se vuoi capire l’Italia, guarda a sud

Di certe somiglianze tra il governo del mostro Zuma, il finto zulu con scarpe da ginnastica qui a destra, e quello del nostrano S. B. avevo già avuto modo di soffermarmi qui, parlando in realtà d’altro. Che si guardino con interesse e, apparentemente, si copino le buone idee comincia a diventare un fatto acclarato: dopo la proposta sudafricana di una legge che garantisca l’immunità al capo del governo dai procedimenti giudiziari, in questi giorni è d’attualità un pacchetto legislativo che dà la possibilità al governo sudafricano di classificare come ‘segreto’ qualsiasi argomento o documento, impedendone così la pubblicazione.
La pena prevista per chi pubblichi tali documenti o estratti o stralci è, come minimo, la prigione. Va da sé che l’intero pacchetto ha preso il nome di ‘media laws’ e che i gruppi editoriali stanno lottando contro l’approvazione di tali leggi, inserendo – tra l’altro – in testa a ogni articolo la scritta “you would not be reading this story”, se la legge fosse approvata. Troppo facile individuare la somiglianza.
Ovviamente le similitudini non si fermano qui e sono numerose; osservando il Sudafrica in questi giorni, però, è possibile individuare anche qualche idea per gli sviluppi futuri: è notizia di ieri, infatti, che i partiti di opposizione a Zuma, ossia tutti a eccezione dell’ANC al governo, hanno deciso di fondersi in un unico partito, allo scopo – ovvio – di contrastare al massimo l’ingombrante presenza del buffone. Il loro, non il nostro. Il che richiama qualche proposta estiva e un po’ peregrina vista qui nelle ultime settimane.
Vediamo cosa fanno loro e poi copiamo, nel bene e nel male.

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