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trivigantismi

lettera di cambio (proverbi e locuzioni)

avvocato_fiscaleDopo i libri e i film, la sfida è ora simulare il refuso nei proverbi, mi son detto. Cambiare una lettera e via, il significato è altrove.
Ci ho pensato e ripensato e me ne sono venuti solo due:

– una donna dai facili costumi prima o poi sarà ripagata con la sua stessa moneta: chi la dà l’aspetti
– colui che porta un frutto a nome d’altri non può essere punito per il suo gesto: ambasciator non porta pera.

E varianti. I miei amici saranno più intelligenti di me, mi son detto, e ne troveranno a bizzeffone. Sicuro. Il che è, ma il cambio di lettera nei proverbi è davvero difficile, direi. Forse è d’uopo allargare alle locuzioni in generale? E sia, anche le locuzioni d’ogni genere.
E qui la cosa si fa interessante, molto. Per esempio:

– detto filippino che ammonisce sulla venuta, prima o poi, della vendetta: rivedersi a Pilippi
– perdere in un sol colpo tutto il frutto della pesca: restare sull’ostrico
– essere irreperibili nel nord della Spagna: essere uccel di basco
– seccarsi miseramente: morire solo come un pane
– immaginare organizzazioni di spaccio di droga del tutto irrealizzabili: far cartelli in Spagna
– isolarsi in compagnia dell’ex assessore leghista di Milano: chiudersi in una torre Daverio
– avere una paura davvero irresistibile: tremare come una faglia
– acquistare ripetutamente lo stesso colore al colorificio: avere il verde solitario
– essere un bambino molto ricco cui hanno regalato un circo in miniatura: avere i Togni nel cassetto.

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memoria nemici

milano, 25 aprile 2009: Formigoni schifoso

Il 25 in corteo e sul palco di Milano c’era anche Roberto Formigoni, governatore della Regione. Il signor Formigoni, colpevole di innumerevoli illeciti amministrativi e giudiziari, opportunista senza vergogna sceso in corteo per ragioni di campagna elettorale, spudorato senza titolo per dire anche una sola parola sulla Resistenza, ha osato dal palco comparare le ragioni e i torti dei repubblichini e dei partigiani, dei fascisti e dei comunisti. Il corteo lo ha sommerso di fischi, come merita.

Il punto, però e ancora una volta, è la memoria. E io, qui, voglio mettere, ancora, qualche punto fermo: il signor Formigoni è figlio di Emilio Formigoni, segretario del Fascio e Commissario Prefettizio di Missaglia, nonché comandante della Brigata Nera, sempre a Missaglia.
Qualche episodio per cui fu processato, contumace, nel 1947: rappresaglia a Valaperta, sevizie inferte a Nazzaro Vitale, rastrellamento di Barzanò (con incendio di un cascinale e di un fienile), rastrellamento di Monte San Genesio, razzia di tessuti con tentata estorsione messa a segno dalle sue Brigate «in danno di Gaverbi Giuseppe a Casatenovo», arresti e torture nonché fucilazione di diversi partigiani e di molti civili senza processo o motivazione. Sono solo alcune delle prodezze di Formigoni padre e dei suoi scherani.
Può dunque un individuo figlio di cotanto padre impartire lezioni da un palco, qualsiasi o – a maggior ragione – del 25 aprile? Io dico di no. E ci aggiungo pure un rabbioso vaffanculo. Ricadono le colpe dei padri sui figli? In questo caso, caro Formigoni, sì. Vergogna, schifoso.
Per un puntiglio di memoria, vorrei qui recuperare una cosa che scrissi un anno e mezzo fa a proposito della rappresaglia fascista a Valaperta, comandata da Emilio Formigoni nel 1944.

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estasi memoria

Onorina Brambilla Pesce

Nori, come la chiamano tutti, o “Sandra”, il suo nome da staffetta partigiana, racconta un pezzetto della sua storia il 25 aprile 2009 a “Partigiani in ogni quartiere”, al quartiere Gallaratese di Milano:

Arrestata e torturata, internata nel campo di concentramento di Bolzano, non parlò: “Sia chiaro che io non ho taciuto per amore. Non avrei tradito nessun compagno, mai”. E a me tremavano un poco la mano e il cuore. Qualche anno fa, rivolta a coloro che adesso parlano di “regime”, rispose secca: “Non sanno di cosa parlano”.

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estasi memoria

milano, 25 aprile 2009

Non credete a chi dice che eravamo venticinquemila, eravamo molti ma molti di più, tutti insieme a celebrare la Resistenza. Alla faccia di Formigoni e delle vecchiarde assenti.

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il nulla

farla fuori dal vaso

wc_creativeSe la creatività si sprigiona in individui pieni di buongusto, il gioco è fatto: ——————–>

‘Ignore, ti prego, fammi incontrare un creativo sull’onda in una strada buia di notte, te ne prego, uno solo uno. Grazie. (La foto è di SB).

