Categorie
trivigantismi

siamo proprio stronzi

Cazzate e ancora cazzate, cenere di incolpevole vulcano, compagnie aeree gestite da vigliacchi, due stronzi che dopo essere andati a letto insieme per sedici anni adesso litigano in pubblico e minchiate assortite somministrate senza mai una pausa. Basta, pietà.

Un bel promemoria: il 14 aprile nella provincia di Qinghai c’è stato un terremoto di magnitudo 7.1 e a due giorni fa il conto (è mostruoso dirlo, me ne rendo conto) è questo: 2064 morti, 175 dispersi, 1434 feriti gravi e un numero spaventoso di persone rimaste senza una casa.
Mostruoso dirlo così, e me ne scuso, ma di certo meno mostruoso che non parlarne affatto. Uhuh, giornalistiiiii…
Provo vergogna, anche per me stesso, perché il punto non è tanto il fatto di essere relativamente o del tutto assenti sulle disgrazie altrui, ahinoi succede, quanto più di non saper più distinguere cosa importa e cosa no e, soprattutto, di non riuscire più a dirlo.

Riferimenti: qui.

Categorie
estasi

multiculturalismo all’Einstein

Stavolta copio io Repubblica.
Ecco la didascalia a corredo della foto qui a destra: Il liceo scientifico Einstein a Milano, ha deciso che in tutte le classi, accanto al crocifisso, debba essere appesa anche la foto del presidente della Repubblica. Ma i ragazzi di una terza hanno fatto di più: con l’approvazione degli insegnanti, hanno esposto sopra alla lavagna anche simboli del credo islamico, ebraico, induista e buddista. “Trovo che l’iniziativa dei ragazzi andrebbe imitata in tutte le classi – dice una professoressa – nella scuola studiano ragazzi di molte religioni ed è giusto che anche la loro fede sia rappresentata”.

Da notare che Garibaldi (laicone) non viene citato dal redattore.
Ma, soprattutto, non viene citato il pupazzo di neve, il mio nuovo idolo religioso.
Oooh, grande Pupazzo, indicami la via e io porterò il tuo nome, o Pupazzodineve, nelle contrade in cui non ti conoscono, e se anche prenderò le bastonate, o Pupazzo, io non ti rinnegherò mai. Lode al Pupazzo! Viva il Pupazzo. Posso nominare il tuo nome, vero?
(Questo è genio, puro).

Categorie
memoria

25 aprile 2010: c’è molto lavoro da fare

Siete indecisi se andare in manifestazione?
Avete optato per una domenica a Gardaland in nome della memoria ormai condivisa?
Pensate di avere un’età cui ormai le manifestazioni non si addicono?
Siete certi che il 25 aprile è ormai una scadenza consolidata per cui è lecito svagarsi in giro?

Un pezzetto di “La Banda”, trasmissione radiofonica di Radio Popolare di questa mattina.
Da ascoltare e poi decidere cosa fare domenica:

[audio:http://www.trivigante.it/public/tregenda/wp-content/uploads/2010/04/banda_25_aprile-2.mp3|titles=banda_25_aprile (2)]
Categorie
memoria

23 aprile 1945: il calendario della memoria civile

A Finale, Quarantoli e Picca di Mortizzuolo (Modena) vengono uccisi quattro giovani durante la ritirata tedesca.

A Pontemolino (Mantova) tre sorelle e un fratello vengono uccisi dai tedeschi in ritirata.

Categorie
memoria

21 aprile 1945: il calendario della memoria civile

A San Giorgio di Piano (Bologna) un soldato della wehrmacht insieme alla sua amante italiana tenta di rapire un bambino; il nonno, che cerca di salvare il piccolo, viene ucciso a pugnalate. Poco dopo, alcuni contadini uccidono un tedesco che stava razziando in una cascina e lo nascondono in un campo. A sera, i tedeschi tornano e per rappresaglia uccidono otto persone presenti nella cascina e due civili che passavano per caso per strada.

Categorie
estasi

il cielo stellato sopra di noi

Il Texas, che è pure un posto del cacchio pieno di bovari reazionari dediti all’idrocarburo, ha una prerogativa non da poco: le stelle in cielo si vedono, a differenza della Padania, che è altrettanto un posto del cacchio pieno di furbini dediti al capannone come ragione di vita, nella quale certe cose non si vedono più.
Ecco cosa ci stiamo perdendo, quasi ogni notte:

Categorie
trivigantismi

Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra?

