incidenti nucleari in Italia: Casaccia (Roma) 2006

Fuoriuscita di plutonio, ammessa solo quattro mesi dopo, che ha contaminato sei persone addette allo smantellamento degli impianti.

Chi non vota al referendum o vota no è un vittima-di-godzilla.
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incidenti nucleari in Italia: Garigliano 1979

Il 16 novembre 1979 il Garigliano, in piena, allaga una vasta area dell’impianto nucleare. [..] Il “locale resine”, una vasca dove viene passata l’acqua utilizzata per il ciclo di raffreddamento del nucleo prima di essere riammessa nell’ambiente esterno, presenta una falla da cui esce acqua fortemente radioattiva con livelli di cesio 137, cesio 134, cobalto 60, stronzio 90 molto superiori anche rispetto alle normative dell’epoca.

Chi non vota al referendum o vota no è un deleterio 134.
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incidenti nucleari in Italia: Caorso 1978

Il giorno del collegamento della centrale con la rete elettrica (26 maggio 1978) si ebbero fughe limitate nel reparto turbine. Una verifica approfondita rivela la presenza di valvole che non tengono, strutture portanti, come i tiranti che sostengono i tubi del gas radioattivo, mal progettati con calcoli sbagliati.

Chi non vota al referendum o vota no è un spero-la-facciano-nel-vostro-giardino.
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incidenti nucleari in Italia: Casaccia (Roma) 1974

Si spacca un recipiente contenente plutonio. Non si sa altro.

Chi non vota al referendum o vota no è un incoscienza.
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incidenti nucleari in Italia: Garigliano 1970

Per un guasto mancò l’energia elettrica in grado di azionare il sistema di raffreddamento. Sia il circuito principale che il secondario andarono in tilt. Si ricorse al generatore di emergenza, che si fermò. Si evitò la catastrofe per pochissimo, riuscendo a ottenere nuovamente l’alimentazione elettrica dalla linea esterna.

Chi non vota al referendum o vota no è un uomodapoco.
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incidenti nucleari in Italia: Trino Vercellese 1967

Fessurazione di una guaina d’acciaio di una barra di combustibile con conseguente chiusura della centrale per tre anni. Per buona parte di questo tempo la centrale ha scaricato nelle acque del Po trizio radioattivo.

Chi non vota al referendum o vota no è un triziocaio.
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incidenti nucleari in Italia: Garigliano 1964


Poco dopo l’apertura, nel marzo del 1964, si ruppero i prigionieri delle valvole di intercettazione del circuito primario. L’anno successivo furono rinvenuti danneggiamenti all’interno della struttura interna del reattore. Un anno dopo l’altro i tecnici della centrale trovavano sempre qualcosa da riparare.

Chi non vota al referendum o vota no è un eliovito.
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Acqua: cazzata numero due.

Luogo comune numero due:
La privatizzazione è un falso problema, perché sono “privati” solo 7 dei 114 soggetti affidatari (attenzione: dati del Comitato nazionale di vigilanza sulle risorse idriche).

Realtà:
Falso. Sette gestori del servizio idrico integrato sono società quotate in Borsa: A2a, Acea, Acegas-Aps, Acque potabili, Acsm-Agam, Hera, Iren; moltissime sono, invece, le società miste pubblico-privato. E anche le società pubbliche presenti sono comunque società per azioni, cioè soggetti di diritto privato.

Contro il luogo comune, vota e fai votare ai referendum.

Nucleare: cazzata numero tre.

Luogo comune numero tre:
Il nucleare produce posti di lavoro.

Realtà:
Una centrale in costruzione occupa 3mila persone, che si riducono a 300 nella fase di esercizio.

Contro il luogo comune, vota e fai votare ai referendum.

Nucleare: cazzate numero uno e due.

Luogo comune numero uno:
Il nucleare è una fonte energetica a basso costo.

Realtà:
L’elettricità dall’atomo, considerando anche la dismissione delle centrali e lo smaltimento delle scorie, costa più delle altre fonti di energia. I maggiori costi inevitabilmente verranno scaricati nella bolletta dei cittadini.

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Luogo comune numero due:
Il nucleare ci rende indipendenti energeticamente dai paesi dai quali importiamo energia.

Realtà:
Il nucleare produce solo elettricità e non viene usato per alimentare i trasporti, per produrre calore per l’industria e per gli edifici.

Contro il luogo comune, vota e fai votare ai referendum.