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memoria

il mio 25 aprile e quello di Dolfino Ortolan

Io il 25 aprile mi sveglio presto, eccitato come i bambini a Santa Lucia in odor di regali, perché è la mia giornata di festa. Io il 25 aprile mi sveglio felice. E’ un giorno che attendo per settimane, chiedendomi se ci sarà il sole o la pioggia, se io abbia scassato a sufficienza i miei congiunti con la bellezza primaverile del 25 aprile e chiedendomi ancora se c’è qualcosa che avrei dovuto fare e che non ho fatto. Ma non mi chiedo mai se sarà una bella giornata, perché il 25 aprile è sempre una bella giornata: in manifestazione a Milano. Perché il 25 si può essere solo a Milano, magari a Torino, ma non altrove: a Bologna bisognerebbe essere il 21, a Roma quasi un anno prima, il 25 si va a Milano. E poi c’è gente meravigliosa, sorridente e insieme incazzata, mi sorprende ogni anno vedere quanto sono, complessivamente, belli i manifestanti di Milano, dico anche fisicamente. Belli. Come quando si camminava per strada e si urlava ai missilini in culo a Spadolini, belli anche allora. E poi non c’è bisogno di accordarsi e di organizzarsi, si è là e basta, e non esiste impegno in grado di battere la manifestazione a Milano, mai! E la mattina si passa nei prati a porta Venezia, poi in corteo. E ci possono essere la pioggia, le moltitudini, i sindaci e la ressa, eppure si incontrano sempre tutte le persone che ci si aspetta di vedere, non so come accada ma accade: ci si incontra comunque. E poi si arriva in piazza Duomo quando già tutto è finito, e nemmeno si intuisce chi abbia parlato dal palco, tanto non importa, il bello viene prima.
Il 25 aprile è il mio natale, anzi meglio: è l’unica ricorrenza annuale in cui non mi tocca scendere in piazza per ricordare una strage o per protestare contro il pacchetto sicurezza (eddai, il 2 giugno è un po’ una sòla, una roba per sottosegretari), è una festa vera, che si è felici e si celebra una vittoria. Capito? Una VITTORIA!

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nemici

e sotto il camice niente preservativo

giordanobrunoMentre resto immobile e mi guardo attorno, i fatti corrono veloci: è di oggi la notizia che da domani al 2 maggio si terrà il Festival della Scienza a Owerry (Nigeria): scienza e tecnologia allo scopo di ”sensibilizzare le istituzioni locali ed internazionali sul tema della crescita della cultura scientifica tra i giovani, per lo sviluppo del continente africano’‘, nelle parole degli organizzatori. Che, poi, sarebbero le parole di Gianfranco Ravasi, che mi sarebbe nientemeno che monsignore e presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Ovvero, il portavoce dell’ente promotore del Festival, il Vaticano, insieme a Fondazione Idis-Città della Scienza di Napoli e Finmeccanica.
Parallelamente, sono in via di realizzazione il Festival dell’Orgoglio Afroamericano, patrocinato dal Ku Klux Klan, il Festival del Libro, organizzato dalla Gioventù Hitleriana e il Festival della Tecnologia Avanzatissima, sponsorizzato dalla Comunità Mormone dello Utah. Io, di mio personalmente, mi dedico al Festival dei Blogs Molto Belli. Fan for evribodi.

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nemici ténnica

un megagigabyte de curtura

mibacSettimana della cultura e il sito del Ministero preposto, sempre presieduto dallo scendiletto-poeta, si è preparato: un bello spazio dedicato con tutte le belle iniziative. Infatti, cercando “settimana cultura” il primo risultato è giustamente il sito del Ministero dei Beni Culturali, sezione corretta: http://www.beniculturali.it/settimanacultura/index.html. Già. Peccato si siano persi il 2006 e il 2009. Basta non perdersi d’animo e proseguire fino al posto giusto: qui.
Orpo, molto bello, filmatone in prima battuta e orchestrona fiammeggiante che mi enfatizza la potenza della cultura italiana e, di conseguenza, del Ministero stesso: resto basito dalla superpotenza e non faccio caso al fatto che un filmatino-spot di 31 secondi pesi la mostruosità di 112 mb: va tutto bene. E invece no.

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politicona

campagna elettorale: pipparuoli leghisti

Come da segnalazione di pankh: il due aprile scorso, una signora romana con il suo compagno, al ritorno dal Brasile, viene fermata all’aeroporto di Lugano e in alcune vaschette per alimenti che la donna aveva con sé vengono trovati otto-dico-otto bei chili di cocaina. Per tirare su il morale agli svizzeri o ai connazionali? Non si sa. Come che sia, la notizia sarebbe un po’ quello che è, se non fosse per l’elemento politico: la signora è Simona Patrignani e ha in curriculum un impiego presso la Camera dei Deputati, in particolare nella segreteria della Lega Nord. Qualcuno dice che lavori ancora lì, qualcuno sostiene che si sia dimessa. La Lega Nord tace.
Naturalmente l’elemento politico non è questo, bensì il totale silenzio sulla notizia da parte dei mezzi di comunicazione, a parte Libero e, ovvio, quotidiani svizzeri. Il che sarebbe anche giusto se i giornali e i telegiornali si occupassero di notizie reali, stupisce invece che – data la predilezione dei cronisti per le superminchiate e wikipedia – la cosa non sia saltata fuori. Oppure, il fatto è che la tizia in questione è con evidenza una dilettante nel campo, visto che nemmeno voleva portare la cocaina in un Ministero e, dunque, la cosa non ci solletica affatto.
Oppure no, nemmeno quello e l’elemento davvero politico e sorprendente è che la Lega Nord abbia una segretaria. Forse attende alle sacre ampolle di acqua del padre Po, chissà.

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il nulla

u.d.c. (uno dei cagoni)

Come promesso nel post del 20, per iniziare degnamente la campagna elettorale alcuni depravati della politica si sono cimentati con il generatore automatico di manifesti dell’UDC. Sebbene trivigante disapprovi tali manifesti, con evidenza un’azione di corruzione di bambini, ecco i primi risultati. Seguiranno aggiornamenti in corso di campagna elettorale: