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trivigantismi

gli schersi contro il nemico: il font sbirolo

Quello lì, sì, quello lì seduto a fianco a voi in ufficio, proprio lui: lui (o lei) che odiate perché è giusto odiarlo/a, visto che trasuda fastidismo e insopportabilità e fa pure schifo a vedersi.
Bene, è ora di fargli gli schersi. E per questo trivigante.it vi fornisce il primo di una lunga serie di schersi intramontabili. Ecco dunque:

Il font sbirolo che farà impazzire i rompicosi.
Ecco come funziona: io vi fornisco un font superpazzo per il compiuter, ovvero un font che è uno di quei files in formato .ttf che servono a cambiare la bella scrittura in un documento. Ce ne sono tanti di fonts, e il più usato è (inspiegabilmente) il Times New Roman.
Bene, eccovi il Times New Roman-s, dove “-s” sta per scherso-intramontabile.
Cosa fa il font Times New Roman-s?  Grazie per la domanda. La risposta è: ha un po’ di lettere invertite. Esempio:

font-scherso

Ecco le belle istruzioni: cliccate su questo link e vi salvate il file sul desktop o dove volete voi. Poi copiate il file nella cartella dei fonts dello sciagurato (start>pannello di controllo>caratteri sia in XP che in Vista) e il gioco è praticamente fatto. Ora dovete decidere solo cosa incasinargli: il programma di posta elettronica, o word, o excel, o quel che volete. Andate nel programma che avete scelto (o tutti), ovvero nelle opzioni, e mettete il font Times New Roman-s di default. Anche nel browser funziona, ma se il tizio scrive è più divertente. Fatto? Bene.
A questo punto, aspettate e godetevi il momento: ci saranno cinque minuti in cui guarderà la tastiera come se fosse sbagliata, poi penserà di essere deficiente (e voi confermate, mi raccomando), a quel punto dite la parola magica: “virus”. Magari preceduta da: “ho sentito che…” e seguito da: “formattare”.
E buon divertimento. Garantisco almeno venti minuti di goduria assoluta.
Dai, già che ci sono vi regalo anche l’Arial con i cuoricini al posto dei puntini dell “i” e al posto delle “o”.

P.S.: per risolvere il problema è sufficiente scegliere un altro font. O, per eliminare la cosa, tornare nella cartella dei caratteri e cancellare il file. Grazie a mr. S. e a mr. F.

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trivigantismi

remove

[SWF] http://www.trivigante.it/public/tregenda/wp-content/uploads/2009/10/premier_password.swf, 500, 250[/SWF]

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nemici

stavolta ha giocato “sasso”

… quindi perde:

20091008primapagina

(tempi grami se ci tocca gioire di cose che dovrebbero essere scontate).

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trivigantismi

francis il muro parlante: a saperlo prima

Scrivere sui muri è arte sopraffina e dovrebbero farlo solamente coloro che sanno ciò che scrivono. Le buone scritte, però, bisogna anche saperle riconoscere: è questo il caso di Sanfello che ha l’occhio lungo e ha colto il grido di dolore di uno che è stato ingannato dalle apparenze:

a saperlo prima

Il post è qui, e tutto il merito della scoperta è suo (grazie!). Il merito della scritta, invece, è come sempre ignoto. A saperle prima, le cose, si vivrebbe di slalom tra buche e tortuose curve che nascondono il precipizio, cadendoci talvolta dentro senza però la sorpresa.

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ténnica

FOSStituire il possibile / Puntata 7.3: altre cose tipo office: i PDF

di gnappolo.
Tra le cose utili nelle applicazioni del genere “office” (cose che servono per – scusate la parola – “produrre”) penso sia utile trovare i software giusti per creare e leggere i file PDF.

