Tutti noi dotati di cervice evitiamo, chi più chi meno, di devastarci leggendo il giornale in modo troppo approfondito, di questi tempi. Questione di sopravvivenza, perché non è che si può versare carogna a secchi ogni giorno.
Però ogni tanto c’è un limite: per esempio, ieri. Premessa necessaria: a ogni manifestazione di piazza, più che sporadica devo dire, dell’opposizione Casini dice testuale: “l’opposizione si fa in parlamento”. D’accordo. Cioè no, ma vabbuò, posizione sua.
Ed ecco il fatto: ieri alla Camera erano al voto le pregiudizialità di incostituzionalità (ma che schifo di nome) al decreto demente per salvare le liste elettorali del centro-destra. Promotori? Vari, tra cui Michele Vietti, UDC. Buona cosa, una ghiotta occasione per segare finalmente l’ennesimo pasticcio di un pasticcio ancor più colossale, nel quale tutti hanno fatto la propria parte.
E invece no: le pregiudiziali non passano, e per pochissimi voti. Quindi, il decreto resta. Assenti? Casini, Cesa, tutto l’UDC e guarda un po’, pure Vietti. Quindici voti, decisivi in questo caso.
Ed ecco la domanda, mia: dove cazzo eravate, stronzi UDC, a fare opposizione, ieri? In piazza, stavolta? No, erano a fare campagna elettorale, come spiegano qui. Ma vaffanculo.