dal greco mythos e logein (parole a caso)

Mario Adinolfi è nato il 15 agosto 1971.
Dopo una vita in area DC, CEI, Radio Vaticana e compagnia bella, si sposta nel centrosinistra e si candida qua e là, a piacere, tra Parlamento e segreterie. Primo o ultimo dei non eletti, ora si è dato al poker. Buon per lui, il problema è un altro.
Dicevo: è nato nel 1971. Il che gli dà diritto, come ha appena fatto, di fondare una rivista (The week, non proprio tutta farina del suo sacco), che è riservata ai nati dopo il primo gennaio 1970. Uff, per un pelo non restava fuori proprio il direttore, che culo. Fosse nato nel 1969, toccava partire da lì.
Comunque, Adinolfi si presenta e presenta il progetto, spiegando che l’Italia è un paese per vecchi. Il che sarebbe anche vero, non discuto, se non fosse che considerare i quarantenni come i giovani emergenti è ragionare secondo la stessa identica logica dei vecchi: provi Adinolfi a chiedere a un ventenne come considera un quarantenne, lo faccia, direttore. Prometto sorprese.

Comunque, dicevo: Adinolfi si presenta e, da retore vero, si pone le domande e si dà le risposte. La prima è: “Chi siamo?”. Ecco la risposta:

Semplice, no? Cantami o diva del vecchio Adinolfi blablabla: parole a caso, su rieduchescional ciannel. Già mitico mi fa horrescere (segna, Adinolfi!), che la si smetta perdio!, ma mitologico è l’iperbole cazzona di chi piglia i fiaschi, li beve, e pure i fischi, miei.
Io rientro nella categoria dei nati post, di certo non in quella dei “mitologici under 40” – che se Adinolfi mangia come parla sta messo davvero malino – e me ne guardo bene dall’avvicinarmici pure: perché vien spontaneo pensare che se questi sono i giovani, eloquio alla mano, mi pare più che normale che i vecchi non mollino di un millimetro il cadreghino. E hanno pure ragione.
Da venerdì il mitologico Adinolfi è in edicola, e non perdetevi per niente al mondo la “controcopertina e una sezione apposita chiamata Poker Week”. Altrimenti siete vecchi smitici.

(Aggiornamento delle 18.58) Trovo una frase di Aldo Grasso su Adinolfi che sottoscrivo con tutte le mani e le penne che ho, eccola:
“Adinolfi, infatti, mostra scarsa dimestichezza con la conduzione, ha un marcato accento romanesco, è un inguaribile narciso. Però è giovane perché ha un blog. Sul quale scrive: «Sono orgoglioso di aver messo il mio lavoro a disposizione di chi ricorda che le mafie hanno causato negli ultimi quindici anni 2500 morti in questo nostro malandato paese». Non sarebbe meglio acquisire qualche competenza, oltre al mestiere di blogger, prima di affrontare temi così importanti e decisivi?”. Bam! Avanti con la rivista.

  • Nov 24th, 2010 at 09:43 | #1

    Caro Achille, gran post come sempre.
    Ettore.

  • Nov 27th, 2010 at 03:16 | #2

    ma chi è sto deficiente? chi usa ancora “mitico” non è degno di vivere.

  • trivigante
    Nov 29th, 2010 at 15:26 | #3

    Caro Ettore e, coincidenza, Elena!, più mitologici di così è veramente difficile: tu, Ettore, rapisti la bella Elena e io per questo ti dichiarai lotta mortale. Forse Adinolfo ha ragione.
    Ma resta deficiente, concordo.
    Achille.

  • Nov 29th, 2010 at 15:48 | #4

    Ennò, calma! a me mi ha rapito Paride! che c’entra Ettore?!

  • trivigante
    Nov 29th, 2010 at 17:01 | #5

    Anche questo è vero, ma è pur sempre il fratello, no? E poi c’era qui lui, prima…

  • trofimov
    Gen 9th, 2011 at 22:26 | #6
  • Gen 10th, 2011 at 17:29 | #7

    Questa tuam, caro Trofimov, è all’altezza di Spinoza. Ma che dico, di più di più!

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