Un barbiere, un professore sbadato e un uomo pelato partono insieme per un viaggio.
Calata la notte, stabiliscono di fare dei turni di guardia: prima il barbiere, poi il professore, infine l’uomo pelato.
Il barbiere, per far passare il tempo durante il suo turno di guardia, decide di tagliare i capelli al professore, mentre dorme. Non appena finito, lo sveglia perché inizi il suo turno di veglia.
Il professore, intontito, si passa la mano sulla testa e dice: “Ma questo barbiere è proprio un idiota, ha svegliato l’uomo pelato invece che svegliare me”.
Non Monty Python ma racconto umoristico del III secolo dopo Cristo. Ih ih.
Una risposta su “il barbiere, il professore, il pelato”
Avete presente, quando leggere “a-b-c” e immaginare “d-e-f” è tutt’uno?
Ora, sul percorso da far fare al filo che unisce i miei elementi d-e-f sono aperta a qualsiasi suggerimento.
Ma la loro identità mi è lampante.
Barbiere = PDL.
Uomo pelato che dorme = elettorato italiano.
E, soprattutto, professore sbadato = PD.
(ih ih… o: hii-hiii..?).