Un vulcano islandese fa un rutto, nemmeno troppo grande, e gli uomini, miseri, si fermano.
Sarebbe bello non si potesse davvero volare, che la ténnica si fermasse di fronte all’indifferenza della Natura, e invece è solo questione di costo economico per la pulitura dei motori, eventualmente incrostati da particelle di vetro combuste.
Ma resta il principio: “Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n’avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei”. E’ la Natura che parla. L’unica cosa che ruota davvero attorno a noi, specie fastidiosa, è forse Sanremo, spiace ma è un fatto. Adeguarsi.

E noi, islandesi di oggi destinati a esser mummie, nemmeno ci poniamo certe domande che un islandese del 1824, invece, si poneva a fronte di un’eruzione vulcanica:

Un Islandese, che era corso per la maggior parte del mondo, e soggiornato in diversissime terre; andando una volta per l’interiore dell’Affrica, e passando sotto la linea equinoziale in un luogo non mai prima penetrato da uomo alcuno, ebbe un caso simile a quello che intervenne a Vasco di Gama nel passare il Capo di Buona speranza; quando il medesimo Capo, guardiano dei mari australi, gli si fece incontro, sotto forma di gigante, per distorlo dal tentare quelle nuove acque. Vide da lontano un busto grandissimo; che da principio immaginò dovere essere di pietra, e a somiglianza degli ermi colossali veduti da lui, molti anni prima, nell’isola di Pasqua. Ma fattosi più da vicino, trovò che era una forma smisurata di donna seduta in terra, col busto ritto, appoggiato il dosso e il gomito a una montagna; e non finta ma viva; di volto mezzo tra bello e terribile, di occhi e di capelli nerissimi; la quale guardavalo fissamente; e stata così un buono spazio senza parlare, all’ultimo gli disse.

NATURA: Chi sei? che cerchi in questi luoghi dove la tua specie era incognita?

ISLANDESE: Sono un povero Islandese, che vo fuggendo la Natura; e fuggitala quasi tutto il tempo della mia vita per cento parti della terra, la fuggo adesso per questa.

NATURA: Così fugge lo scoiattolo dal serpente a sonaglio, finché gli cade in gola da se medesimo. Io sono quella che tu fuggi.

ISLANDESE: La Natura?

NATURA: Non altri.

Categorie
trivigantismi

volete aerei o vulcani?

In un comodo schemino riassuntivo, la quantità di CO2 emessa dal vulcano islandese (ecco il suo codice fiscale: Eyjafjallajökul) e la quantità di CO2 risparmiata in un giorno dalla soppressione del 60% degli aerei europei: —>
(fonte: qui).

A margine, qualcuno giustamente mi ha fatto notare che, finalmente, è arrivata la nube purpurea.
Chi sa, sa.

——-
Rettifica delle 12.57: Siu – grazie! – mi fa notare che sul sito hanno provveduto a rettificare il dato dell’emissione di CO2 del vulcano islandesico, che va aumentata di un fattore 10 (150.000 tonnellate al giorno). Il dato, in effetti, cambia non di poco ma a fronte del triangolone delle bermuda aeree resta sempre un bel po’ di meno.
Siamo ancora in attivo.

Categorie
estasi

giugno-dicembre 2009

Un collega di scienza un pelino più bravo di noi, Mister Mallon, ha preso una bella lattina, ci ha piazzato dentro una pellicola e l’ha puntata verso l’orizzonte per sei mesi, giorno e notte (io la faccio facile, le specifiche sono qui). Il risultato è questo ed è grandioso:

E’ ovviamente il corso del sole durante due stagioni, puntando al solstizio d’inverno, ossia la curva più bassa. I tratti e gli spazi scuri sono le giornate o le ore di nuvole. Mezz’ora che la guardo e ancora dire affascinato è dire poco. Nice job, Mr. Mallon.

Categorie
trivigantismi

Bella Scienza – esperimento otto: il supercalamismo

Dopo il calamismo, il dottor Faster Pussycat di Frosinone continua a studiare le proprietà calamitiche dei solidi e compie l’ottavo esperimento, il supercalamismo.