranno ampiamente revisionate), forse anche in omaggio a Lena Horne, morta domenica scorsa. Se vi va, non stanno qui ma stanno là, dove sono più utili.

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trivigantismi

59 secondi di… approccio primaverile

Approccio rivelatosi fallace, come spesso succede di primavera. Ma ora dell’estate capitolerà, è un fatto. Insisti.
Per l’ennesima puntata di “59 secondi di…”, la rubrica più bismuta della casa circondariale, Siu manda un altro episodio fatto di soli cinquantanove secondi di qualsiasi cosa venga in mente a me o a voi, che abbia o meno un qualche significato intrinseco e che abbiate voglia di immortalare. Possibilmente con i mezzi più ridotti possibile.

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nemici

suggerimenti per la deepwater horizon

Prosegue il disastro della Deepwater Horizon nel golfo del Messico (a proposito, nome molto azzeccato per una piattaforma petrolifera affondata) e la sensazione diffusa è che né la BP né il governo americano sappiano che pesci pigliare. Che poi di pesci non se ne vedono più molti, da quelle parti. Eppure, mi dice una fonte informata, la soluzione a portata di mano ci sarebbe: la Fluidotecnica di Sanseverino. Per dirne una, immagino.
Come che sia, la BP supera sé stessa e si lancia in iniziative estemporanee: da un lato, come racconta il Daily Beast, pare stia cercando di comprare i pescatori della zona affinché non avanzino una class action, dall’altro sta escludendo dalle operazioni tutti i volontari delle associazioni ambientaliste, e non ancora paga ha pure aperto un sito internet per raccogliere idee riguardo la soluzione del disastro, con tanto di numero verde 24/7. “Perché là fuori ci sono un sacco di buone idee”, dicono alla BP. E’ vero, peccato siano là fuori e non qui dentro.
Comunque, non ho dubbi che il suggerimento più gettonato sia (e mi si perdoni il francesismo): “posate la campanona sul fondo, collegate il tubo per pompare il petrolio e ficcatevelo su per il culo”.

(promemoria) lavori da non fare: il telefonista al centralino di BP.

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nemici

il signor Ademi e la Pubblica Amministrazione italiana

Con decreto del 6 maggio 2009, la presidenza del consiglio dei ministri istituisce Postacertificat@, ossia il servizio di posta elettronica certificata per le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione. Chi ne ha diritto? Dice il governo: “Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2009 stabilisce che, a ciascun cittadino che ne faccia richiesta, il “Dipartimento per la digitalizzazione della PA e per l’innovazione tecnologica” assegni a titolo non oneroso un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC)”.
Naturalmente tra il decreto e la realizzazione ci vuole almeno un anno, comunque il 26 aprile scorso il servizio entra in funzione. Il giorno stesso il signor Ismail Ademi, nato in Albania ma residente ad Arezzo da tredici anni e decisamente integrato (visto che lui, almeno, le tasse le paga), decide di richiedere una casella di posta. Ecco cosa è successo:

“La procedura mi impediva la registrazione, facendomi notare un errore di tipo generico, dal quale non evincevo il motivo. Allora ho chiamato il numero verde e subito non ho potuto comunicare, in quanto diceva : “digitare 1 se è cittadino, digitare 2 se è una pubblica amministrazione”. Dichiarando virtualmente il falso, ho digitato 1 e la voce del telefono mi ha spiegato che il servizio è riservato solamente ai cittadini italiani maggiorenni”.

Ovvero: il signor Ademi in qualità di residente è tenuto a pagare le tasse, ad aprire una posizione lavorativa all’INPS, a registrare il proprio contratto d’affitto o di compravendita, a rinnovare il permesso di soggiorno, a regolarizzare i propri contratti di utenza eccetera eccetera, e quando richiede uno strumento, banalissimo, per farlo gli viene risposto di no.
Perché non è un cittadino.
Il signor Ademi, giustamente, si è incazzato e ha scritto a Brunetta, il quale ha risposto: “Oggi l’estensione del servizio Postacertificat@ a chi, straniero, risiede in Italia è impedita dalle previsioni di legge. E’ tuttavia mia intenzione modificare quanto prima questa situazione. Fin dai prossimi giorni presenterò al Parlamento una modifica normativa che dia la possibilità di usufruire del servizio a tutti coloro che, lavorando onestamente, contribuiscono alla crescita del nostro Paese”. Aspettiamo.
La domanda, però, è: non ci avevate pensato? Siete così impreparati, ministro, da non aver preso in considerazione la posizione di cinque milioni di stranieri che vivono in Italia? Siete distratti? Ancora: è sempre necessario che qualcuno si alzi in piedi e si incazzi per ristabilire norme corrette e paritarie? E infine, visto che cita il lavoro onesto: Cuffaro può richiedere la casella di Postacertificat@? A lui la date?

