la leggendaria figura di “Nutro fiducia”

Tra le luminose figure dell’Italia unita, un posto d’onore spetta di diritto a Luigi Facta, ultimo presidente del consiglio prima di Mussolini.
Facta, piemontese di Pinerolo nonché avvocato, fu un giolittiano fedele al punto che tanta fedeltà fu scambiata per assenza di idee proprie, maligni!, e ciò gli valse una carriera politica di un certo rispetto: deputato, sottosegretario, ministro più volte e infine presidente del consiglio.
Neutralista di natura, ossia incapace di prendere una posizione qualsiasi nello spazio e nel tempo, non trovò di meglio che dichiararsi fiero di aver offerto la vita di un figlio alla Patria durante la prima guerra mondiale – e chissà cosa ne avrebbe pensato il figlio – il che, va detto, gli giovò non poco nella sua traiettoria politica: fu ministro delle Finanze nel biennio 1920/21 e presidente del consiglio dal febbraio 1922.
La natura immobile del corpo Facta era tale che, sollecitato a proposito di una qualsiasi questione, egli soleva rispondere iniziando la frase in questo modo: “Nutro fiducia che” cui seguivano congiuntivi vari, il che era l’inevitabile prologo all’assenza più totale di una decisione o mossa di alcun genere. Va da sé che fu soprannominato “Nutro fiducia in nome dell’attendismo che lo contraddistingueva. Il giornalista Giovanni Ansaldi, fascista, a proposito della scelta ripetuta che Giolitti fece in favore di Facta quale ministro spiegò così: «Spesso la mediocrità è una voragine per la quale anche gli spiriti eletti provano una cupa attrazione». Chiari i riferimenti.

Come spesso succede, la storia gode nell’essere sarcastica, a spiriti immobili spettano compiti sommi: nel fatidico ottobre 1922 Nutro fiducia, in qualità di presidente del consiglio e, va ricordato, di ministro dell’Interno ad interim, fu soggetto a pressioni per lui insostenibili. Infatti, circolavano voci sempre più urgenti che Mussolini stesse organizzando una marcia su Roma.
Nessuno, Mussolini compreso, sapeva esattamente di che si trattasse (tant’è che l’incerto capo la seguì da Milano, pronto alla fuga), ma una certa agitazione era di certo giustificata. Ai colleghi onorevoli che spingevano per una decisione, Nutro fiducia oppose una certezza incrollabile: “marciare su Roma” era di certo un’espressione metaforica.
Memorabile e agli archivi lo scambio di battute tra l’onorevole Petrillo, in seguito fascista, e Nutro fiducia: al primo che sollecitava vivacemente l’arresto di Mussolini, il secondo sbigottito rispose testuale: “Arrestare Mussolini? E come si fa?”. Ancora, messo alle strette dagli eventi e dai colleghi, nel bel mezzo di Montecitorio e al momento della decisione finale, pronunciò le seguenti parole, tra i singhiozzi: “Volete un gesto di forza? Lo volete proprio? Ebbene, mi farò saltare le cervella”. Si noti che, oltre al pathos, a questa frase non seguì alcunché, né in direzione autoritaria né in direzione autolesionista.

La marcia su Roma fu più di un’espressione metaforica e Facta, materialmente, fu riposto nella cassetta degli arnesi della politica dall’ondata fascista: infatti nel momento del sommo pericolo Nutro fiducia era sì andato al cospetto del Re a chiedere timidamente lo stato d’assedio ma, è noto, incontrò una figura che in quanto a immobilismo gli era pari se non superiore, per maggiori poteri e responsabilità. Non se ne fece nulla, i due non rivelarono mai cosa si dissero in quella notte fatidica e Mussolini, fosse stato più gentile, avrebbe potuto ringraziare la bella coppia. Nutro fiducia tracheggiò in Senato per qualche anno, ignorato per lo più ma ricordato per il brillante supporto alla rivoluzione fascista (supporto che i malevoli ritengono tuttora inconsapevole) per morire nel 1930 nella sua Pinerolo. Leo Longanesi, parlando di Facta e Mussolini, disse: “Il primo spera, il secondo vuole, e tutti gli italiani vogliono. Nutro fiducia, appunto.

  • Lug 11th, 2010 at 12:08 | #1

    Bel post, pregno di cose non dette, ma dal risultato deprimente. Son qui che mi chiedo ” Ma ricordare come siamo arrivati al fascismo nel 900 ci farà mai capire come uscirne nel 2000?”
    Grazie comunque, soprattutto grazie!

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