Sumatra PDF Reader ————-
sumatraScusa, hai un minuto? bene, spendilo facendo altro mentre aspetti che si apra Adobe Acrobat Reader. Poi potrai leggere il tuo PDF. Se sei un tipo difficile, non hai un supercomputer e vuoi aprire più di un PDF al giorno, e non passi il tuo tempo a creare fondamentali annotazioni sui file pdf che nessuno leggerà mai, non ti serve Adobe Acrobat Reader e allora potrai trovare interessante Sumatra. Piccolo, molto piccolo, minuscolo, velocissimo, essenziale, “Sumatra has a minimalistic design”. E basta. Inoltre, è davvero OpenSource e questo basta: fidati di Sumatra. Funziona proprio in maniera minimalista, nel bene e nel male: è velocissimo e pulito, non ti accorgi quasi che esiste, così l’attenzione è tutta per il contenuto del PDF. I contro sono presto detti: NON permette di impostare il layout di stampa, NON stampa pagine multiple sullo stesso A4, e invero non ha nemmeno le opzioni di stampa… Anzi, è meglio proprio evitare di stampare, con Sumatra: da un PDF di 400Kb ne fa 45 Mega di .prn (ahi ahi ahi). Ma per “visualizzare” (tout court) schizza come nessun altro e davvero non ha rivali… (sempre al di fuori di Linux, sia chiaro).

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estasi

perbacco!

Gassman e Trintignant in una scena de Il sorpasso.
Il primo fa: “Ma chi è quella cicciona?”.
Risponde Trintignant: “Mia madre”.
Gassman: “Perbacco, bella donna!”.

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memoria

749.955.611,93 euri: paga, ladro.

Me ne impippo se è il primo grado della faccenda e poi tutto finirà a tarallucci e stronzi giocondi (però Imi-Sir e Lodo Mondadori versante penale sono ormai definitive), io oggi dico: paga, ladro.
E il tutto, comunque, non basta, perché come dice la parte lesa: “Tutto ciò non mi compensa per non aver potuto realizzare il progetto industriale che avrebbe creato il primo gruppo editoriale italiano ma stabilisce in modo inequivocabile i comportamenti illeciti che l’hanno impedito”.

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memoria

malattie di stagione

scudo_fiscale
Ventinove gli assenti dell’opposizione: l’Idv Aurelio Misiti, i Pd Ileana Argentin, Paola Binetti, Gino Bucchino, Angelo Capodicasa, Enzo Carra, Lucia Coldurelli, Stefano Esposito, Giuseppe Fioroni, Sergio D’Antoni, Antonio Gaglioni, Dario Ginefra, Oriano Giovanelli, Gero Grassi, Antonio La Forgia, Linda Lanzillotta, Marianna Madia, Margherita Mastromauro, Giovanna Melandri, Lapo Pistelli, Massimo Pompili, Fabio Porta, Giacomo Portas. Nell’Udc gli assenti erano Francesco Bosi, Amedeo Ciccanti, Giuseppe Drago, Mauro Libè, Michele Pisacane, Salvatore Ruggeri.
Questo è per additarli al pubblico ludibrio, che se c’erano lo scudo fiscale era aria fritta, ora.

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trivigantismi

persone che fanno cose con i libri

Di persone che fanno cose con i libri, per fortuna, ne è pieno il mondo.
La maggior parte li usa per leggere o, magari, per arredare, qualcun altro – la tradizione è lunga – li utilizza in modi diversi, cogliendone la natura complessa di oggetti con un contenuto reale e metaforico. Qualcun altro ci pasticcia e basta, come è bello che sia.
blackwellSe di contemporanei che fanno cose con i libri si volesse parlare, quattro nomi su tutti: Claire Brewster che da vecchi atlanti ricava cartoline e piccoli animali geografici; Kylie Stillman che letteralmente scava nei libri; Lorenzo Missoni che i libri li fa scultura e li incastra qua e là; Su Blackwell che i libri li ritaglia a pezzettini e poi li ricompone, come qui a destra.
Perché, poi, non tutti i libri devono restare perenni nella propria forma: chi ha consuetudine, sa benissimo che i libri passano, si disperdono, si regalano e si perdono, si distruggono.
Come è giusto che sia, in fin dei conti dopo un libro ce n’è sempre un altro.
Memorabile il racconto di non ricordo quale direttore editoriale: recatosi al cassonetto della carte per gettare scatoloni di libri vecchi, viene apostrofato da una signora alla finestra: “Ma butta via i libri?”. “Sì, signora”, risponde lui. “Ma non si buttano i libri” fa lei. “Eh signora…” tentenna lui, “li vuole lei?” butta lì. “Io?”, si chiede lei, “ah no, proprio no”.
C’è di positivo che l’aura di sacralità resta.