isterismo, isteria

Lungi da me insinuare alcunché, riporto solamente un’etimologia interessante e non scontata:

isterismoIl che mi serve, tra l’altro, come pretesto per rimandare a questa storia, ben raccontata da sanfello.

  • siu
    Nov 23rd, 2009 at 12:40 | #1

    Lungi da me pure, caro Trivigante, insinuare alcuncaltro (eh?), ma di che anno è la pubblicazione da cui riporti?

  • trivigante
    Nov 23rd, 2009 at 13:02 | #2

    1926, ristampa dell’edizione del 1907… ma le etimologie mica cambiano, no?

  • siu
    Nov 23rd, 2009 at 16:41 | #3

    No, effettivamente le etimologie non cambiano.
    Cambia, per fortuna, tutto quello che ci gira intorno: il mondo; la società e il grado di repressione da essa esercitato sui suoi membri, segnatamente quelli di sesso femminile (anche se pure gli uomini possono soffrire d’isteria, e qua già mi casca mezzo asino).
    E, parallelamente, cambiano i criteri di formazione delle definizioni (con ovvia crescente complessità del compito di renderle aderenti alle patologie che devono designare, man mano che se ne approfondisce la conoscenza e la comprensione).
    Ma mi fermo qua, anzi, per concludere in bellezza ci aggiungo parole non mie:
    “È sempre molto difficile scrivere di isteria, per motivi di tutti i generi: teorici, clinici, tecnici, inerenti alla elaborazione che dell’isteria si è fatta o non si è fatta più. E si può intendere la parola elaborazione in tutta la sua gamma semantica psicoanalitica…” (A. A. Semi)

  • trivigante
    Nov 23rd, 2009 at 19:41 | #4

    Infatti, per fortuna, il concetto stesso di isteria è scomparso e con esso tanta parte di tempi che sarebbe da dementi rimpiangere.

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