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memoria

10 maggio 1944: il calendario della memoria civile

A Forno (Torino) il dieci comincia un rastrellamento nella Val Sangone che dura ben otto giorni, da parte di SS tedesche e italiane: interi paesi bombardati e dati alle fiamme, ventitre civili vengono fucilati.

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memoria

8 maggio 1944: il calendario della memoria civile

A Città di Castello (Perugia) sei civili fucilati dai tedeschi e lasciati esposti per tre giorni.

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nemici

non lasciamoli soli

Come ricevo, diffondo. Per una volta, una lotta con dei risvolti molto molto interessanti.

I lavoratori del Teatro alla Scala rispondono al decreto Bondi aprendo la Sala al pubblico.

Domani dalle 12.00 i primi 500 che si presenteranno potranno entrare gratuitamente alle prove di Oro del Reno di Wagner diretto dal M. Baremboim dalle 14.00 alle 17.00 e dalle 19.00 alle 22.00.

Seguiranno altre aperture al pubblico.

Grazie per la solidarietà contro un decreto che uccide la libera espressione culturale, verso una privatizzazione e mercificazione dei teatri italiani.

Tenete d’occhio tutti i teatri e lotta dura dal loggione.

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trivigantismi

salve, sono stupido

Esiste un’organizzazione potentissima, più forte della mafia e più efficace del complesso industriale, che è sempre all’opera e, nonostante sia priva di organizzazione, di comandanti, di statuti, di leggi, riesce a operare con straordinaria coordinazione ed efficienza: il gruppo umano degli stupidi.
Ora: il fatto interessante è che il sopradetto gruppo è a composizione variabile, ossia possiede un nucleo solido di iscritti da lunga pezza e un possente quantitativo di membri occasionali che vi partecipano a seconda dell’occasione, in maniera consapevole o meno. A questa seconda categoria, banalizzando, è probabile che chiunque di noi in potenza vi partecipi, prima o poi.
Le persone oneste e dotate di coscienza di sé sono in grado di riconoscere (e ammettere) gli episodi occasionali di stupidità endogena, caratteristica non condivisa con gli stupidi tout court, i quali difficilmente sono in grado di scoprirsi nell’atto di. Non a caso, la stupidità (da stupeo, essere storditi, restare attoniti) è concetto dinamico e a misura variabile che si tende sempre ad attribuire ad altrui ovvero – come fa notare Livraghi – si tende “ad etichettare come stupidi tutti i comportamenti che non rientrano nei nostri schemi mentali ordinari”. Nessuno – anche se parecchi dovrebbero – si presenta come stupido.

Chiariamo: è stupido chi commette azioni stupide, non chi commette errori. Di conseguenza, il concetto di stupidità può essere valutato sulla base degli effetti delle azioni e le ripercussioni che esse hanno sul contesto, tenendo conto di una serie di variabili. Ed ecco così formulata la terza legge della stupidità (Carlo Maria Cipolla, Allegro ma non troppo, 1988): “Una persona è stupida se causa un danno a un’altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno”. Si noti, fatto importante, che Cipolla – giustamente – non implica alcuna idea di consapevolezza dell’atto, cosa che in effetti non fa alcuna differenza.
E se esiste una terza legge, ce ne devono essere per forza altre; eccole (sempre C.M. Cipolla):

1. Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
2. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
3. Una persona è stupida se causa un danno a un’altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno.
4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide; dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare o associarsi con individui stupidi costituisce infallibilmente un costoso errore.
5. La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.

Ragionando dunque sulla terza legge, è possibile sintetizzare due fattori determinanti per valutare un atto stupido: il danno o vantaggio che l’individuo procura a sé stesso e il danno o vantaggio che l’individuo procura agli altri.
Trasformando il tutto in un grafico, il risultato è questo:

Ed ecco quattro belle categorie umane, definite in modo abbastanza preciso e più o meno inconfutabile. Osservando che l’articolo 61 del Codice Penale prevede l’aumento della pena fino a un terzo se esiste l’aggravante “per futili motivi”, è altrettanto opportuno considerare il seguente corollario: il potere politico o economico o burocratico accresce il potenziale nocivo di una persona stupida.
Potrei citare alcune frasi a effetto al riguardo della stupidità (“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Della prima non sono sicuro”, attribuita a Einstein, per dirne una) ma la più bella, che rende perfettamente il concetto dinamico di stupidità, è questa (attribuita a Billie Holiday): “Abitavo in un paese così piccolo che non avevamo neanche lo scemo del villaggio. Dovevamo fare a turno”.
A ben guardare, in effetti il mondo è un piccolo, piccolo villaggio.

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memoria

4 maggio 1945: il calendario della memoria civile

In Val di Fiemme (Trento) durante la ritirata una colonna tedesca prende in ostaggio trentuno civili e li fucila poco dopo.