un libro? per me?

Se leggete libri, fate parte di una minoranza. Non come i curdi ma come i vegetariani, come coloro che sono stati rapiti dagli UFO e assoggettati sessualmente, come gli appassionati di Starobinski, come quelli che non hanno visto Avatar perché non hanno bene capito cosa sia. Una minoranza.
Bizzarra e un po’ compiaciuta di sé, una minoranza che tende a chiudersi al proprio interno e a sentirsi migliore del contesto attorno. E ce n’è ben donde, devo dire. Anche perché ne faccio parte anche io.
Che poi va bene leggere, ma bisognerebbe pure aggiungere un avverbio, minimo, tipo “bene”, o un oggetto appropriato, tipo “libri decenti”. Ma se il livello scende, basta il verbo, di questi tempi.
E ripeterlo tre volte, come Borrelli che resisteva: l’idea è di un ragazzo fiorentino che tutti i giorni prende il pullmino per andare da un posto a un altro e, eccentrico, legge. E da dietro il suo libro ha misurato la distanza tra le persone e ha osservato chi su quel pullmino non legge e non parla.
E così ha lanciato quest’idea: regalare un libro a uno sconosciuto. Per diffondere l’abitudine, per rompere il ghiaccio, per scambiarsi qualcosa di valore. Poi, siccome è giovane, ha aperto un gruppo sul tema e ha organizzato un flash mob sul tema. La cosa ha preso piede, la comunità si è ritrovata.
Ed ecco l’iniziativa: il 26 marzo prossimo si tratta di regalare un libro a uno sconosciuto. Il vostro vicino di pullmino, con cui non avete mai parlato, metaforico o no.
Siccome si tratta, modestamente, di cosa che faccio da un sacco di tempo – quando finisco un libro in treno poi lo regalo, di solito – non posso non aderire. Se avete voglia di partecipare, non solo il 26, dovete solo comprare un libro, possibilmente tra i vostri prediletti, e trovare un destinatario che vi aggrada. E poi osservare la faccia che fa quando glielo regalerete, magari sorridendo. Se avete, poi, voglia di raccontarlo qui, ben venga. Per esempio, io regalerò “Opinioni di un clown”, senza dubbio uno dei capisaldi della mia formazione e uno dei punti di svolta più importanti che io ricordi. E naturalmente cercherò una persona che, lombrosianamente, mi paia adatta da lontano. Poi ce lo raccontiamo, com’è andata.
Che poi, oltre al libro, anche l’idea di regalare qualcosa ha un che di maivisto, di questi tempi.

  • Mar 23rd, 2010 at 11:44 | #1

    Grazie di avercelo ricordato: penso che regalerò “una questione privata”.

  • trivigante
    Mar 23rd, 2010 at 11:48 | #2

    Bellissima scelta, grandesacchetto. Raccontami come va e a chi lo regalerai, che son curioso.

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